Opportunità da cogliere

Mercati emergenti più attraenti, ecco perché

Columbia Threadneedle Investments, spiega che le vecchie fragilità vengono meno grazie a una crescita spinta dall’interno, che aiuterà anche a sostenere meglio l’impatto del tapering e della stretta della Fed

di Stefano Caratelli 7 Febbraio 2022 18:30

financialounge -  Columbia Threadneedle Investments Dara White mercati emergenti
La fragilità che in passato ha caratterizzato i mercati emergenti sta venendo meno grazie a un trend chiave di lungo periodo: la transizione da una crescita trainata dall’export a un’economia spinta dalla domanda interna. Non significa ignorare i timori per la stretta della Fed ma la possibilità di trovare nei mercati emergenti risposte molto migliori che non in passato. In Cina stiamo assistendo a un ciclo regolamentare iniziato fine 2020 con il governo focalizzato sull’idea di prosperità comune, con obiettivi strategici in linea con quelli delle economie occidentali, come la riservatezza dei dati e la riduzione delle pratiche monopolistiche.

POSITIVA LA SVOLTA POLITICA CINESE


Partendo da queste considerazioni, Dara White, Responsabile globale azioni mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, spiega che la casa d’investimento intende concentrarsi sulle aree dell’economia esposte a fattori d’impulso politici, che trarranno vantaggio dal piano di Pechino di puntare sulla prosperità e sulla produttività nel paese, come ad esempio “Made in China 2025”, che spazia dall’industria dei semiconduttori alla biotecnologia fino ai veicoli elettrici. White crede che si sia conclusa la prima fase di regolamentazione in cui il premio per il rischio azionario sembrava già scontato e si stia passando alla fase in cui le disposizioni regolamentari vengono applicate.

VERSO ALLEGGERIMENTO DEI DAZI USA


Sul fronte delle relazioni USA-Cina, White prevede che la posizione dell’amministrazione Biden rimanga invariata, dato il sostegno bipartisan accordato a Pechino, e dovrebbe avere anche il supporto dei paesi alleati. Columbia Threadneedle monitora anche le opzioni sui dazi USA-Cina, in quanto il Segretario al Tesoro USA Janet Yellen sta esplorando la possibilità di ridurli rispetto all’era Trump per cercare di attenuare in parte le spinte inflazionistiche, mentre valuta anche i rischi legati a nuove varianti del Covid e all’inflazione, che restano un punto centrale sia per i mercati emergenti sia per quelli sviluppati.

RISPOSTE MIGLIORI CHE IN PASSATO


White osserva che i timori sul tapering della Fed hanno ancora un impatto sul sentiment sulle economie emergenti, ma la nozione dei “5 fragili” del tapering del 2013 è superata, in quanto ormai solo la Turchia sembra vulnerabile. Anche escludendo la Cina, che ha un ampio avanzo corrente, a livello aggregato le economie emergenti evidenziano un surplus delle partite correnti. Non significa che il mercato non reagirà ai timori per il tapering e si porrà le domande solo dopo, ma quando si porrà le domande, troverà risposte molto migliori che in passato.

UNA DIPENDENZA CHE VIENE MENO


In ogni caso, Columbia Threadneedle intende utilizzare la reazione emotiva come un’opportunità per aggiungere in portafoglio specifiche imprese che giudica positivamente nel lungo termine. Secondo White infatti la dipendenza del mondo emergente da quello sviluppato sta venendo meno, grazie alla maggiore domande interna, allo sviluppo di mercati obbligazionari locali e alla stabilizzazione del differenziale dei tassi con gli Stati Uniti.

FATTORI ESG E TREND DI LUNGO PERIODO


Columbia attribuisce anche molta importanza ai fattori ESG, che diventeranno ancora più rilevanti nel 2022 ed essenziali per valutare la qualità di un investimento, per cogliere l’esposizione e la gestione dei fattori che hanno un impatto sulla performance tramite la regolamentazione, le minacce fisiche agli attivi, al marchio e alla reputazione, e i costi operativi. Più in generale, White crede che il principale trend di lungo periodo per i mercati emergenti sia la transizione da una crescita principalmente trainata dall’export a un’economia spinta dalla domanda interna, il che si riflette nel cambiamento della composizione dell’universo di investimento, ormai dominato da società caratterizzate da una crescita strutturale di qualità più elevata e orientate al mercato nazionale.
Nel 2008 oltre il 60% dell’universo emergente era esposto alla crescita ciclica, mentre oggi circa il 60% è esposto alla crescita strutturale, mentre è aumentato di quasi il 90% il numero di imprese quotate nell’ultimo decennio. Questi cambiamenti hanno creato secondo White un ambiente ideale per gli stock picker ed è in quest’ambito che Columbia crea valore aggiunto con la gestione attiva.

IL RUOLO DEL CETO MEDIO IN CRESCITA


In conclusione, sottolinea White, gli investitori dovrebbero ormai considerare i mercati emergenti in un’ottica diversa e guardare all’ascesa del ceto medio e alle conseguenti modifiche di consumi e servizi, che sta dando luogo a diversi trend. Tra questi Columbia cita la rivoluzione tecnologica, con l’emergere di società-piattaforma, la penetrazione finanziaria, con maggior inclusione e sviluppo del fintech, e la localizzazione, con numerosi paesi decisi a creare marchi locali forti e a sviluppare industrie nazionali.

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