Mercati emergenti
Cina verso il ritorno alla crescita nell’anno della Tigre d’acqua
Neuberger Berman segnala le preferenze di investimento nel 2022, che vanno ai settori value come banche, beni di consumo, sanità e tecnologici
di Stefano Caratelli 7 Febbraio 2022 19:30
Nel 2021 molti investitori si sono fatti l’idea che la priorità attribuita da Pechino alla “prosperità comune”, l’inasprimento delle condizioni nel settore immobiliare e il forte impulso della regolamentazione di settori come la formazione e l’internet economy avessero trasformato la Cina in un Bue, l’animale simbolo dello scorso anno, dai movimenti goffi e lenti. Ora il nuovo anno appena iniziato secondo il calendario cinese simbolizzato dalla Tigre d’acqua segnerà forse il suo ritorno come tigre della crescita? La risposta che dà Neuberger Berman nelle Prospettive settimanali del CIO è affermativa.
Neuberger Berman rilevava già lo scorso settembre, all’apice dell’inasprimento della regolamentazione, che le politiche cinesi, benché centralizzate, sono state storicamente caratterizzate da meccanismi di autocorrezione, aggiungendo che qualora le misure dovessero incrociare pressioni di natura economica il governo correggerà le proprie politiche. Si tratta proprio, spiega Ning Meng, China A-Share Strategy Leader di Neuberger Berman, di quello a cui abbiamo assistito da quando sono state proposte delle politiche anticicliche in occasione della Central Economic Working Conference, l’incontro annuale di pianificazione tenuto a dicembre a Pechino dai leader del Paese.
Secondo Meng, dato il persistere di rischi nel settore immobiliare, un allentamento aggressivo delle politiche monetarie è improbabile, ma la People’s Bank of China ha già ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria di 50 punti base e quello della standing lending facility, il canale utilizzato per iniettare liquidità nel sistema e stabilizzare il credito garantendo fondi alle banche che non hanno un'adeguata base di depositi. È stato anche tagliato per ben due volte il prime rate, e una volta quello della medium-term lending facility, mentre sono allo studio nuove norme per consentire l’accesso dei promotori immobiliari ai fondi versati a deposito di garanzia e provenienti dalle vendite.
L’esperto di Neuberger Berman ritiene che queste misure possano favorire la crescita del credito e alleviare le carenze di liquidità e prevede per le prossime settimane un analogo allentamento fiscale sulla spesa per infrastrutture. Con riferimento invece alla regolamentazione e al riorientamento strategico, secondo Meng sono cambiati i toni sulla rapidità della transizione, indicando che Pechino vuol pensare prima a come avere una torta più grande e poi a come dividerla adeguatamente, come ha spiegato Xi Jinping al World Economic Forum.
A livello di investimento, Neuberger Berman vede opportunità value nei settori in ripresa, ritenendo che il nuovo slancio dell’economia possa favorire le banche, i beni di consumo di base, l’elettronica di consumo e la sanità. Un altro settore apprezzato è il tecnologico, compresi i produttori di semiconduttori, che continueranno a beneficiare della sostituzione delle importazioni voluta dal governo, i produttori di componenti per le energie rinnovabili, potenziali beneficiari della transizione energetica cinese. Inoltre, un approccio meno aggressivo alle politiche antitrust potrebbe consentire alle aziende e-commerce e internet di trarre vantaggio dalla sensibilità alla ripresa.
Un allentamento potrebbe anche favorire alcuni segmenti del malridotto settore immobiliare, comparto che secondo Meng sarà caratterizzato da maggiore disuguaglianza, man mano che le imprese più grandi emergeranno come vincitrici e i più piccoli e indebitati andranno incontro al default. Un’ultima opportunità value in Cina è rappresentata, a parere di Neuberger Berman, dall’integrazione dei fattori ambientali, sociali e relativi alla governance che vanno sotto la sigla ESG. Su questo fronte, le società cinesi sono generalmente indietro, soprattutto in relazione al modo in cui comunicano i propri progressi.
La metafora della “tigre d’acqua” calza bene con la view di Neuberger Berman, in quanto, come spiega Weng, “l’alta marea solleva tutte le barche”, come affermato dal presidente Xi Jinping, sottolineando che la prosperità comune avrà più chance di essere raggiunta se la Cina manterrà una crescita da “tigre asiatica”. L’economia conclude l’esperto di Neuberger Berman, potrebbe anche non tornare a ruggire dopo il rallentamento del secondo semestre dello scorso anno, ma l’anno della tigre è in grado di portare con sé una consistente ripresa ciclica.
VERSO UNA CORREZIONE DELLE POLITICHE
Neuberger Berman rilevava già lo scorso settembre, all’apice dell’inasprimento della regolamentazione, che le politiche cinesi, benché centralizzate, sono state storicamente caratterizzate da meccanismi di autocorrezione, aggiungendo che qualora le misure dovessero incrociare pressioni di natura economica il governo correggerà le proprie politiche. Si tratta proprio, spiega Ning Meng, China A-Share Strategy Leader di Neuberger Berman, di quello a cui abbiamo assistito da quando sono state proposte delle politiche anticicliche in occasione della Central Economic Working Conference, l’incontro annuale di pianificazione tenuto a dicembre a Pechino dai leader del Paese.
ALLENTAMENTO MONETARIO E CREDITIZIO
Secondo Meng, dato il persistere di rischi nel settore immobiliare, un allentamento aggressivo delle politiche monetarie è improbabile, ma la People’s Bank of China ha già ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria di 50 punti base e quello della standing lending facility, il canale utilizzato per iniettare liquidità nel sistema e stabilizzare il credito garantendo fondi alle banche che non hanno un'adeguata base di depositi. È stato anche tagliato per ben due volte il prime rate, e una volta quello della medium-term lending facility, mentre sono allo studio nuove norme per consentire l’accesso dei promotori immobiliari ai fondi versati a deposito di garanzia e provenienti dalle vendite.
PECHINO VUOLE ALLARGARE LA TORTA
L’esperto di Neuberger Berman ritiene che queste misure possano favorire la crescita del credito e alleviare le carenze di liquidità e prevede per le prossime settimane un analogo allentamento fiscale sulla spesa per infrastrutture. Con riferimento invece alla regolamentazione e al riorientamento strategico, secondo Meng sono cambiati i toni sulla rapidità della transizione, indicando che Pechino vuol pensare prima a come avere una torta più grande e poi a come dividerla adeguatamente, come ha spiegato Xi Jinping al World Economic Forum.
OPPORTUNITÀ VALUE NEI SETTORI IN RIPRESA
A livello di investimento, Neuberger Berman vede opportunità value nei settori in ripresa, ritenendo che il nuovo slancio dell’economia possa favorire le banche, i beni di consumo di base, l’elettronica di consumo e la sanità. Un altro settore apprezzato è il tecnologico, compresi i produttori di semiconduttori, che continueranno a beneficiare della sostituzione delle importazioni voluta dal governo, i produttori di componenti per le energie rinnovabili, potenziali beneficiari della transizione energetica cinese. Inoltre, un approccio meno aggressivo alle politiche antitrust potrebbe consentire alle aziende e-commerce e internet di trarre vantaggio dalla sensibilità alla ripresa.
SPIRAGLI ANCHE PER L’IMMOBILIARE
Un allentamento potrebbe anche favorire alcuni segmenti del malridotto settore immobiliare, comparto che secondo Meng sarà caratterizzato da maggiore disuguaglianza, man mano che le imprese più grandi emergeranno come vincitrici e i più piccoli e indebitati andranno incontro al default. Un’ultima opportunità value in Cina è rappresentata, a parere di Neuberger Berman, dall’integrazione dei fattori ambientali, sociali e relativi alla governance che vanno sotto la sigla ESG. Su questo fronte, le società cinesi sono generalmente indietro, soprattutto in relazione al modo in cui comunicano i propri progressi.
UNA CRESCITA DA TIGRE ASIATICA
La metafora della “tigre d’acqua” calza bene con la view di Neuberger Berman, in quanto, come spiega Weng, “l’alta marea solleva tutte le barche”, come affermato dal presidente Xi Jinping, sottolineando che la prosperità comune avrà più chance di essere raggiunta se la Cina manterrà una crescita da “tigre asiatica”. L’economia conclude l’esperto di Neuberger Berman, potrebbe anche non tornare a ruggire dopo il rallentamento del secondo semestre dello scorso anno, ma l’anno della tigre è in grado di portare con sé una consistente ripresa ciclica.