Ritardi da colmare
Amundi: opportunità d’investimento nella “sovranità strategica” europea
Pierre Blanchet, Head of Investment Intelligence di Amundi, spiega che per recuperare centralità l’Europa deve superare il gap in termini di ritorno del capitale, anche con investimenti privati e fondi specializzati.
di Stefano Caratelli 1 Febbraio 2022 08:00
La questione della “sovranità strategica” europea è stata riportata al centro del dibattito politico dalla crisi della sanità pubblica che si è aperta due anni fa con l’irruzione sulla scena globale della pandemia da Covid, che ha colpito con particolare durezza i paesi del vecchio continente. Mentre la Francia assume la presidenza di turno dell’Unione europea, il Presidente Emmanuel Macron l'ha resa ancora una volta una questione politica, ma resta un concetto difficile da comprendere, perché abbraccia diverse realtà e va ben oltre le questioni della sicurezza e della difesa.
Lo sottolinea un’analisi di Pierre Blanchet, Head of Investment Intelligence di Amundi, titolata “La sovranità strategica europea deve essere un'opportunità di investimento”, spiegando che la sovranità strategica è intesa come la capacità di ampliare la gamma di possibilità pur restando coerente con i propri obiettivi. Secondo Blanchet, l'Unione Europea è però ancora lontana dal raggiungere questo risultato.
La sovranità strategica, spiega ancora l’esperto di Amundi, presuppone anche una relativa autosufficienza e la capacità di imporre i propri standard, e anche di creare leader globali negli ecosistemi di domani. L'arresto delle importazioni durante i lockdown ha ricordato che la sovranità è in primo luogo legata alla garanzia della fornitura di beni essenziali. Blanchet osserva che sono quasi 140 i prodotti per i quali l'Europa dipende quasi completamente da fornitori non europei, un elenco che spazia dalle materie prime e combustibili fossili ai componenti elettronici fino ai medicinali.
L’obiettivo politico della sovranità strategica, secondo Blanchet, deve fondarsi sulla realtà economica, e per essere conseguito, richiederà innanzitutto un nuovo impulso agli investimenti in Europa. Per diventare una realtà politica, la sovranità strategica europea deve quindi essere un'opportunità di investimento. L’esperto di Amundi sottolinea che il ritorno sul capitale investito dalle imprese europee è diminuito costantemente dalla crisi finanziaria e si è pericolosamente discostato da quello degli omologhi statunitensi.
La prospettiva della sovranità strategica, prosegue Blanchet, richiederà quindi che i ritorni sugli investimenti siano interessanti e almeno pari a quelli offerti dalle altre grandi regioni del mondo. I fondi pubblici, che proprio di fronte all’emergenza pandemica la UE ha iniziato a dispensare in modo unitario, indicheranno la strada, ma non saranno sufficienti per soddisfare tutto il fabbisogno di capitale azionario.
Gli investimenti necessari richiederanno la creazione di un contesto normativo adeguato, l'orientamento dei risparmi e degli investimenti istituzionali al lungo periodo e la garanzia che i ritorni sugli investimenti siano costantemente superiori al costo del capitale. Saranno necessari, sottolinea l’esperto di Amundi nella conclusione della sua analisi, anche investimenti privati e risparmi a lungo termine sotto forma di fondi tematici che investono in aziende quotate, oppure fondi di private equity o di private debt che allineino gli obiettivi di governi, aziende e investitori.
PER L’UNIONE EUROPEA RITARDO DA COLMARE
Lo sottolinea un’analisi di Pierre Blanchet, Head of Investment Intelligence di Amundi, titolata “La sovranità strategica europea deve essere un'opportunità di investimento”, spiegando che la sovranità strategica è intesa come la capacità di ampliare la gamma di possibilità pur restando coerente con i propri obiettivi. Secondo Blanchet, l'Unione Europea è però ancora lontana dal raggiungere questo risultato.
ESTREMA DIPENDENZA DALL’ESTERNO
La sovranità strategica, spiega ancora l’esperto di Amundi, presuppone anche una relativa autosufficienza e la capacità di imporre i propri standard, e anche di creare leader globali negli ecosistemi di domani. L'arresto delle importazioni durante i lockdown ha ricordato che la sovranità è in primo luogo legata alla garanzia della fornitura di beni essenziali. Blanchet osserva che sono quasi 140 i prodotti per i quali l'Europa dipende quasi completamente da fornitori non europei, un elenco che spazia dalle materie prime e combustibili fossili ai componenti elettronici fino ai medicinali.
SERVE IMPULSO AGLI INVESTIMENTI
L’obiettivo politico della sovranità strategica, secondo Blanchet, deve fondarsi sulla realtà economica, e per essere conseguito, richiederà innanzitutto un nuovo impulso agli investimenti in Europa. Per diventare una realtà politica, la sovranità strategica europea deve quindi essere un'opportunità di investimento. L’esperto di Amundi sottolinea che il ritorno sul capitale investito dalle imprese europee è diminuito costantemente dalla crisi finanziaria e si è pericolosamente discostato da quello degli omologhi statunitensi.
I FONDI PUBBLICI NON BASTANO
La prospettiva della sovranità strategica, prosegue Blanchet, richiederà quindi che i ritorni sugli investimenti siano interessanti e almeno pari a quelli offerti dalle altre grandi regioni del mondo. I fondi pubblici, che proprio di fronte all’emergenza pandemica la UE ha iniziato a dispensare in modo unitario, indicheranno la strada, ma non saranno sufficienti per soddisfare tutto il fabbisogno di capitale azionario.
MOBILITARE RISPARMI E FONDI ISTITUZIONALI
Gli investimenti necessari richiederanno la creazione di un contesto normativo adeguato, l'orientamento dei risparmi e degli investimenti istituzionali al lungo periodo e la garanzia che i ritorni sugli investimenti siano costantemente superiori al costo del capitale. Saranno necessari, sottolinea l’esperto di Amundi nella conclusione della sua analisi, anche investimenti privati e risparmi a lungo termine sotto forma di fondi tematici che investono in aziende quotate, oppure fondi di private equity o di private debt che allineino gli obiettivi di governi, aziende e investitori.