Crisi energetica
Il Giappone invia gas in Europa
Il paese del Sol Levante risponde positivamente alla richiesta degli Stati Uniti di sostenere le forniture di gas naturale per l'Europa in crisi dopo le tensioni tra Russia e Ucraina
di Francesco Rapetti 10 Febbraio 2022 09:52
Sono già salpate dal Giappone alcune navi cisterna piene di Gnl (gas naturale liquido) per soccorrere una Unione Europea che dimostra tutta la sua fragilità in tema di autonomia energetica. Lo ha reso noto il ministro dell’Industria giapponese Koichi Hagiuda, dopo aver ricevuto l’ambasciatrice Ue a Tokyo Patricia Flor e il nuovo ambasciatore Usa Rahm Emanuel. I prezzi del gas in Europa sono arrivati a livelli difficilmente sostenibili nel medio periodo per via delle tensioni tra Russia e Ucraina.
La Russia esporta il 40% della sua fornitura di gas naturale in Ue ma si ritiene che in futuro potrà considerevolmente aumentare per via del completamento del Nord Stream2, il gasdotto che la Germania ha voluto nonostante l'ostilità mostrate degli Stati Uniti e dell'Europa orientale negli anni passati. Il Nord Stream2 é diventato quindi - e inevitabilmente - il centro delle pressioni americane per calmierare la possibile aggressione russa in Ucraina. Ipotesi che trova conferma anche nelle parole della ministra degli Esteri Annalena Baerbock che ha lanciato un chiaro avvertimento: “In caso di aggressione russa contro l’Ucraina, prepareremo un pacchetto di sanzioni forti che comprende anche Nord Stream2". Anche l’Ucraina ha in passato criticato il Nord Stream2 (e la dipendenza Ue dal gas russo) definendolo come una “arma geopolitica”.
L'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha da subito cercato di alleviare le preoccupazioni sulla carenza di gas in Europa in modo che i due alleati possano coordinare da vicino la loro risposta contro i “venti di guerra” in Ucraina. Washington ha chiesto alle nazioni asiatiche che importano Gnl, inclusi Giappone, Cina e Corea del Sud, di prendere in considerazione la possibilità di rifornire l’Ue con una parte delle loro importazioni. In risposta alla richiesta degli Stati Uniti, l'Australia prevede di espandere le proprie esportazioni di Gnl in Europa. Gli Stati Uniti stanno anche intrattenendo dei tavoli di discussione con il Qatar, un importante produttore di gas naturale, per incoraggiarlo ad esportare gas in Europa.
La stampa giapponese ha bollato la mossa del governo come “insolita”, in quanto il Giappone stesso non è un produttore di Gnl ma dipende anch’esso quasi completamente da forniture estere. Inoltre un’inverno particolarmente duro ha fatto lievitare i costi del Gnl nazionale. L’aiuto giapponese, in questo contesto così particolarmente poco favorevole, conferma quanto in questo momento sia importante evitare per il mondo occidentale che l’Europa sia completamente dipendente dalla Russia.
LA DIPENDENZA UE DAL GAS RUSSO
La Russia esporta il 40% della sua fornitura di gas naturale in Ue ma si ritiene che in futuro potrà considerevolmente aumentare per via del completamento del Nord Stream2, il gasdotto che la Germania ha voluto nonostante l'ostilità mostrate degli Stati Uniti e dell'Europa orientale negli anni passati. Il Nord Stream2 é diventato quindi - e inevitabilmente - il centro delle pressioni americane per calmierare la possibile aggressione russa in Ucraina. Ipotesi che trova conferma anche nelle parole della ministra degli Esteri Annalena Baerbock che ha lanciato un chiaro avvertimento: “In caso di aggressione russa contro l’Ucraina, prepareremo un pacchetto di sanzioni forti che comprende anche Nord Stream2". Anche l’Ucraina ha in passato criticato il Nord Stream2 (e la dipendenza Ue dal gas russo) definendolo come una “arma geopolitica”.
ANCHE GLI USA IN AIUTO DELL’EU
L'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha da subito cercato di alleviare le preoccupazioni sulla carenza di gas in Europa in modo che i due alleati possano coordinare da vicino la loro risposta contro i “venti di guerra” in Ucraina. Washington ha chiesto alle nazioni asiatiche che importano Gnl, inclusi Giappone, Cina e Corea del Sud, di prendere in considerazione la possibilità di rifornire l’Ue con una parte delle loro importazioni. In risposta alla richiesta degli Stati Uniti, l'Australia prevede di espandere le proprie esportazioni di Gnl in Europa. Gli Stati Uniti stanno anche intrattenendo dei tavoli di discussione con il Qatar, un importante produttore di gas naturale, per incoraggiarlo ad esportare gas in Europa.
L’ANOMALIA DEL GIAPPONE CHE NON PRODUCE GAS
La stampa giapponese ha bollato la mossa del governo come “insolita”, in quanto il Giappone stesso non è un produttore di Gnl ma dipende anch’esso quasi completamente da forniture estere. Inoltre un’inverno particolarmente duro ha fatto lievitare i costi del Gnl nazionale. L’aiuto giapponese, in questo contesto così particolarmente poco favorevole, conferma quanto in questo momento sia importante evitare per il mondo occidentale che l’Europa sia completamente dipendente dalla Russia.
Trending