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Robeco: la scarsità globale di semiconduttori destinata a rientrare

Michael Studer, Senior Equity Analyst di Robeco, spiega il ruolo avuto dalla pandemia nel creare le strozzature attuali, ma ricorda che l’industria dei chip è sempre stata caratterizzata da cicli che poi rientrano

di Stefano Caratelli 23 Febbraio 2022 07:50

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I chip sono indispensabili per tutta l'elettronica moderna, dagli smartphone ai laptop, ma anche per molti elettrodomestici meno sofisticati come lavastoviglie, i sistemi di riscaldamento e i dispositivi per i punti vendita. Le principali vittime della recente carenza sono le case automobilistiche, costrette a fermare la produzione e perdendo un fatturato stimato di 210 miliardi di dollari nel 2021. La carenza ha colpito anche altri settori come dispositivi medici, apparecchiature di rete e console di gioco. Più recentemente, anche i settori di PC e smartphone hanno accusato la carenza di chip e, paradossalmente, perfino i produttori di macchine per produrre chip stanno soffrendo.

REAZIONE SBAGLIATA ALL’ARRIVO DEL COVID


Nel 2019, le vendite di chip erano scese del 12%, per la natura ciclica dei chip di memoria, con la Semiconductor Industry Association che prevedeva un recupero del 5,9% per il 2020 e del 6,3% per il 2021, prima che la pandemia colpisse l'economia. Molti reagirono al Covid tagliando gli ordini e riducendo le scorte, ma lockdown e stimoli hanno portato a un risultato imprevisto, con consumatori e aziende che hanno aumentato la spesa in digitale. Di conseguenza, le vendite di semiconduttori sono balzate del 29,7% da agosto 2020 ad agosto 2021, spinte dalla domanda di telefoni 5G e infrastrutture cloud, ma anche di beni elettronici classici come PC, TV e webcam.

TENDENZE SECOLARI AL LAVORO


L'effetto Covid ha agito in combinazione con le tendenze secolari di elettrodomestici e automobili che diventano più intelligenti, equipaggiati con più chip rispetto al passato, mentre la digitalizzazione dell'economia, con il passaggio all'e-commerce e al lavoro digitale, sta alimentando un costante aumento della domanda di chip. Anche la geopolitica ha avuto un impatto, come ad esempio nel caso delle sanzioni USA alle aziende tecnologiche cinesi, che nel 2019 avevano portato i produttori cinesi ad accumulare chip per garantire le forniture.

CICLI CHE PORTANO A ECCESSI DI DOMANDA E OFFERTA


L'industria dei chip ha storicamente sofferto di cicli in si acquistano più chip del necessario. Sulla base delle esperienze passate, molti attori del mercato dei semiconduttori erano comprensibilmente riluttanti a investire in maggior capacità per soddisfare una domanda temporaneamente alta senza forti impegni di lungo periodo con i clienti. Anche se TSMC, Intel e Samsung alla fine hanno aumentato gli investimenti, i moderni impianti costano più di 10 miliardi di dollari ciascuno e richiedono anni per essere costruiti, e la maggior parte della nuova capacità sarà disponibile solo nel 2023 o addirittura nel 2024.

NON CI SONO SOLUZIONI IMMEDIATE


Si tratta in ogni caso di processi lunghi che non forniscono soluzioni immediate, e intanto i produttori di chip hanno reagito con aumenti di prezzo mirati che riflettono la rigidità del mercato a diversi livelli. Diversi rischi incombono anche sulla catena di approvvigionamento globale dei semiconduttori. Un lockdown da Covid a Xi'an, importante centro di produzione in Cina, ha fatto sì che le forniture per leader come Samsung e Micron siano state temporaneamente interrotte, mentre un incendio al sito di produzione ottica di ASML a Berlino potrebbe anche avere avuto un impatto.

IL RUOLO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA


Diverse grandi aziende tecnologiche stanno lavorando duramente per rendere l'intelligenza virtuale e artificiale mainstream, portando a una domanda potenzialmente enorme di occhiali intelligenti dotati di semiconduttori ad alta potenza. Anche la spinta per un mondo a basse emissioni significa spesso un passaggio dall'"energia stupida" come la combustione di fossili all'"energia intelligente" come le batterie, le celle solari e le turbine eoliche, che fanno tutte un uso intenso di semiconduttori. Ma la storia dell'industria dei semiconduttori indica che, una volta allentata la tensione, la contrazione tornerà ancora una volta.

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