Mercati e investimenti
LGIM: “Tassi in salita, le obbligazioni high yield sono una valida alternativa”
Per Martin Reeves (LGIM) gli high yield, e soprattutto quelli che puntano ad una promozione nel rating a investment grade, resteranno attrattivi nonostante l’inflazione, grazie ad un miglioramento dei fondamentali creditizi
di Leo Campagna 28 Gennaio 2022 17:00
L’inflazione si conferma più persistente delle aspettative e continua a fare pressione sui tassi di interesse spingendoli al rialzo. A farne le spese i possessori di obbligazioni il cui prezzo si muove in direzione opposta ai rendimenti in misura tanto maggiore quanto è la duration, ovvero la scadenza media dei titoli in portafoglio.
“La volatilità dei tassi d’interesse sta allontanando molti investitori dai prodotti obbligazionari di qualità più elevata. Tuttavia i titoli high yield dovrebbero continuare a rappresentare una valida alternativa”, commenta Martin Reeves, Head of Global High Yield di Legal & General Investment Management (LGIM). Il manager ammette che le preoccupazioni sulla crescita e sulla piena occupazione alimentano le paure del carovita. Ma, al tempo stesso, rappresentano lo scenario favorevole alle aziende per incrementare i ricavi, ridurre le aspettative di default e creano i presupposti per gli avanzamenti nel rating creditizio.
“Alla luce di queste considerazioni riteniamo che il 2022 sarà l’anno delle cosiddette ‘rising star’, cioè dei bond che ottengono una promozione nel rating da high yield a investment grade. Questo segmento all’interno del comparto ad alto rendimento potrebbe registrare performance migliori rispetto a quelle di altre asset class più sensibili alle variazioni dei tassi. A suo favore dovrebbero giocare una duration media attorno ai quattro anni, la continua caccia da parte degli investitori al rendimento nel comparto fixed income e un possibile miglioramento dei fondamentali del credito” spiega il manager di LGIM.
Reeves, osservando le attuali condizioni del settore del credito, vede favorita l’Europa rispetto agli Stati Uniti che, se è vero che registrano la crescita più elevata, dovranno presto fare i conti con una politica monetaria più aggressiva. La BCE, sottolinea il manager di LGIM, sembra al contrario essere ad oggi la banca centrale con la politica che più favorisce gli investimenti in titoli high yield.
Allargando l’orizzonte alle economie emergenti, Reeves analizza Brasile, Cina e Russia. “L’incombente tornata elettorale in Brasile suscita più di una preoccupazione tra gli osservatori mentre in Cina a tenere in ansia gli investitori è la crisi dell’immobiliare: c’è il rischio che l’intero comparto dell’obbligazionario asiatico posa essere svenduto. Per quanto riguarda la Russia, invece, le tensioni a livello geopolitico possono procurare impatti non trascurabili sugli asset del Paese”, argomenta il manager.
In definitiva, fa notare l’Head of Global High Yield di Legal & General Investment Management, i rendimenti dei bund tedeschi a 10 anni sono ancora attorno allo zero mentre quello dell’high yield in euro si attesta attorno al 3%. “In un contesto di inflazione tendente al rialzo, gli investitori in cerca di una buona redditività e liquidità dell’investimento e anche di una volatilità del capitale più contenuta, dovrebbero continuare a orientarsi verso l’alto rendimento” conclude Reeves.
SCENARIO FAVOREVOLE ALLE AZIENDE
“La volatilità dei tassi d’interesse sta allontanando molti investitori dai prodotti obbligazionari di qualità più elevata. Tuttavia i titoli high yield dovrebbero continuare a rappresentare una valida alternativa”, commenta Martin Reeves, Head of Global High Yield di Legal & General Investment Management (LGIM). Il manager ammette che le preoccupazioni sulla crescita e sulla piena occupazione alimentano le paure del carovita. Ma, al tempo stesso, rappresentano lo scenario favorevole alle aziende per incrementare i ricavi, ridurre le aspettative di default e creano i presupposti per gli avanzamenti nel rating creditizio.
L’ANNO DELLE COSIDDETTE RISING STAR
“Alla luce di queste considerazioni riteniamo che il 2022 sarà l’anno delle cosiddette ‘rising star’, cioè dei bond che ottengono una promozione nel rating da high yield a investment grade. Questo segmento all’interno del comparto ad alto rendimento potrebbe registrare performance migliori rispetto a quelle di altre asset class più sensibili alle variazioni dei tassi. A suo favore dovrebbero giocare una duration media attorno ai quattro anni, la continua caccia da parte degli investitori al rendimento nel comparto fixed income e un possibile miglioramento dei fondamentali del credito” spiega il manager di LGIM.
FAVORITA L’EUROPA RISPETTO AGLI STATI UNITI
Reeves, osservando le attuali condizioni del settore del credito, vede favorita l’Europa rispetto agli Stati Uniti che, se è vero che registrano la crescita più elevata, dovranno presto fare i conti con una politica monetaria più aggressiva. La BCE, sottolinea il manager di LGIM, sembra al contrario essere ad oggi la banca centrale con la politica che più favorisce gli investimenti in titoli high yield.
BRASILE, CINA E RUSSIA
Allargando l’orizzonte alle economie emergenti, Reeves analizza Brasile, Cina e Russia. “L’incombente tornata elettorale in Brasile suscita più di una preoccupazione tra gli osservatori mentre in Cina a tenere in ansia gli investitori è la crisi dell’immobiliare: c’è il rischio che l’intero comparto dell’obbligazionario asiatico posa essere svenduto. Per quanto riguarda la Russia, invece, le tensioni a livello geopolitico possono procurare impatti non trascurabili sugli asset del Paese”, argomenta il manager.
IL RENDIMENTO DELL’HIGH YIELD IN EURO SI ATTESTA ATTORNO AL 3%
In definitiva, fa notare l’Head of Global High Yield di Legal & General Investment Management, i rendimenti dei bund tedeschi a 10 anni sono ancora attorno allo zero mentre quello dell’high yield in euro si attesta attorno al 3%. “In un contesto di inflazione tendente al rialzo, gli investitori in cerca di una buona redditività e liquidità dell’investimento e anche di una volatilità del capitale più contenuta, dovrebbero continuare a orientarsi verso l’alto rendimento” conclude Reeves.