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La giornata sui mercati

La Fed più aggressiva del previsto manda in rosso le Borse mondiali

I verbali dell'ultimo meeting del Fomc, il braccio monetario della Federal Reserve, svelano la possibilità di ridurre gli acquisti subito dopo il primo rialzo dei tassi. Sell-off sui listini globali e in particolare sul Nasdaq

di Antonio Cardarelli 6 Gennaio 2022 09:20
financialounge -  Borse europee Federal Reserve mercati Piazza Affari

Le Borse europee aprono in rosso sulla scia dei ribassi di Wall Street dopo la pubblicazione delle minute della Fed, che hanno svelato un atteggiamento più restrittivo da parte della banca centrale Usa. A Piazza Affari, dove il Ftse Mib segna -1,5%, parte male Iveco che perde quasi tre punti percentuali. In rosso anche gli altri listini europei, che perdono poco più dell'1%.

VERBALI FOMC


C'era molta attesa per conoscere il contenuto dei verbali dell'ultima riunione del Fomc, il braccio monetario della Federal Reserve. E in effetti le minute hanno scosso i mercati globali, con i ribassi cominciati a Wall Street per poi contagiare Asia ed Europa. Una premessa è d'obbligo: i verbali fanno riferimento alla riunione del 14-15 dicembre, quando la variante Omicron era una minaccia meno grave rispetto ad oggi.

RIDUZIONE DEL BILANCIO


Dai verbali si evince la possibilità di cominciare i rialzi dei tassi d'interesse prima del previsto a causa delle previsioni su economia, mercato del lavoro e inflazione. I rialzi dei tassi sarebbero tre nel corso del 2022, con il primo intervento a marzo. Ma la novità più importante emersa dai verbali riguarda la possibilità di cominciare a ridurre il bilancio della Fed subito dopo aver cominciato ad alzare i tassi. La dimensione del bilancio è stata definita "consistente" (gli asset detenuti dalla banca centrale valgono circa 8.800 miliardi di dollari) e la riduzione, quindi, potrebbe iniziare dopo il primo rialzo di marzo.

SELL-OFF A WALL SREET


Sui mercati è partita la vendita dei T-Bond che ha fatto schizzare i rendimenti sopra l'1,7%, una scelta dettata dalla volontà degli investitori di accaparrarsi nuove emissioni con rendimenti più convenienti. Le vendite hanno subito frenato Wall Street e in particolare il Nasdaq, colpito da un sell-off che ha portato l'indice tech a chiudere in calo del 3,34%. Male anche l'S&P 500 (-1,94%) e il Dow Jones (-1,07%).

MALE TOKYO


I ribassi americani hanno colpito anche i mercati asiatici. L'indice Nikkei di Tokyo ha chiuso in calo del 2,88%, la flessione più importante degli ultimi sei mesi. Riescono a resistere, invece, Shanghai e Hong Kong grazie ai dati confortanti del Pmi cinese: la prima contiene le perdite a -0,25% mentre la seconda riesce a guadagnare lo 0,61%.

BITCOIN IN CALO


Il sell-off generalizzato non ha risparmiato il Bitcoin, che ha perso il 7% e si trova ora poco sopra i 43mila dollari. In calo il prezzo del petrolio con il Wti in flessione dello 0,62% a 77,37 dollari mentre il Brent cede lo 0,61% a 80,31 dollari. Sul valutario l'euro torna sotto 1,13 e il dollaro recupera terreno. Spread tra Btp e Bund in rialzo dell'1% a quota 138 punti base.
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