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GAM: perché non bisogna trascurare gli investimenti in Cina
Jian Shi Cortesi, Investment Director azionario Cina e Asia di GAM, analizza potenzialità e driver di mercato cinese nel lungo termine e spiega che li investitori non dovrebbero trascurare l’opportunità d’investimento
di Stefano Caratelli 14 Dicembre 2021 14:53
Negli ultimi tempi gli investitori internazionali sono stati colti di sorpresa dagli sviluppi in Cina e hanno iniziato a interrogarsi sull’opportunità di investire dopo la stretta normativa e le difficoltà di Evergrande. Ma per quanto sia facile farsi distrarre da questi ostacoli nell’immediato, uno dei vantaggi degli investimenti in Cina è la rapidità con cui lo Stato reagisce ai problemi e anche questa volta Pechino verosimilmente introdurrà misure di sostegno. Ma dove dovrebbero guardare gli investitori in cerca di opportunità?
Jian Shi Cortesi, Investment Director azionario Cina e Asia di GAM Investments, indica in primo luogo i consumi come area in crescita da considerare, soprattutto con l’espansione delle classi medie, visto che entro il 2030 Cina e India insieme rappresenteranno il 66% delle classi medie globali, e oltre il 70% della popolazione cinese apparterrà probabilmente alla classe media. Negli ultimi 30 anni, sottolinea Cortesi, i produttori europei di beni di lusso, come LVMH, Ferrari, Moncler e Pernod Ricard, hanno saputo sfruttare la tendenza e continueranno a farlo poiché la crescita della domanda dipende principalmente dalle classi medie.
L’esperta di GAM sottolinea poi che la regolamentazione può rappresentare un vantaggio perché si tratta invece a suo avviso in molti casi di cambiamenti positivi per la salute a lungo termine dell’economia: tra gli obiettivi delle riforme c’è il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, migliori servizi ai consumatori e un giro di vite sui monopoli. Le multinazionali tecnologiche, come Alibaba e Tencent, potrebbero essere considerate opportunità interessanti proprio per l’impatto delle nuove norme sulle valutazioni. Le opportunità più interessanti vanno ricercate tra gli “astri nascenti” a media capitalizzazione che dovrebbero beneficiare delle norme antimonopolio.
Quindi una Cina più verde grazie all’energia pulita è un altro ambito che continuerà ad avere il sostegno del governo. La Cina non è solo uno dei principali emittenti di anidride carbonica ma anche il principale produttore di soluzioni green, controlla il 70% della produzione globale di pannelli solari, produce quasi la metà delle turbine eoliche mondiali e annovera il 40% delle vendite di veicoli elettrici. Le aziende all’avanguardia non vanno perse di vista perché l’energia pulita, da fonte periferica nei prossimi decenni diventerà la fonte principale in Cina, e le imprese saranno costrette ad adattarsi.
Le costruzioni infine sono un’altra area in cui secondo l’esperta di GAM il governo ha adottato politiche più ambientaliste. Per quanto l’Europa venga spesso considerata il motore della decarbonizzazione, i piani ambiziosi della Cina non vanno sottostimati: secondo il piano quinquennale, il 50% dei nuovi edifici dovranno essere certificati come verdi, la Cina farà la sua parte nella risoluzione della crisi climatica e gli investitori dovrebbero farsi trovare preparati.
In conclusione, sottolinea Jian Shi Cortesi, nonostante le apprensioni per i cambiamenti in corso la Cina non dovrebbe essere esclusa come opportunità di investimento, perché ci sono sviluppi macro e microeconomici positivi per un investimento a lungo termine, dalla crescita dei consumi alla competitività del settore privato fino allo sviluppo di tecnologie verdi e pulite. L’esperta di GAM crede che la comprensione delle nuove dinamiche e la flessibilità di un approccio non vincolato a uno stile di investimento siano fondamentali per portare all’attenzione degli investitori le numerose opportunità che i mercati cinesi offrono.
CRESCITA DI CLASSE MEDIA E CONSUMI
Jian Shi Cortesi, Investment Director azionario Cina e Asia di GAM Investments, indica in primo luogo i consumi come area in crescita da considerare, soprattutto con l’espansione delle classi medie, visto che entro il 2030 Cina e India insieme rappresenteranno il 66% delle classi medie globali, e oltre il 70% della popolazione cinese apparterrà probabilmente alla classe media. Negli ultimi 30 anni, sottolinea Cortesi, i produttori europei di beni di lusso, come LVMH, Ferrari, Moncler e Pernod Ricard, hanno saputo sfruttare la tendenza e continueranno a farlo poiché la crescita della domanda dipende principalmente dalle classi medie.
I VANTAGGI DELLE NORME ANTI-MONOPOLIO
L’esperta di GAM sottolinea poi che la regolamentazione può rappresentare un vantaggio perché si tratta invece a suo avviso in molti casi di cambiamenti positivi per la salute a lungo termine dell’economia: tra gli obiettivi delle riforme c’è il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, migliori servizi ai consumatori e un giro di vite sui monopoli. Le multinazionali tecnologiche, come Alibaba e Tencent, potrebbero essere considerate opportunità interessanti proprio per l’impatto delle nuove norme sulle valutazioni. Le opportunità più interessanti vanno ricercate tra gli “astri nascenti” a media capitalizzazione che dovrebbero beneficiare delle norme antimonopolio.
ALL’AVANGUARDIA NELL’ENERGIA PULITA
Quindi una Cina più verde grazie all’energia pulita è un altro ambito che continuerà ad avere il sostegno del governo. La Cina non è solo uno dei principali emittenti di anidride carbonica ma anche il principale produttore di soluzioni green, controlla il 70% della produzione globale di pannelli solari, produce quasi la metà delle turbine eoliche mondiali e annovera il 40% delle vendite di veicoli elettrici. Le aziende all’avanguardia non vanno perse di vista perché l’energia pulita, da fonte periferica nei prossimi decenni diventerà la fonte principale in Cina, e le imprese saranno costrette ad adattarsi.
POLITICHE GREEN PER LE COSTRUZIONI
Le costruzioni infine sono un’altra area in cui secondo l’esperta di GAM il governo ha adottato politiche più ambientaliste. Per quanto l’Europa venga spesso considerata il motore della decarbonizzazione, i piani ambiziosi della Cina non vanno sottostimati: secondo il piano quinquennale, il 50% dei nuovi edifici dovranno essere certificati come verdi, la Cina farà la sua parte nella risoluzione della crisi climatica e gli investitori dovrebbero farsi trovare preparati.
OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO A LUNGO TERMINE
In conclusione, sottolinea Jian Shi Cortesi, nonostante le apprensioni per i cambiamenti in corso la Cina non dovrebbe essere esclusa come opportunità di investimento, perché ci sono sviluppi macro e microeconomici positivi per un investimento a lungo termine, dalla crescita dei consumi alla competitività del settore privato fino allo sviluppo di tecnologie verdi e pulite. L’esperta di GAM crede che la comprensione delle nuove dinamiche e la flessibilità di un approccio non vincolato a uno stile di investimento siano fondamentali per portare all’attenzione degli investitori le numerose opportunità che i mercati cinesi offrono.