Outlook
AB: la correzione azionaria è temporanea e favorisce i titoli di qualità
AllianceBernstein spiega che la correzione può aprire la strada a una ripresa più equilibrata in cui si potranno distinguere imprese con business sostenibili e di alta qualità
di Stefano Caratelli 8 Febbraio 2022 07:50
Gli investitori azionari hanno avuto un inizio d’anno impegnativo, con i mercati trascinati al ribasso da una correzione partita dai titoli tecnologici, in particolare negli Usa. La correzione desta inquietudine, ma può spianare la strada a una ripresa più equilibrata, in cui si distinguono le imprese con business sostenibili e di alta qualità. È la valutazione di AllianceBernstein, in un commento firmato dall’Head of Equities Chris Hogbin, che osserva come flessioni brusche e improvvise siano abbastanza comuni e non hanno impedito all'indice S&P 500 di mettere a segno performance positive su base annua. Secondo Hogbin, è importante capire quali sono le cause dell’incertezza e come ci si può posizionare per cogliere al meglio il potenziale di ripresa, una volta passato il polverone.
L’esperto di AllianceBernstein spiega che l’incertezza, che era stata in parte prevista, non riguarda in effetti il numero di rialzi dei tassi della Fed in arrivo. Ma piuttosto, visto il complesso panorama macro di elevata inflazione e prospettive di crescita incerte, il fatto che gli investitori temono che la Fed e altre banche centrali non riescano a trovare il giusto equilibrio. In altre parole, eventuali passi falsi compiuti dalle autorità monetarie nella lotta all’inflazione potrebbero pregiudicare la crescita e spingere le economie in recessione. La capacità di azzeccare la formula politica determinerà se siamo diretti verso un rallentamento o una crescita sostenuta nel 2023, secondo Hogbin.
Inoltre, gli utili societari sono in bilico. Mentre l’attuale volatilità può essere provocata da timori sul quadro macro e monetario, i rendimenti azionari a lungo termine sono determinati principalmente da utili e cash flow. Hogbin cita la volatilità della seduta del 26 gennaio a Wall Street, che ha visto inizialmente le azioni fare un balzo in avanti, spinte dai risultati e dalle previsioni di Microsoft che hanno superato le stime. Tuttavia, poco dopo i listini hanno chiuso in ribasso sulla scia delle dichiarazioni della Fed, che hanno suggerito una svolta restrittiva, con la possibilità di un inasprimento in caso di peggioramento dell’inflazione.
Alti e bassi creano un contesto difficile ma sul lungo termine secondo AllianceBernstein le azioni offrono ancora un potenziale convincente mentre, nel breve periodo, cercare di anticipare i punti di svolta del mercato è una strategia rischiosa che difficilmente ha successo. Nelle attuali condizioni, Hogbin reputa essenziale focalizzarsi su titoli di alta qualità con fondamentali robusti e valutazioni ragionevoli, che possono contribuire a ridurre il rischio quando i mercati sono in calo e hanno maggiori chance di evidenziare un buon andamento nelle fasi di ripresa.
Gli investitori dovrebbero evitare gli estremi, come l’eccessiva esposizione alle azioni hyper-growth, ma è un errore anche la scelta radicalmente opposta di privilegiare le imprese di qualità inferiore che scambiano a valutazioni convenienti. Anche se in passato si sono registrati rally di “titoli spazzatura”, nota Hogbin, questi di solito sopraggiungono dopo crisi finanziarie o profonde recessioni allorché la minaccia di un’ondata di fallimenti viene meno, in circostanze molto diverse dalle attuali. Per questo AllianceBernstein suggerisce disciplina orientata alla qualità da applicare sia ai titoli growth che value.
Ad esempio, il pricing power è un attributo chiave in un contesto inflazionistico e il reinvestimento redditizio è sempre un buon segnale del fatto che un’azienda si sta preparando strategicamente ad affrontare il futuro. Secondo l’analisi di AllianceBernstein, è improbabile che l’incertezza diminuisca in tempi brevi, perché le pressioni inflazionistiche e le continue ‘code’ del COVID-19 avranno ricadute sui profitti delle imprese, mentre gli interventi delle autorità monetarie influenzeranno il quadro macro e il sentiment e le questioni geopolitiche daranno ulteriori motivi di apprensione.
Ma, sottolinea in conclusione Hogbin, l’attuale volatilità offre ai gestori attivi l’opportunità di identificare i titoli che hanno subito una correzione ingiustificata. Mantenendo un focus strategico sulle imprese di qualità superiore con valutazioni relativamente appetibili, i portafogli possono cogliere il potenziale di rialzo più elevato che probabilmente si materializzerà quando la turbolenza sarà cessata e i fondamentali societari torneranno al centro dell’attenzione.
TIMORI DI UN ERRORE DI POLITICA MONETARIA
L’esperto di AllianceBernstein spiega che l’incertezza, che era stata in parte prevista, non riguarda in effetti il numero di rialzi dei tassi della Fed in arrivo. Ma piuttosto, visto il complesso panorama macro di elevata inflazione e prospettive di crescita incerte, il fatto che gli investitori temono che la Fed e altre banche centrali non riescano a trovare il giusto equilibrio. In altre parole, eventuali passi falsi compiuti dalle autorità monetarie nella lotta all’inflazione potrebbero pregiudicare la crescita e spingere le economie in recessione. La capacità di azzeccare la formula politica determinerà se siamo diretti verso un rallentamento o una crescita sostenuta nel 2023, secondo Hogbin.
ALTI E BASSI ANCHE IN UNA SOLA SEDUTA
Inoltre, gli utili societari sono in bilico. Mentre l’attuale volatilità può essere provocata da timori sul quadro macro e monetario, i rendimenti azionari a lungo termine sono determinati principalmente da utili e cash flow. Hogbin cita la volatilità della seduta del 26 gennaio a Wall Street, che ha visto inizialmente le azioni fare un balzo in avanti, spinte dai risultati e dalle previsioni di Microsoft che hanno superato le stime. Tuttavia, poco dopo i listini hanno chiuso in ribasso sulla scia delle dichiarazioni della Fed, che hanno suggerito una svolta restrittiva, con la possibilità di un inasprimento in caso di peggioramento dell’inflazione.
RISCHIOSO CERCARE DI ANTICIPARE IL MERCATO
Alti e bassi creano un contesto difficile ma sul lungo termine secondo AllianceBernstein le azioni offrono ancora un potenziale convincente mentre, nel breve periodo, cercare di anticipare i punti di svolta del mercato è una strategia rischiosa che difficilmente ha successo. Nelle attuali condizioni, Hogbin reputa essenziale focalizzarsi su titoli di alta qualità con fondamentali robusti e valutazioni ragionevoli, che possono contribuire a ridurre il rischio quando i mercati sono in calo e hanno maggiori chance di evidenziare un buon andamento nelle fasi di ripresa.
DISCIPLINA ORIENTATA ALLA QUALITÀ
Gli investitori dovrebbero evitare gli estremi, come l’eccessiva esposizione alle azioni hyper-growth, ma è un errore anche la scelta radicalmente opposta di privilegiare le imprese di qualità inferiore che scambiano a valutazioni convenienti. Anche se in passato si sono registrati rally di “titoli spazzatura”, nota Hogbin, questi di solito sopraggiungono dopo crisi finanziarie o profonde recessioni allorché la minaccia di un’ondata di fallimenti viene meno, in circostanze molto diverse dalle attuali. Per questo AllianceBernstein suggerisce disciplina orientata alla qualità da applicare sia ai titoli growth che value.
INCERTEZZA DESTINATA A DURARE
Ad esempio, il pricing power è un attributo chiave in un contesto inflazionistico e il reinvestimento redditizio è sempre un buon segnale del fatto che un’azienda si sta preparando strategicamente ad affrontare il futuro. Secondo l’analisi di AllianceBernstein, è improbabile che l’incertezza diminuisca in tempi brevi, perché le pressioni inflazionistiche e le continue ‘code’ del COVID-19 avranno ricadute sui profitti delle imprese, mentre gli interventi delle autorità monetarie influenzeranno il quadro macro e il sentiment e le questioni geopolitiche daranno ulteriori motivi di apprensione.
OPPORTUNITÀ DI ENTRARE SU TITOLI COLPITI DA CALI INGIUSTIFICATI
Ma, sottolinea in conclusione Hogbin, l’attuale volatilità offre ai gestori attivi l’opportunità di identificare i titoli che hanno subito una correzione ingiustificata. Mantenendo un focus strategico sulle imprese di qualità superiore con valutazioni relativamente appetibili, i portafogli possono cogliere il potenziale di rialzo più elevato che probabilmente si materializzerà quando la turbolenza sarà cessata e i fondamentali societari torneranno al centro dell’attenzione.