Wall Street

"Dalla stretta della Fed scarso impatto sugli utili delle aziende Usa"

James Athey, Investment Director di abrdn, spiega che l’impatto del rialzo dei tassi ha tempi lunghi, ma avverte che il doppio freno all’economia di politiche fiscali e monetarie può complicare le cose per le azioni

di Stefano Caratelli 27 Gennaio 2022 20:00

financialounge -  abrdn James Athey utili Wall Street
Il presidente della Fed Jay Powell, dopo l’indicazione del FOMC di un rialzo in arrivo dei tassi di interesse americani, ha minimizzato i timori sull'inasprimento delle condizioni finanziarie, il che consente al mercato di prepararsi per tempo a una stretta monetaria maggiore del previsto nei prossimi 24 mesi. La nuova linea della Federal Reserve probabilmente costituirà un vento contrario significativo per le azioni in generale, ma in particolare per quelle che hanno fatto registrare negli ultimi anni valutazioni da favola. Sfortunatamente, per gli investitori azionari, proprio la pattuglia di società con multipli da capogiro include alcune dei più grandi e apprezzati titoli degli indici statunitensi.

TITOLI GROWTH PIÙ A RISCHIO


E’ la riflessione di James Athey, Investment Director di abrdn, sulle implicazioni delle ultime indicazioni della Fed su azioni, asset a rischio e utili aziendali. Per quest’anno il consenso di mercato prevedeva che una stretta della Fed avrebbe pesato sui titoli più sensibili al rendimento dei Treasury, che si trovano principalmente nel comparto growth e/o nel settore tecnologico, con gli investitori che avrebbero dovuto posizionarsi in vista di una sovra-performance di value e ciclici.

MOVIMENTI AMPI E DISORDINATI


Il timore di Athey è che questo approccio altamente condiviso non sia in grado di proteggere gli investitori dal tipo di ribassi azionari ampi e piuttosto disordinati che abbiamo già visto in alcune occasioni quest'anno, e che probabilmente vedremo ancora. La realtà, secondo l’esperto di abrdn, è che quest'anno sarà probabilmente una versione ad alto numero di ottani del 2018, segnato appunto soprattutto nella parte finale dalla stretta della Federal Reserve, almeno per i primi sei mesi, e non sarà tanto facile trovare riparo.

LIQUIDITÀ CRUCIALE PER LE AZIONI


Posizioni al rialzo sul dollaro Usa, e al ribasso sui Treasury, in particolare sulla scadenza a 5 anni, appiattimento della curva dei rendimenti, sono strategie che dovrebbero funzionare man mano che la Fed proseguirà con sua politica. Per chi investe in azioni invece, la liquidità è cruciale. Forse, secondo Athey, concentrarsi sui nomi delle materie prime potrebbe aiutare in un certo senso, ma se la situazione in Russia dovesse calmarsi, il prezzo del petrolio risentirebbe della pressione di una Fed più restrittiva e di un dollaro più forte.

NESSUN EFFETTO NEL BREVE TERMINE


Di per sé, afferma in conclusione l’esperto di abrdn, la riunione del FOMC della Fed del 25-26 gennaio non implica molto per gli utili aziendali. La politica monetaria opera con un ritardo significativo, e il punto di partenza è una politica così ridicolmente accomodante che i primi passi della stretta monetaria non avranno quasi nessun effetto.

RISCHI PER LA CRESCITA DEGLI UTILI


Tuttavia, avverte Athey, il fatto che sia la politica fiscale che quella monetaria quasi ovunque si stiano comportando come un freno all'economia quest'anno indica che ci sono dei rischi di ribasso per quelle che finora sono state delle aspettative di crescita degli utili piuttosto sane. Athey vede rischi al ribasso sia per gli utili per azione che per i multipli di valutazione, e non ritiene che sia uno scenario ideale per il mercato azionario.

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