Il futuro è adesso
Non basta chiamarsi Meta per intestarsi il Metaverso, Microsoft può battere Facebook
Microsoft si prepara a diventare il Master del Metaverso: la sfida a Meta è lanciata. Perché non sempre vince chi arriva prima: Zuckerberg è avvisato
di Controredazione 27 Gennaio 2022 11:18
A fine ottobre, ovviamente con un video su Facebook, il fondatore del social network Mark Zuckerberg con un “colpo di teatro” cambia nome alla società che diventa Meta. Una scelta anche per lasciarsi alle spalle le scaramucce sulla privacy e tutti i problemi del recente passato del social. È il futuro, bellezza! Insomma potrebbe sembrare che sia sufficiente cambiare il nome per intestarsi il Metaverso.
L’immagine che ci viene in mente, a noi che piace usare ogni tanto la fantasia, è la bandierina americana che l’astronauta si mette a fissare sulla superficie lunare. Ma per il Metaverso non è così semplice, non basta una mossa di marketing e non conta solo arrivare prima per essere il titolare di quello che sarà il mondo di domani, in una dimensione dove si potrà fare “quasi tutto ciò che potete immaginare”.
Oggi guardiamo al Metaverso con lo stesso stupore con cui si osservavano i siti web negli anni ’90. Per molti potrebbe essere semplicemente un posto migliore in cui vivere nei prossimi anni, per altri un luogo alternativo dove, proprio, risulta impossibile non esserci. Ed ecco che, quindi, la sfida si sposta anche sul piano economico. Quando cominciano ad esserci in ballo molti soldi, tutti vogliono giocare la partita perché la posta in palio è enorme. E non è affatto scontato che la formula del “chi prima arriva meglio alloggia” resti ancora valida. Soprattutto nel Metaverso dove le regole del gioco sono diverse.
In tutte le storie che si rispettino c’è sempre un protagonista e un antagonista. Adesso, senza entrare nel merito di chi sia il buono e chi, invece, deve fare la parte del cattivo, il colosso Microsoft è pronto a lanciare la sfida a Zuckerberg. Anzi, per usare le parole del settimanale americano Barron’s, si prepara a “diventare il Master del Metaverso”. Se fossimo nell’Ottocento sarebbe sicuramente un duello all’ultimo sangue con appuntamento all’alba. Nel futuro la sfida è soprattutto tecnologica.
Perché Microsoft può sfidare Mark Zuckerberg nel Metaverso? Prima di tutto perché ha la tecnologia. Ma non solo. Il Metaverso oggi prende forma nel mondo del gaming, stimolando la creatività delle community multiplayer. La maxi acquisizione del produttore di videogame Activision Blizzard, per un valore di 68,7 miliardi di dollari, va letta in questa prospettiva, proprio come un passo ulteriore compiuto dal gigante tech fondato da Bill Gates per entrare nella nuova piattaforma. Non basta solo arrivare prima per avere un posto al sole nel nuovo mondo, ma conta fare le mosse giuste, al momento giusto. Il futuro è adesso. E per concludere con le parole del ceo di Microsoft, Satya Nadella: “Non si tratta più di fare un gioco con i vostri amici. Si tratta di essere nel gioco insieme a loro”.
LA BANDIERA SULLA LUNA
L’immagine che ci viene in mente, a noi che piace usare ogni tanto la fantasia, è la bandierina americana che l’astronauta si mette a fissare sulla superficie lunare. Ma per il Metaverso non è così semplice, non basta una mossa di marketing e non conta solo arrivare prima per essere il titolare di quello che sarà il mondo di domani, in una dimensione dove si potrà fare “quasi tutto ciò che potete immaginare”.
NON C’È SOLO ZUCKERBERG
Oggi guardiamo al Metaverso con lo stesso stupore con cui si osservavano i siti web negli anni ’90. Per molti potrebbe essere semplicemente un posto migliore in cui vivere nei prossimi anni, per altri un luogo alternativo dove, proprio, risulta impossibile non esserci. Ed ecco che, quindi, la sfida si sposta anche sul piano economico. Quando cominciano ad esserci in ballo molti soldi, tutti vogliono giocare la partita perché la posta in palio è enorme. E non è affatto scontato che la formula del “chi prima arriva meglio alloggia” resti ancora valida. Soprattutto nel Metaverso dove le regole del gioco sono diverse.
LA SFIDA DI MICROSOFT
In tutte le storie che si rispettino c’è sempre un protagonista e un antagonista. Adesso, senza entrare nel merito di chi sia il buono e chi, invece, deve fare la parte del cattivo, il colosso Microsoft è pronto a lanciare la sfida a Zuckerberg. Anzi, per usare le parole del settimanale americano Barron’s, si prepara a “diventare il Master del Metaverso”. Se fossimo nell’Ottocento sarebbe sicuramente un duello all’ultimo sangue con appuntamento all’alba. Nel futuro la sfida è soprattutto tecnologica.
LA MEGACQUISIZIONE NON È UN GIOCO
Perché Microsoft può sfidare Mark Zuckerberg nel Metaverso? Prima di tutto perché ha la tecnologia. Ma non solo. Il Metaverso oggi prende forma nel mondo del gaming, stimolando la creatività delle community multiplayer. La maxi acquisizione del produttore di videogame Activision Blizzard, per un valore di 68,7 miliardi di dollari, va letta in questa prospettiva, proprio come un passo ulteriore compiuto dal gigante tech fondato da Bill Gates per entrare nella nuova piattaforma. Non basta solo arrivare prima per avere un posto al sole nel nuovo mondo, ma conta fare le mosse giuste, al momento giusto. Il futuro è adesso. E per concludere con le parole del ceo di Microsoft, Satya Nadella: “Non si tratta più di fare un gioco con i vostri amici. Si tratta di essere nel gioco insieme a loro”.
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