Gli scenari
Guerra in Ucraina e mercati, l'opinione delle grandi case d'investimento
L'invasione di Putin tiene in ansia gli investitori di tutto il mondo: ecco commenti e view degli analisti di BlackRock, Morgan Stanley, J.P. Morgan e altre importanti società
di Antonio Cardarelli 24 Febbraio 2022 12:22
L'invasione su larga scala dell'Ucraina decisa da Vladimir Putin sta tenendo in apprensione il mondo. A farne le spese sono anche i mercati finanziari, che stanno registrando pesanti ribassi. Il mercato russo è in calo del 50% e il rublo è in picchiata. In rialzo, come atteso da diversi osservatori, i prezzi delle materie prime, a partire dall'oro e dal petrolio. Ecco quali sono le view delle principali società d'investimento sull'escalation militare.
"In un contesto di crisi geopolitica, storicamente il rischio principale per gli investitori è dato da una reazione eccessiva e da una diversificazione del portafoglio insufficiente - commenta Mark Haefele, Chief Investment Officer di Global Wealth Management UBS - Per questo pensiamo che sia importante per gli investitori non farsi prendere dall’agitazione e puntare a costruire un portafoglio sufficientemente robusto per superare la crisi ucraina e l'aumento dei tassi d'interesse statunitensi". Secondo l’esperto sono cinque le azioni chiave da seguire per mantenere un portafoglio saldo durante questo periodo di incertezza: mantenere un portafoglio diversificato; utilizzare le materie prime come copertura geopolitica; posizionarsi per la forza del dollaro USA; investire nei titoli che traggono vantaggio dalla crescita globale; incrementare l’aspetto difensivo.
"Gli Stati Uniti potrebbero liberare parte delle riserve strategiche di petrolio, in coordinamento con gli alleati, per contrastare l’aumento del prezzo in seguito alla crisi ucraina. Bloomberg riporta che l’Amministrazione sta considerando di fissure livelli di prezzo a cui scatterebbero le misure, e come condividerle con gli altri Paesi. Ad ogni modo, i precedenti conflitti che hanno visto coinvolta la Russia hanno tutti mostrato una dinamica da “buy the rumor, sell the fact”: il prezzo del petrolio si è impennato nelle settimane/mesi precedenti lo scoppio del conflitto, per poi ritracciare repentinamente", commenta Gianni Piazzoli, Chief Investment Officer di Vontobel Wealth Management SIM.
"La situazione in Ucraina è in evoluzione e richiede cautela a breve termine. Tuttavia, siamo anche consapevoli del fatto che le tensioni geopolitiche tendono a causare rotazioni a breve termine come quelle che stiamo vedendo piuttosto che diventare driver di mercato continui", spiegano gli esperti di BlackRock nel commento settimanale. L'attenzione di BlackRock resta concentrata anche sulle mosse delle banche centrali, che sono in bilico tra necessità di tenere a bada l'inflazione e rischio di bloccare la ripresa, ora messa in parte in pericolo anche dai fatti dell'Europa orientale. Dal punto di vista tattico, sul breve termine la scelta di BlackRock è non fare mosse immediate. Tuttavia il nuovo contesto porta strategicamente ad aumentare l'esposizione sull'azionario dei mercati sviluppati.
Tim Love, Investment Director responsabile delle strategie azionarie dei paesi emergenti di GAM Investments, si concentra sul petrolio e sulle conseguenze per i mercati emergenti. Con il petrolio oltre i 100 dollari le economie dei paesi importatori - Cina, Taiwan, Corea e India - subiranno rallentamenti. "Le sanzioni alla Russia - spiega Love - provocheranno un aumento dei prezzi del petrolio e a un aumento generale dei premi al rischio delle azioni dei mercati emergenti". Questo, prosegue l'esperto, sarebbe positivo per l'Arabia Saudita e per i titoli petroliferi degli emergenti nel complesso, ma negativo per l'Europa orientale. "Vediamo il mondo diventare più pericoloso", conclude Love in riferimento al rischio di fermare il processo di denuclearizzazione dei paesi emergenti.
Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer, e Monica Defend, Head of Amundi Institute, sottolineano che l'Europa è chiaramente più vulnerabile in questo scontro geopolitico, ma non vedono il rischio di una recessione, anche se le pressioni inflazionistiche automaticamente si intensificheranno con l'aumento dei prezzi delle materie prime, facendo crescere il rischio di stagflazione e complicando le azioni della BCE. Questo contesto, rilevano gli esperti di Amundi, richiede una maggiore cautela per quanto riguarda l'asset allocation e la costruzione dei portafogli attraverso una riduzione del rischio di credito in generale, una maggiore protezione delle attività rischiose e un riaggiustamento tattico della duration, che può svolgere un ruolo di protezione nei portafogli a reddito fisso.
“A novembre abbiamo recepito con serietà le preoccupazioni dei governi occidentali sui rischi di un attacco della Russia all’Ucraina, e di conseguenza abbiamo ridotto l’esposizione di tutti i nostri fondi - commenta Timothy Ash, Senior Emerging Market Sovereign Strategist, BlueBay AM - Pensiamo che la situazione sia ancora incredibilmente preoccupante e incerta. Ci aspettiamo che le principali sanzioni occidentali imposte alla Russia continuino a pesare sulla performance degli asset del Paese. Le sanzioni infatti faranno aumentare i costi di finanziamento, opprimeranno gli investimenti e la crescita, e peggioreranno il tenore di vita. L’outlook per l’Ucraina è altamente incerto. Se venisse imposto su Kiev un nuovo regime da parte di Mosca, l’amministrazione probabilmente subirebbe sanzioni paralizzanti, rendendo gli asset del Paese praticamente non investibili. I rischi di contagio sono significativi per l’Europa emergente e in particolare per la Turchia. I prezzi energetici più elevati rischiano di innescare una stagflazione globale, e i Paesi importatori di energia di tutto il mondo probabilmente ne soffriranno in modo sproporzionato”.
La prima conseguenza di un'escalation militare in Ucraina è un aumento dei prezzi dell'energia. Per questo, nella scelta tra titoli da evitare e quelli su cui puntare, J.P. Morgan inserisce i titoli del settore energetico nella seconda categoria. Exxon Mobil, EOG Resources, Pioneer Natural Resources, Devon Energy, Occidental Petroleum, Cheniere Energy, Hess, Diamondback Energy, Continental Resources e Marathon Oil sono, secondo la banca d'investimento, ben posizionati. Bene anche altri titoli legati a materiali e industria.
"Con l'intensificarsi della tensione tra Russia e Ucraina, c'è stata una crescente preoccupazione sulle conseguenze per la ripresa economica e quindi sulla performance azionaria in Europa", hanno affermato il 22 febbraio gli analisti di Morgan Stanley, guidati da Ronald Ho, osservando che i titoli con un'elevata esposizione ai ricavi L'Europa potrebbe subire un impatto maggiore. Tra i titoli che potrebbero soffrire di più, secondo Morgan Stanley, c'è il fornitore di servizi internet Yandex. Nella lista dei titoli più esposti ci sono anche Evraz, Global Fashion Group, Technip Energies, Coca-Cola, la società energetica austriaca OMV, Carlsberg e il produttore di pneumatici finlandese Nokian Renkaat.
UBS: COSA FARE IN 5 MOSSE
"In un contesto di crisi geopolitica, storicamente il rischio principale per gli investitori è dato da una reazione eccessiva e da una diversificazione del portafoglio insufficiente - commenta Mark Haefele, Chief Investment Officer di Global Wealth Management UBS - Per questo pensiamo che sia importante per gli investitori non farsi prendere dall’agitazione e puntare a costruire un portafoglio sufficientemente robusto per superare la crisi ucraina e l'aumento dei tassi d'interesse statunitensi". Secondo l’esperto sono cinque le azioni chiave da seguire per mantenere un portafoglio saldo durante questo periodo di incertezza: mantenere un portafoglio diversificato; utilizzare le materie prime come copertura geopolitica; posizionarsi per la forza del dollaro USA; investire nei titoli che traggono vantaggio dalla crescita globale; incrementare l’aspetto difensivo.
VONTOBEL: COSA È SUCCESSO NEI CONFLITTI PRECEDENTI
"Gli Stati Uniti potrebbero liberare parte delle riserve strategiche di petrolio, in coordinamento con gli alleati, per contrastare l’aumento del prezzo in seguito alla crisi ucraina. Bloomberg riporta che l’Amministrazione sta considerando di fissure livelli di prezzo a cui scatterebbero le misure, e come condividerle con gli altri Paesi. Ad ogni modo, i precedenti conflitti che hanno visto coinvolta la Russia hanno tutti mostrato una dinamica da “buy the rumor, sell the fact”: il prezzo del petrolio si è impennato nelle settimane/mesi precedenti lo scoppio del conflitto, per poi ritracciare repentinamente", commenta Gianni Piazzoli, Chief Investment Officer di Vontobel Wealth Management SIM.
BLACKROCK: SPOSTAMENTO STRATEGICO SU MERCATI SVILUPPATI
"La situazione in Ucraina è in evoluzione e richiede cautela a breve termine. Tuttavia, siamo anche consapevoli del fatto che le tensioni geopolitiche tendono a causare rotazioni a breve termine come quelle che stiamo vedendo piuttosto che diventare driver di mercato continui", spiegano gli esperti di BlackRock nel commento settimanale. L'attenzione di BlackRock resta concentrata anche sulle mosse delle banche centrali, che sono in bilico tra necessità di tenere a bada l'inflazione e rischio di bloccare la ripresa, ora messa in parte in pericolo anche dai fatti dell'Europa orientale. Dal punto di vista tattico, sul breve termine la scelta di BlackRock è non fare mosse immediate. Tuttavia il nuovo contesto porta strategicamente ad aumentare l'esposizione sull'azionario dei mercati sviluppati.
GAM: PETROLIO RISCHIO PER I MERCATI EMERGENTI
Tim Love, Investment Director responsabile delle strategie azionarie dei paesi emergenti di GAM Investments, si concentra sul petrolio e sulle conseguenze per i mercati emergenti. Con il petrolio oltre i 100 dollari le economie dei paesi importatori - Cina, Taiwan, Corea e India - subiranno rallentamenti. "Le sanzioni alla Russia - spiega Love - provocheranno un aumento dei prezzi del petrolio e a un aumento generale dei premi al rischio delle azioni dei mercati emergenti". Questo, prosegue l'esperto, sarebbe positivo per l'Arabia Saudita e per i titoli petroliferi degli emergenti nel complesso, ma negativo per l'Europa orientale. "Vediamo il mondo diventare più pericoloso", conclude Love in riferimento al rischio di fermare il processo di denuclearizzazione dei paesi emergenti.
AMUNDI: EUROPA PIÙ VULNERABILE
Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer, e Monica Defend, Head of Amundi Institute, sottolineano che l'Europa è chiaramente più vulnerabile in questo scontro geopolitico, ma non vedono il rischio di una recessione, anche se le pressioni inflazionistiche automaticamente si intensificheranno con l'aumento dei prezzi delle materie prime, facendo crescere il rischio di stagflazione e complicando le azioni della BCE. Questo contesto, rilevano gli esperti di Amundi, richiede una maggiore cautela per quanto riguarda l'asset allocation e la costruzione dei portafogli attraverso una riduzione del rischio di credito in generale, una maggiore protezione delle attività rischiose e un riaggiustamento tattico della duration, che può svolgere un ruolo di protezione nei portafogli a reddito fisso.
BLUEBAY: TURCHIA RISCHIA CONTAGIO
“A novembre abbiamo recepito con serietà le preoccupazioni dei governi occidentali sui rischi di un attacco della Russia all’Ucraina, e di conseguenza abbiamo ridotto l’esposizione di tutti i nostri fondi - commenta Timothy Ash, Senior Emerging Market Sovereign Strategist, BlueBay AM - Pensiamo che la situazione sia ancora incredibilmente preoccupante e incerta. Ci aspettiamo che le principali sanzioni occidentali imposte alla Russia continuino a pesare sulla performance degli asset del Paese. Le sanzioni infatti faranno aumentare i costi di finanziamento, opprimeranno gli investimenti e la crescita, e peggioreranno il tenore di vita. L’outlook per l’Ucraina è altamente incerto. Se venisse imposto su Kiev un nuovo regime da parte di Mosca, l’amministrazione probabilmente subirebbe sanzioni paralizzanti, rendendo gli asset del Paese praticamente non investibili. I rischi di contagio sono significativi per l’Europa emergente e in particolare per la Turchia. I prezzi energetici più elevati rischiano di innescare una stagflazione globale, e i Paesi importatori di energia di tutto il mondo probabilmente ne soffriranno in modo sproporzionato”.
J.P. MORGAN: I TITOLI DA SCEGLIERE E QUELLI DA EVITARE
La prima conseguenza di un'escalation militare in Ucraina è un aumento dei prezzi dell'energia. Per questo, nella scelta tra titoli da evitare e quelli su cui puntare, J.P. Morgan inserisce i titoli del settore energetico nella seconda categoria. Exxon Mobil, EOG Resources, Pioneer Natural Resources, Devon Energy, Occidental Petroleum, Cheniere Energy, Hess, Diamondback Energy, Continental Resources e Marathon Oil sono, secondo la banca d'investimento, ben posizionati. Bene anche altri titoli legati a materiali e industria.
MORGAN STANLEY: ECCO LE AZIONI PIÙ ESPOSTE SULLA RUSSIA
"Con l'intensificarsi della tensione tra Russia e Ucraina, c'è stata una crescente preoccupazione sulle conseguenze per la ripresa economica e quindi sulla performance azionaria in Europa", hanno affermato il 22 febbraio gli analisti di Morgan Stanley, guidati da Ronald Ho, osservando che i titoli con un'elevata esposizione ai ricavi L'Europa potrebbe subire un impatto maggiore. Tra i titoli che potrebbero soffrire di più, secondo Morgan Stanley, c'è il fornitore di servizi internet Yandex. Nella lista dei titoli più esposti ci sono anche Evraz, Global Fashion Group, Technip Energies, Coca-Cola, la società energetica austriaca OMV, Carlsberg e il produttore di pneumatici finlandese Nokian Renkaat.
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