L'analisi
Il riprezzamento della politica monetaria continua a causare volatilità
Filippo Casagrande, Head of Insurance Investment Solutions di Generali Asset & Wealth Management, spiega l’aggiustamento di portafoglio necessario a fronteggiare la normalizzazione monetaria in Usa e Ue
di Stefano Caratelli 11 Febbraio 2022 14:26
Il quadro economico globale si sta spostando verso uno scenario di fase più avanzata del ciclo, con disoccupazione ormai prossima ai livelli pre pandemia e pressioni inflazionistiche in costante rialzo. A questo si aggiunge la prospettiva di politiche monetarie e fiscali meno espansive anche nei paesi sviluppati, dopo i numerosi aumenti dei tassi nel 2021 e inizio 2022 in numerosi paesi emergenti. Ma l’inizio dell’anno ha registrato un deciso aumento della volatilità sui mercati, in parte guidato dalle tensioni geopolitiche, ma soprattutto dal riprezzamento della politica monetaria negli USA.
Parte da queste premesse l’analisi di Filippo Casagrande, Head of Insurance Investment Solutions di Generali Asset & Wealth Management, che sottolinea il recente strappo dell’inflazione USA che, unita al calo della disoccupazione, porta la Fed ad accelerare la normalizzazione monetaria, con il mercato del reddito fisso che è arrivato a prezzare fino a 6-7 rialzi nel corso del 2022. Anche in Eurozona l’inflazione corre, seppur a livelli più bassi, e la BCE ha cominciato a parlare di normalizzazione lasciando la porta aperte a possibili, ma non certi, aumenti dei tassi nominali.
Il mondo del reddito fisso ha registrato perdite per il rialzo dei rendimenti e l’allargamento degli spread, con l’unico comparto che ha registrato ritorni positivi in euro a gennaio rappresentato dai bond emergenti in valuta locale. Per quanto concerne l’azionario, il 2022 ha visto una delle peggiori partenze degli ultimi 80 anni. Il rialzo dei rendimenti ha colpito duramente i settori più esposti a multipli elevati, in particolare il tecnologico, mentre in generale, i mercati esposti al tema Value e ai settori bancario e Oil & Gas hanno sovraperformato.
Guardando avanti, Casagrande ribadisce la centralità del processo di normalizzazione delle banche centrali, in primis della Fed. Continuando ad assumere uno sviluppo positivo sul fronte pandemico, i mercati hanno iniziato ad aggiustare le aspettative sui tassi, sebbene rimangano rischi al rialzo per la persistenza dell’inflazione, che sarà più evidente nella seconda metà del 2022 dopo che alcuni fattori temporanei saranno venuti meno. L’allocazione di Generali Asset & Wealth Management ne viene così condizionata su una serie di fronti.
La gestione del rischio duration rimane un punto cardine nel portafoglio, sia obbligazionario che azionario. Tassi al rialzo continueranno a impattare le performance obbligazionarie, con la necessità di trovare aree che possono soffrire meno o che hanno già scontato il ciclo dei rialzi. Casagrande sottolinea che il carry nel mondo del credito rimane una strategia utile, ma la selezione diventa più importante, sia nell’Investment Grade che nell’High Yield, ma occorre in generale sottopesare gli attivi che più hanno beneficiato delle politiche espansive e spostarsi dai settori con minori capacità di mantenere margini adeguati.
Inoltre, prosegue Casagrande, i profili ESG rimangono importanti, perché l’alta domanda, comprese le banche centrali, garantisce un compratore di ultima istanza, limitando i rischi al ribasso e la volatilità. Un tema importante da implementare ove possibile segnalato da Casagrande è la maggior esposizione ad obbligazioni in valuta locale dei paesi emergenti. Molte banche centrali sono in uno stadio piuttosto avanzato del ciclo di rialzo dei tassi e i rispettivi bond offrono carry molto elevati con duration ridotte.
Le valute sono supportate da questo differenziale dei tassi e, in alcuni casi, Casagrande vede un potenziale di apprezzamento viste le valutazioni favorevoli, come per i bond dell’Est Europa. Per quanto concerne l’azionario, per Casagrande rimane valida la raccomandazione di guardare al Value e ai finanziari, che offrono protezione al rialzo dei tassi, almeno in termini relativi, con attenzione ai titoli con fondamentali più fragili, in particolare imprese più indebitate e con minore pricing power. Generali Asset & Wealth Management continua infine nell’allocazione nei Private assets, debito ed equity, con focus su specifici settori e aree geografiche.
MIX DI ALTA INFLAZIONE E BASSA DISOCCUPAZIONE
Parte da queste premesse l’analisi di Filippo Casagrande, Head of Insurance Investment Solutions di Generali Asset & Wealth Management, che sottolinea il recente strappo dell’inflazione USA che, unita al calo della disoccupazione, porta la Fed ad accelerare la normalizzazione monetaria, con il mercato del reddito fisso che è arrivato a prezzare fino a 6-7 rialzi nel corso del 2022. Anche in Eurozona l’inflazione corre, seppur a livelli più bassi, e la BCE ha cominciato a parlare di normalizzazione lasciando la porta aperte a possibili, ma non certi, aumenti dei tassi nominali.
COLPITE LE AZIONI A MULTIPLI ELEVATI
Il mondo del reddito fisso ha registrato perdite per il rialzo dei rendimenti e l’allargamento degli spread, con l’unico comparto che ha registrato ritorni positivi in euro a gennaio rappresentato dai bond emergenti in valuta locale. Per quanto concerne l’azionario, il 2022 ha visto una delle peggiori partenze degli ultimi 80 anni. Il rialzo dei rendimenti ha colpito duramente i settori più esposti a multipli elevati, in particolare il tecnologico, mentre in generale, i mercati esposti al tema Value e ai settori bancario e Oil & Gas hanno sovraperformato.
CENTRALE LA NORMALIZZAZIONE MONETARIA
Guardando avanti, Casagrande ribadisce la centralità del processo di normalizzazione delle banche centrali, in primis della Fed. Continuando ad assumere uno sviluppo positivo sul fronte pandemico, i mercati hanno iniziato ad aggiustare le aspettative sui tassi, sebbene rimangano rischi al rialzo per la persistenza dell’inflazione, che sarà più evidente nella seconda metà del 2022 dopo che alcuni fattori temporanei saranno venuti meno. L’allocazione di Generali Asset & Wealth Management ne viene così condizionata su una serie di fronti.
NEL CREDITO IMPORTANTE LA SELEZIONE
La gestione del rischio duration rimane un punto cardine nel portafoglio, sia obbligazionario che azionario. Tassi al rialzo continueranno a impattare le performance obbligazionarie, con la necessità di trovare aree che possono soffrire meno o che hanno già scontato il ciclo dei rialzi. Casagrande sottolinea che il carry nel mondo del credito rimane una strategia utile, ma la selezione diventa più importante, sia nell’Investment Grade che nell’High Yield, ma occorre in generale sottopesare gli attivi che più hanno beneficiato delle politiche espansive e spostarsi dai settori con minori capacità di mantenere margini adeguati.
I PROFILI ESG OFFRONO PROTEZIONE
Inoltre, prosegue Casagrande, i profili ESG rimangono importanti, perché l’alta domanda, comprese le banche centrali, garantisce un compratore di ultima istanza, limitando i rischi al ribasso e la volatilità. Un tema importante da implementare ove possibile segnalato da Casagrande è la maggior esposizione ad obbligazioni in valuta locale dei paesi emergenti. Molte banche centrali sono in uno stadio piuttosto avanzato del ciclo di rialzo dei tassi e i rispettivi bond offrono carry molto elevati con duration ridotte.
POTENZIALE DI APPREZZAMENTO DALLE VALUTE
Le valute sono supportate da questo differenziale dei tassi e, in alcuni casi, Casagrande vede un potenziale di apprezzamento viste le valutazioni favorevoli, come per i bond dell’Est Europa. Per quanto concerne l’azionario, per Casagrande rimane valida la raccomandazione di guardare al Value e ai finanziari, che offrono protezione al rialzo dei tassi, almeno in termini relativi, con attenzione ai titoli con fondamentali più fragili, in particolare imprese più indebitate e con minore pricing power. Generali Asset & Wealth Management continua infine nell’allocazione nei Private assets, debito ed equity, con focus su specifici settori e aree geografiche.