Contatti

Effetti economici e sociali del Covid

Candriam: il ruolo delle aziende per combattere la povertà educativa

Finora soltanto le istituzioni si sono occupate della lotta alla disuguaglianza nella didattica, la pandemia ha fatto emergere opportunità anche per il settore privato

di Annalisa Lospinuso 6 Dicembre 2021 16:25
financialounge -  Candriam didattica ESG ONU sostenibilità Theany Bazet

 

La pandemia ha sovvertito gli schemi in tanti settori, primo fra tutti quello della didattica. Con la Dad i bambini di tutto il mondo hanno dovuto imparare in fretta un nuovo modo di apprendere e interagire in remoto con insegnanti e compagni. Ma non tutti hanno avuto le stesse opportunità. Theany Bazet, Thematic Fund Manager di Candriam ha analizzato come la disuguaglianza nel campo dell’apprendimento sia diventata un fattore di segregazione e come le aziende possono intervenire.

DISUGUAGLIANZA EDUCATIVA


La connessione internet a casa è considerata un lusso in molti dei Paesi più poveri del mondo, ma molte scuole storicamente prive di risorse non avevano gli strumenti necessari per raggiungere tutti i loro studenti durante la crisi, portando ad un incremento del divario digitale. “La pandemia da Covid 19 ha portato sotto i riflettori le carenze del raggiungimento dell'OSS 4 delle Nazioni Unite entro il 2030 (istruzione di qualità per tutti), visto il digital divide che ha ostacolato la continuità dell'istruzione durante i lockdown, per chi non aveva accesso alla tecnologia”, fa notare Bazet. Alcune organizzazioni internazionali, come l’Unicef, hanno cercato di sopperire a queste mancanze, collaborando con le imprese e dimostrando che il settore privato può svolgere un ruolo cruciale nella gestione dell’emergenza. Sono state fornite agli alunni e alle scuole un accesso a Internet economico e affidabile, attrezzature informatiche e software di supporto alle piattaforme di didattica a distanza.

LE STIME UNESCO


Secondo l’Unesco, sono 1,6 miliardi gli studenti di oltre 190 Paesi colpiti dalla chiusura delle scuole al picco del Covid-19 che hanno dovuto interrompere l’apprendimento. La maggioranza (53%) dei bambini nei Paesi a basso e medio reddito sperimentano la “povertà educativa”, sottolinea Candriam, come la Banca mondiale descrive i bambini che hanno ricevuto un’istruzione così scarsa da non poter leggere o comprendere un testo semplice entro i 10 anni. Percentuale che sale a 80% per i Paesi poveri, dato che molti bambini non frequentano affatto la scuola. Nei Paesi colpiti dalla crisi, 127 milioni di bambini e giovani sono stati esclusi dalla scuola primaria e secondaria già nel 2019, il che equivale a quasi la metà della popolazione mondiale non scolarizzata. Con il Covid la situazione si è radicalizzata.

IL RUOLO SOSTENIBILE DELLE AZIENDE


“Gli investitori avranno un ruolo da svolgere - sottolinea Theany Bazet, Thematic Fund Manager di Candriam - poiché si uniscono a società, governi e organizzazioni internazionali nel tentativo di realizzare gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite e il loro scopo fondamentale, ovvero quello di non lasciare indietro nessuno entro il 2030”. Ci sono già esempi di aziende che permettono la fornitura di strumenti di apprendimento online, anche a scuole e studenti con mezzi limitati, come il Reimagine Education dell’Unicef che ha messo in contatto governi e aziende per fornire strumenti di apprendimento digitale a bambini e adolescenti.

OPPORTUNITA’ PER LE AZIENDE


Esiste un mercato per l’istruzione online a prezzi accessibili in questo settore che può essere terra di conquista per le aziende che operano in modo sostenibile, seguendo gli sviluppi delle organizzazioni internazionali. Possono essere coinvolti diversi fornitori, poiché l'apprendimento online non è solo software ma anche una serie di materiali e strumenti didattici, dai libri di testo alle trasmissioni radio formative fino ai gruppi di supporto e tutoraggio online e ai podcast. C’è un ampio margine per offrire soluzioni commerciali innovative in tutta la catena del valore dell’istruzione online, sia in termini di infrastruttura che di servizi di connettività.

I SETTORI


Ci sono diversi settori che potrebbero non solo beneficiare di una crescita potenzialmente elevata, ma anche soddisfare gli obiettivi di sostenibilità specifici, ad esempio società di infrastrutture (compresi i fornitori di energia elettrica, servizi di telecomunicazione, reti a banda larga e wireless, infrastrutture a torre, società di fibra), hardware (smartphone, tablet, PC e anche giocattoli educativi) e software (sia quelle già protagoniste che le nuove arrivate); creatori di contenuti (editori e società di formazione che forniscono non solo contenuti stampati ma anche digitali). Si contribuirebbe, così, al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Onu, finora lasciati nelle mani dei governi.

MOVIMENTO ESG


“Il movimento Esg - conclude la manager di Candriam - ha dimostrato il proprio effetto positivo nel promuovere le aziende a incorporare le questioni di sostenibilità nella loro visione strategica, chiedendo anche più trasparenza. L’attivismo degli azionisti chiede sempre più spesso un cambiamento, migliori pratiche e maggiore responsabilità. Ora che le questioni sociali sono diventate più importanti, gli investitori responsabili continuano a evolversi e ad allineare le proprie pratiche d’investimento verso quelle aziende che aprono la strada a un contributo trasformativo verso la riduzione delle disuguaglianze e verso società più giuste ed eque”.
Share:
Trending