La direttiva europea
Ue: nessun divieto di vendita o affitto per case a bassa efficienza energetica
Sarà ancora possibile vendere le case in classe energetica G, lo ha stabilito la direttiva europea in tema di efficientamento energetico. Cade l’ipotesi di blocco alla commercializzazione degli appartamenti fuori norma dal 2030
di Fabrizio Arnhold 15 Dicembre 2021 14:25
Una marcia indietro in piena regola. La Commissione europea torna sulla proposta di direttiva sull’efficienza energetica degli immobili e oggi sparisce il divieto di affittare e vendere gli immobili più inefficienti dal punto di vista energetico se non ristrutturati entro certe date, come invece era stato proposto nei giorni scorsi.
“Bruxelles non vi dirà di non vendere o affittare la vostra casa se non è ristrutturata, nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata, il patrimonio culturale e le case estive possono essere esentate, la nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto per edifici che saranno classificati nella classe G, per quel 15% di edifici a peggiore efficienza energetica”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, spazzando via i timori e i dubbi circolati nei giorni scorsi.
I mezzi per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica saranno lasciati alla discrezione degli Stati membri, che conoscono la situazione interna meglio della Commissione. Gli Stati membri "dovranno identificare il 15% degli edifici che ha performance peggiori e che dovranno essere rinnovati" in via prioritaria. In generale, per gli edifici pubblici e non residenziali (uffici, per esempio), il livello di performance energetica dovrà passare almeno al livello F al più tardi entro il 2027 e almeno al livello E entro il 2030, al più tardi. Gli edifici residenziali, invece, dovranno passare come minimo alla classe F entro il 2030 e almeno alla E entro il 2033.
Timmermans ha precisato, parlando in italiano, che il processo di ammodernamento energetico degli edifici è stato “troppo lento” e deve essere accelerato in tutta Europa, se si vogliono raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica al 2050. Ogni Stato potrà trarre le lezioni necessarie per applicare la proposta europea. L’azione per decarbonizzare gli edifici richiederà “un sostegno finanziario che potrà essere ottenuto dal governo italiano o dalla Ue per aiutare a valorizzare la propria casa e ridurre la propria bolletta energetica, occorrerà un po' di sforzo ma ne vale la pena visto che le emissioni di CO2 provocano 400mila morti premature all'anno nella Ue”.
“NESSUN DIVIETO”
“Bruxelles non vi dirà di non vendere o affittare la vostra casa se non è ristrutturata, nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata, il patrimonio culturale e le case estive possono essere esentate, la nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto per edifici che saranno classificati nella classe G, per quel 15% di edifici a peggiore efficienza energetica”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, spazzando via i timori e i dubbi circolati nei giorni scorsi.
A DISCREZIONE DEGLI STATI UE
I mezzi per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica saranno lasciati alla discrezione degli Stati membri, che conoscono la situazione interna meglio della Commissione. Gli Stati membri "dovranno identificare il 15% degli edifici che ha performance peggiori e che dovranno essere rinnovati" in via prioritaria. In generale, per gli edifici pubblici e non residenziali (uffici, per esempio), il livello di performance energetica dovrà passare almeno al livello F al più tardi entro il 2027 e almeno al livello E entro il 2030, al più tardi. Gli edifici residenziali, invece, dovranno passare come minimo alla classe F entro il 2030 e almeno alla E entro il 2033.
PROCESSO TROPPO LENTO
Timmermans ha precisato, parlando in italiano, che il processo di ammodernamento energetico degli edifici è stato “troppo lento” e deve essere accelerato in tutta Europa, se si vogliono raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica al 2050. Ogni Stato potrà trarre le lezioni necessarie per applicare la proposta europea. L’azione per decarbonizzare gli edifici richiederà “un sostegno finanziario che potrà essere ottenuto dal governo italiano o dalla Ue per aiutare a valorizzare la propria casa e ridurre la propria bolletta energetica, occorrerà un po' di sforzo ma ne vale la pena visto che le emissioni di CO2 provocano 400mila morti premature all'anno nella Ue”.
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