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Nuova vita

Second Life torna nel Metaverso?

La piattaforma ancora resiste nonostante il calo degli utenti attivi, ma lo sviluppo del Metaverso potrebbe rappresentare per il suo fondatore un’opportunità di rilancio

di Mauro Speranza 19 Gennaio 2022 08:38
financialounge -  Metaverso NFT Philip Rosedale Second Life smart

A volte ritornano. Second Life potrebbe avere una terza vita nel Metaverso, dopo i fallimenti del mondo virtuale creato nel 2003. Dall’essere tra le piattaforme più famose nei primi anni duemila quale uno dei primi luoghi digitali di comunicazione frequentato da artisti, cantanti, star dello sport, con gli anni è presto finito nel dimenticatoio, ma la nuova sfida digitale potrebbe segnare il suo riscatto.

METAVERSO OPPORTUNITÀ PER SECOND LIFE


Il fondatore di Second Life, Philip Rosedale, ne è sicuro: la piattaforma si basa su un software ancora tutt’ora molto solido, pronto a passare direttamente sul Metaverso in poche mosse, caratteristica che potrebbe metterlo in una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza. Con attualmente solo circa 700mila utenti attivi rispetto al milione del 2013, la sfida per la piattaforma di proprietà di Linden Lab passerà attraverso la personalizzazione dell’avatar digitale degli utenti, operazioni di marketing che vedono capi e accessori acquistabili in Nft e lo sviluppo dell’applicazione per dispositivi mobili con il fine di allargare la base di utilizzo.

UN MONDO VIRTUALE CON MONETA REALE


Second Life permette agli utenti di simulare la vita quotidiana, usando avatar personali per esplorare questo mondo virtuale, socializzare incontrando altri utenti e chattando sia pubblicamente che privatamente, partecipare ad attività di gruppo o individuali come concerti, raduni, corsi, creando anche contenuti digitali originali. Gli scambi avvengono tramite una moneta virtuale, il Linden Dollar, che può essere convertita in dollari (o euro) reali, dando vita ad un’economia virtuale interna e a specifici modelli di business.

UN MONDO VIRTUALE MIGLIORE DEL REALE?


Al momento del lancio, Rosedale spiegava che l’obiettivo di Second Life era quello di creare un modello praticabile per un’economia virtuale, vedendola “non come un gioco ma come una piattaforma che è, per molti versi, migliore del mondo reale”. Il progetto Secondo Life portò Rosedale a vincere il premio Wired per ‘Business Innovation’ nel 2006, ma solo due anni dopo decise di lasciare il progetto. Nel 2013 creò un altro progetto, High Fidelity, un’altra piattaforma in realtà virtuale ma con avatar molto più realistici, audio in 3D e una vera economia basata sulla blockchain.
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