Nuove sfide
BlueBay: la transizione ambientale dovrà essere anche sociale
My-Linh Ngo, Head of ESG Investing & Portfolio Manager, BlueBay Asset Management, sottolinea la spinta alla ‘S’ dei fattori ESG arrivata con la pandemia, che sta creando crescente attenzione degli investitori
di Stefano Caratelli 19 Gennaio 2022 19:00
La pandemia ha messo in evidenza la “S” di Social tra i fattori ESG anche nel mondo degli investimenti, evidenziando la necessità di garantire salute e benessere di lavoratori, fornitori, clienti e comunità. Le aziende che hanno adottato un approccio inclusivo e responsabile probabilmente saranno più resilienti in futuro e anche se non è chiaro quanto dureranno le nuove modalità, alcune persisteranno, come il lavoro flessibile. Un cambiamento non necessariamente negativo, che anzi permette ai datori di lavoro di allargare la platea di talenti a disposizione, mentre per i dipendenti significa un equilibrio lavoro-vita privata potenzialmente migliore.
Lo sottolinea BlueBay in un commento a cura di My-Linh Ngo, Head of ESG Investing & Portfolio Manager di BlueBay Asset Management, secondo cui il Covid ha anche acceso i riflettori su alcune disuguaglianze, non solo sanitarie, per l’impatto sproporzionato che il virus ha avuto su molte persone già svantaggiate e discriminate per fattori come accesso a istruzione, abitazione e lavoro. Anche le campagne vaccinali nei Paesi sviluppati hanno evidenziato disuguaglianze e un’incomprensione delle implicazioni che ciò ha per la ripresa globale. Il mondo non si libererà dal Covid finché le vaccinazioni non saranno accessibili a tutti.
Secondo l’esperta di BlueBay, la pandemia ha ricordato a tutti che per raggiungere gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite sarà necessario occuparsi sia della sostenibilità sociale che di quella ambientale. Come per il cambiamento climatico, la transizione deve essere equa anche per lavoratori, comunità, consumatori e cittadini. Inoltre, l’attenzione alla stewardship è importante per rendere sistematico il confronto con le questioni sociali e i diritti umani, mettendo in evidenza la necessità di bilanciare l’engagement a livello aziendale con l'aspetto politico e normativo se si vuol conseguire un vero progresso sostenibile.
Guardando al 2022, My-Linh Ngo segnala una serie di temi sociali che saranno particolarmente rilevanti, come pratiche e relazioni di lavoro, cyber security, una transizione socialmente ‘giusta’, diritti ambientali. La debolezza delle supply chain, soprattutto per i fornitori con pratiche sanitarie e di sicurezza deboli, impongono sforzi per migliorare questi aspetti, le modalità di lavoro più flessibili pongono anche la sfida di mantenere una cultura coerente e una connessione tra aziende e dipendenti. La digitalizzazione implica violazioni informatiche sempre più comuni e, complesse, i diritti umani in un mondo più connesso vanno dalle interruzioni di internet che negano l'accesso a informazioni critiche, al lavoro e all'espressione di sé, all'hacking governativo che viola la privacy e alle potenziali violazioni della libertà di stampa.
La transizione verso basse emissioni inoltre non può avvenire senza una giusta transizione per lavoratori, comunità, consumatori e cittadini, e la gestione della dimensione sociale contribuisce a ridurre i rischi sistemici, migliorare il capitale umano, ridurre le disuguaglianze e costruire comunità più resilienti, per cui secondo l’esperta di BlueBay l’espressione ‘Just Zero’ potrebbe iniziare a diventare popolare insieme a ‘Net Zero’. Quindi i diritti ambientali, ormai riconosciuti dalle Nazioni Unite, per promuovere una maggiore partecipazione nella gestione di terre e risorse, nella protezione dei nativi e di chi è attivo nella salvaguardia ambientale.
Sul fronte sociale, sottolinea My-Linh Ngo, stiamo vedendo sempre più investitori attivarsi in modo proattivo per offrire soluzioni che offrano risultati positivi sia per le persone che per il pianeta. Questo porta anche a una maggiore domanda di dati sociali, che cresce insieme alla maggiore enfasi sul fattore ‘S’, per cui aumenterà la richiesta di informazioni affidabili, comparabili e tempestive in diversi ambiti sociali, per permettere una migliore individuazione e valutazione dei rischi e delle opportunità.
RIFLETTORI ACCESI SULLE DISEGUAGLIANZE
Lo sottolinea BlueBay in un commento a cura di My-Linh Ngo, Head of ESG Investing & Portfolio Manager di BlueBay Asset Management, secondo cui il Covid ha anche acceso i riflettori su alcune disuguaglianze, non solo sanitarie, per l’impatto sproporzionato che il virus ha avuto su molte persone già svantaggiate e discriminate per fattori come accesso a istruzione, abitazione e lavoro. Anche le campagne vaccinali nei Paesi sviluppati hanno evidenziato disuguaglianze e un’incomprensione delle implicazioni che ciò ha per la ripresa globale. Il mondo non si libererà dal Covid finché le vaccinazioni non saranno accessibili a tutti.
IMPORTANZA DELLA STEWARDSHIP
Secondo l’esperta di BlueBay, la pandemia ha ricordato a tutti che per raggiungere gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite sarà necessario occuparsi sia della sostenibilità sociale che di quella ambientale. Come per il cambiamento climatico, la transizione deve essere equa anche per lavoratori, comunità, consumatori e cittadini. Inoltre, l’attenzione alla stewardship è importante per rendere sistematico il confronto con le questioni sociali e i diritti umani, mettendo in evidenza la necessità di bilanciare l’engagement a livello aziendale con l'aspetto politico e normativo se si vuol conseguire un vero progresso sostenibile.
TRANSIZIONE SOCIALMENTE GIUSTA
Guardando al 2022, My-Linh Ngo segnala una serie di temi sociali che saranno particolarmente rilevanti, come pratiche e relazioni di lavoro, cyber security, una transizione socialmente ‘giusta’, diritti ambientali. La debolezza delle supply chain, soprattutto per i fornitori con pratiche sanitarie e di sicurezza deboli, impongono sforzi per migliorare questi aspetti, le modalità di lavoro più flessibili pongono anche la sfida di mantenere una cultura coerente e una connessione tra aziende e dipendenti. La digitalizzazione implica violazioni informatiche sempre più comuni e, complesse, i diritti umani in un mondo più connesso vanno dalle interruzioni di internet che negano l'accesso a informazioni critiche, al lavoro e all'espressione di sé, all'hacking governativo che viola la privacy e alle potenziali violazioni della libertà di stampa.
ATTENZIONE A LAVORATORI E COMUNITÀ
La transizione verso basse emissioni inoltre non può avvenire senza una giusta transizione per lavoratori, comunità, consumatori e cittadini, e la gestione della dimensione sociale contribuisce a ridurre i rischi sistemici, migliorare il capitale umano, ridurre le disuguaglianze e costruire comunità più resilienti, per cui secondo l’esperta di BlueBay l’espressione ‘Just Zero’ potrebbe iniziare a diventare popolare insieme a ‘Net Zero’. Quindi i diritti ambientali, ormai riconosciuti dalle Nazioni Unite, per promuovere una maggiore partecipazione nella gestione di terre e risorse, nella protezione dei nativi e di chi è attivo nella salvaguardia ambientale.
INVESTITORI SEMPRE PIÙ PROATTIVI
Sul fronte sociale, sottolinea My-Linh Ngo, stiamo vedendo sempre più investitori attivarsi in modo proattivo per offrire soluzioni che offrano risultati positivi sia per le persone che per il pianeta. Questo porta anche a una maggiore domanda di dati sociali, che cresce insieme alla maggiore enfasi sul fattore ‘S’, per cui aumenterà la richiesta di informazioni affidabili, comparabili e tempestive in diversi ambiti sociali, per permettere una migliore individuazione e valutazione dei rischi e delle opportunità.