La decisione

La Fed tiene i tassi fermi e accelera il tapering, Wall Street reagisce bene

Powell motiva il raddoppio della riduzione degli acquisti con l’avvicinamento della piena occupazione e un’inflazione più tenace del previsto. Fine del tapering non vuol comunque dire inizio del rialzo dei tassi

di Stefano Caratelli 16 Dicembre 2021 08:05

financialounge -  FED Jay Powell politica monetaria tapering
Inflazione più alta e persistente del previsto, mercato del lavoro forte che si avvicina all’obiettivo di piena occupazione. Sono i due principali motivi che hanno indotto il FOMC della Federal Reserve, al termine di due giorni dell’ultima riunione dell’anno, ad accelerare il passo del tapering, vale a dire la riduzione degli acquisti della banca centrale, raddoppiandola dall’attuale ritmo di 15 miliardi di dollari al mese a 30 miliardi. Questo vuol dire che il tapering si concluderà a marzo e non più a metà anno, aprendo la possibilità di un successivo inizio del ciclo di aumento dei tassi. Il cosiddetto ‘dot plot’ dei membri del FOMC, che non rappresenta un’indicazione su decisioni future ma solo previsioni formulate dai membri del board della banca centrale, punta a tre rialzi dei tassi nel 2022, seguiti da altri quattro nel 2023 e ancora due nel 2024.

NESSUN AUTOMATISMO TRA TASSI E TAPERING


Nella conferenza stampa seguita al FOMC, il numero uno della Fed Jay Powell ha comunque assicurato che in ogni caso i tassi non verranno toccati prima della fine del tapering, ma non ha garantito che ci sarà una pausa tra la fine degli acquisti e la prima mossa sui tassi: ‘su questo punto non c’è ancora una posizione’. Powell ha sottolineato che il mercato del lavoro si sta rafforzando e viaggia verso l’obiettivo di piena occupazione, e questo insieme alla persistenza di un’alta inflazione ha motivato la decisione di accelerare la riduzione degli acquisti. Powell ha citato un’inflazione destinata a correre nel 2022 ben oltre il target del 2% indicato dalla Fed, mentre l’economia continua a espandersi in modo robusto, con la domanda interna resta molto forte supportata dalla politica fiscale, nonostante le varianti del virus.

I MERCATI SI STANNO ADEGUANDO


Powell ha anche confermato l’estrema attenzione con cui la Fed guarda ai mercati, sottolineando che stanno cominciando ad adeguarsi al nuovo scenario. I principali indici di Wall Street hanno reagito con compostezza all’annuncio della Fed, portandosi in territorio positivo con un miglioramento rispetto alla prima parte della seduta, mentre si sono registrate vendite sul T-bond a 10 anni, ma anche in questo caso ordinate, che hanno fatto riavvicinare i rendimenti alla soglia dell’1,5%, mentre il dollaro si è mantenuto saldo rispetto all’euro e alle principali valute e l’oro ha recuperato qualcosa. S&P 500, Dow e Nasdaq si sono mossi in sincronia al rialzo, denotando che il mercato non sta privilegiando una specifica categoria di titoli alla luce delle decisioni della Fed.

APPROCCIO BILANCIATO AL 2022


Secondo molti esperti, questo indica che gli investitori stanno guardando al 2022 con un approccio ‘a bilanciere’, con portafogli costruiti in modo da puntellare gli estremi, da un lato i titoli value e ciclici ma dall’altro anche i growth e tecnologici. Wall Street si è mossa in buon rialzo dopo la Fed forse per una sensazione di un 'rally di sollievo' ma sembra che lo spazio per forti rialzi di qui a fine anno rimanga estremamente limitato, con una banca centrale che per sua stessa ammissione si prepara a una navigazione ‘a vista’, considerate le tante e contraddittorie variabili di cui dovrà tener conto nelle decisioni di politica monetaria per il prossimo anno.

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