Tassi sotto la lente

BlueBay: "Qualità del credito sarà ben supportata nel 2022"

Mark Dowding, CIO di BlueBay, fa il punto su tassi e inflazione USA in attesa dei rialzi della Fed e segnala come principale rischio di questa fase la crisi tra Russia e Ucraina, con Putin ora in vantaggio su Ue e USA

di Stefano Caratelli 30 Gennaio 2022 10:00

financialounge -  BlueBay credito Mark Dowding
La Fed ha confermato il percorso verso un inasprimento con un primo aumento dei tassi ampiamente previsto per marzo, quando il tapering sarà completato. Il quantitative easing dovrebbe lasciare il posto al quantitative tightening entro l’estate, con la riduzione attiva del bilancio della banca centrale. Ora i mercati prevedono cinque rialzi della Fed nel 2022, portando il tasso dei Fund all’1,25% entro fine anno, ma si continuano a sottovalutare le prospettive di inflazione e crescita nella traiettoria dei tassi al 2023.

ATTESE TROPPO BASSE SUI TASSI FED


Lo osserva Mark Dowding, CIO di BlueBay, secondo cui invece le proiezioni per un rialzo dei tassi in questo ciclo del 2% circa appaiono 100 punti base troppo basse, anche perché la stessa Fed ritiene che la politica si muoverà oltre la sua valutazione di un tasso neutrale del 2,5%. Per questo BlueBay mantiene una view ribassista sulla direzione dei rendimenti nel medio termine anche se a breve la recente tendenza potrebbe fermarsi per un po’ di consolidamento. Nei prossimi mesi, Omicron potrebbe portare a dati economici più deboli, mentre anche gli asset di rischio stanno diventando più sensibili ai tassi più alti, rendendo più probabile l’azione autocorrettiva di un “flight to quality”, se le condizioni finanziarie si irrigidissero troppo rapidamente.

NON CALANO I TIMORI DI INFLAZIONE


Anche le tensioni ai confini dell’Ucraina sembrano pronte a creare un punto di rottura. Su base globale, le preoccupazioni per l’inflazione mostrano pochi segni di diminuzione, mentre la variante Omicron continua a generare carenza di lavoratori. E visto che la Cina e alcune parti dell’Asia si stanno sforzando di mantenere una politica zero-Covid, sembra inevitabile che ciò porterà a ulteriori disruption, almeno fino a quando questa politica non cambierà rotta.

SPREAD CREDITIZI PIÙ AMPI


Con gli asset a rischio presi in contropiede, anche gli spread creditizi sono diventati più ampi da inizio anno, anche se in modo relativamente contenuto. Date le prospettive di crescita ampiamente positive, BlueBay continua a ritenere che la qualità del credito sarà ben supportata nel 2022, che il rischio di recessione resti basso e che i tassi di default possano rimanere depressi. Nel frattempo, una rotazione può favorire le banche e anche per i bond finanziari subordinati.

RISCHIO POLITICO ITALIANO


Nel Forex, il dollaro resta sostenuto da una Fed relativamente falco, mentre la Bce per ora è stata attenta a non segnalare mosse per paura di aggiungere pressione agli spread dei Paesi periferici dell’Ue. Le presidenziali italiane sono un altro fattore sul mercato, ma secondo Dowding sembra improbabile che i mercati siano veloci a prezzare il rischio politico italiano con le elezioni politiche che incombono il prossimo anno. Il debito sovrano italiano ha sovraperformato la Spagna durante la pandemia e, se non fosse per i rischi politici in Italia, BTP e Bonos potrebbero scambiare su livelli più vicini. In generale, secondo BlueBay, sembra ci sia poco margine di restringimento degli spread ma diversi rischi che potrebbero portare a un allargamento.

IL VENTO RUSSO INVESTE GLI EMERGENTI


Nei mercati emergenti, le notizie dalla Russia sono state il principale motore della volatilità, e mentre il mondo trattiene il fiato, sono arrivati segnali di performance divergenti a livello di Paese: il Cile è stato un solido performer, i Paesi importatori di energia sono sempre più vulnerabili, come Turchia, India e Filippine. L’allentamento in Cina ha sostenuto il sentiment, con le obbligazioni del settore immobiliare rimbalzate, ma potrebbe essere prematuro dichiarare di aver superato il momento peggiore.

IL FOMC DI MARZO UN CATALIZZATORE


Guardando avanti, secondo Dowding il catalizzatore per la prossima fase di rialzo dei rendimenti potrebbe arrivare verso marzo, quando rientrerà il rallentamento dovuto alla variante Omicron mentre la Fed potrebbe alzare notevolmente le previsioni di inflazione, e la riunione del FOMC potrebbe fare da catalizzatore per spingere i rendimenti a 10 anni oltre il 2%. Comunque BlueBay vede una politica della Fed meno accomodante, ma non restrittiva, con i tassi reali profondamente in territorio negativo. In questo quadro, BlueBay considera una conflagrazione russa il maggior rischio: prevedere i prossimi passi di Putin è incerto, l’Amministrazione statunitense ha fatto commenti da falco sulle sanzioni, ma la dipendenza dell’Europa dal gas russo la mette in una posizione debole.

PER ORA GIOCO A FAVORE DEL CREMLINO


A Putin non importa cosa pensa il presidente francese Macron e in Germania il governo è più incline a un percorso conciliante. Secondo Dowding, “Vlad il Cattivo” si starà sfregando le mani vedendo un’Ue divisa e una Nato che si sta fratturando, mentre guadagna popolarità in patria e sta facendo soldi con l’aumento dei prezzi di petrolio e gas. Inoltra Mosca può trovare alternative alle transazioni in dollari con lo Yuan cinese off-shore. Pertanto, conclude l’esperto di BlueBay, la strategia russa sembra al momento giocare a favore del Cremlino.

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