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Edmond de Rothschild mantiene le posizioni sulle azioni, brutte notizie già prezzate

Ma la casa d’investimento ritiene anche che sia troppo presto per aumentare il rischio nei portafogli viste le molte incertezze, dalla politica monetaria USA alla crisi ucraina. Rafforzata l’esposizione all’azionario cinese

di Stefano Caratelli 15 Febbraio 2022 17:45

financialounge -  Benjamin Melman Edmond de Rothschild AM mercati
In un contesto segnato dal persistere di tensioni sui tassi reali, in particolare negli USA, a cui negli ultimi giorni si è aggiunta l’escalation tra Russia e Occidente sull’Ucraina, è troppo presto per aumentare il rischio nei portafogli. È indicazione della lettera del CIO AM di Edmond de Rothschild di febbraio, che rende anche noto di aver rafforzato le esposizioni alle azioni cinesi, riducendo invece le esposizioni al credito Investment Grade e al mercato High Yield americano. L’analisi, firmata da Benjamin Melman, Global Chief Investment Officer, Asset Management della prestigiosa casa d’investimento, parte dai dai messaggi più aggressivi inviati dalla Federal Reserve, che si prepara alla probabile adozione quest’anno di una politica di quantitative tightening, vale a dire riduzione del bilancio della banca centrale e conseguente drenaggio di liquidità dal mercato.

TASSI USA IN SALITA NONOSTANTE L’AVVERSIONE AL RISCHIO


Già a fine del 2021, l’intensa volatilità dei tassi aveva inciso sensibilmente sulle performance dei mercati azionari, a livello di fattori e di settori, e da inizio anno, sono state interessate anche le performance assolute, con la volatilità dei tassi che si è unita a quella dei listini azionari, come due placche tettoniche in movimento. Negli ultimi giorni poi ai timori degli investitori si è aggiunta l’escalation delle tensioni tra Russia e Occidente sull’Ucraina, e di conseguenza, da inizio anno l’indice S&P 500 ha subito una correzione, mentre l’indice VIX della volatilità ha toccato quota 38, un valore molto elevato. Nonostante questa fortissima avversione al rischio, i tassi americani a lungo termine continuano a salire.

LA QUESTIONE INFLAZIONE RESTA APERTA


L’esperto di Edmond de Rothschild rileva che la questione inflazione resta in sospeso, e nota che se la pressione non dovesse rallentare è plausibile che la Fed sia costretta a intensificare il ritmo dell’attesa stretta monetaria. Melman si dice anche perplesso sul fatto che la Fed intenda mantenere in territorio negativo i tassi reali dei Fed Fund fino al 2024, perché si tratta di un livello anormalmente basso per “combattere” l’inflazione, tanto più che l’economia sembra già giunta alla piena occupazione, ma si pronuncia a favore di un possibile rallentamento dell’inflazione.

QUANTITATIVE TIGHTENING DA MONITORARE


Inoltre, il quantitative tightening che la Fed annuncia di voler attuare tra qualche mese non è di buon auspicio, secondo Melman, perché gli effetti di un aumento dei tassi sono più gestibili rispetto a quelli di una cura dimagrante del bilancio della Banca Centrale. Nell’unica esperienza al riguardo, tra fine 2017 e metà 2019, si è assistito a un crac borsistico nel quarto trimestre del 2018 in un contesto di contrazione mondiale della liquidità e, successivamente, a una crisi del mercato dei pronti termine nel 2019. All’epoca tutto induceva la Fed a credere che la liquidità fosse abbondante, e non c’è motivo di affermare che oggi vi sia una migliore comprensione della situazione. Per questo, secondo l’esperto di Edmond de Rothschild, il quantitative tightening resta un fattore di rischio da monitorare attentamente.

MOLTE BRUTTE NOTIZIE GIÀ SCONTATE


Anche la crisi ucraina si traduce in un incremento dei premi al rischio, anche perché tra le numerose questioni per gli investitori vi è quella della dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia in caso di sanzioni massicce contro Mosca, sullo sfondo di forniture e prezzi già molto instabili. In ogni caso, secondo Melman, i mercati azionari dovrebbero proseguire la loro ascesa, e Edmond de Rothschild mantiene le esposizioni ritenendo che molte brutte notizie siano già scontate. Alcune settimane fa aveva indicato di aspettarsi maggior volatilità sulla scia della normalizzazione della politica monetaria americana.

NON ANCORA IL MOMENTO DI AUMENTARE IL RISCHIO


Allo stesso tempo, la casa d’investimento non ritiene che sia ancora il momento di rafforzare il rischio nei portafogli. Dinanzi alle misure di allentamento cinese e alla luce di indicatori che segnalano una lieve ripresa nel paese, Edmond de Rothschild rafforza invece l’esposizione alle azioni cinesi ma in un’ottica tattica, poiché persistono molte incertezze, in particolare la sostenibilità della linea di tolleranza zero contro il Covid e l’ingerenza della politica nel mondo degli affari.

PIÙ AZIONI CINESI PER DIVERSIFICARE


Tuttavia, Edmond de Rothschild ritiene che, essendo l’unico Stato che può permettersi il lusso di allentare la politica economica, la Cina offra un potenziale di diversificazione. In compenso, ha invece ridotto le esposizioni al credito Investment Grade e al segmento High Yield americano, nella previsione che il mercato del credito sarà il più sensibile al calo della liquidità a livello mondiale.

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