Effetto guerra sui portafogli

Generali Investments: come gestire l'asset allocation durante la crisi in Ucraina

Vincent Chaigneau, Head of Research, stima che l’impatto delle sanzioni sull’economia globale sia gestibile e non prevede una rapida de-escalation. Il mercato ha già prezzato molte incertezze ma non è l’ora di entrare

di Stefano Caratelli 25 Febbraio 2022 15:43

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L'invasione russa dell’Ucraina è stata una sorpresa, visti i sostanziali costi economici per Mosca. Tra i possibili scenari, una rapida de-escalation sembra poco probabile. Il presidente Putin potrebbe cercare di trarre ulteriore vantaggio dalla situazione particolare di Usa e Europa, con lo stress sociale derivante dalla transizione energetica e dall'inflazione che gli sta dando la possibilità di esercitare maggiormente la sua influenza su paesi dipendenti dall'energia come Germania e Italia. Inoltre Stati Uniti e Francia affronteranno quest’anno importanti appuntamenti elettorali.

IMPATTO GESTIBILE DELLE SANZIONI


Sono le considerazioni di Vincent Chaigneau, Head of Research di Generali Investments, secondo il quale l’impatto diretto sull'economia globale delle sanzioni alla Russia appare gestibile. Il rischio principale risiede in una costante impennata nei prezzi dell'energia, che potrebbe tradursi in un rallentamento economico, con tutti gli occhi puntati sul potere d'acquisto dei consumatori. Secondo l’esperto la crisi ha anche aumentato i rischi di stagflazione. di Generali Investments aveva già ridotto la propensione al rischio di fronte all'inflazione elevata ed all'inasprimento della politica monetaria, ma non vede ora alcuna fretta di comprare sul calo dei prezzi.

RIDURRE LA CICLICITA’ DEI PORTAFOGLI


Preferisce invece ridurre per ora ulteriormente la ciclicità dei portafogli, in attesa di una maggiore stabilità sia geopolitica che energetica, mentre aumenta temporaneamente la liquidità e riduce la posizione sui titoli ciclici e, in misura minore, anche verso il segmento Value, in particolare i finanziari, mantenendo l'esposizione sull'energy. Generali Investments mantiene anche la posizione di sovrappeso sul credito, ma più sull’Investment Grade che sull’High Yield, ritenendo che i bilanci sovrani sembrano essere più esposti di quelli privati.

PREZZATO L’AUMENTO DELL’INCERTEZZA


Secondo Chaigneau, i mercati hanno già rapidamente scontato il forte aumento dell'incertezza politica e il rischio di crisi energetica. Il prezzo petrolio è balzato e i rischi appaiono orientati verso un aumento per un tempo prolungato. La fuga verso i safe assets Bund e Treasury è minacciata in parte dalle crescenti preoccupazioni sull'inflazione, i rendimenti reali a lungo termine sono in parte arretrati, ma l’inflazione è aumentata con i prezzi dell'energia. Gli spread creditizi si sono ampliati, ma non sono esplosi.

SPREAD DELL’EUROPA PERIFERICA SOTTO PRESSIONE


Gli spread dei bond dell’Europa meridionale si sono allargati e Generali Investments ritiene che potrebbero restare sotto pressione per le crescenti preoccupazioni sulla crescita che minacciano la sostenibilità del debito. I bilanci sovrani sono più esposti di quelli di imprese e famiglie. Le azioni sembrano già a buon mercato sotto alcuni profili, come i premi per il rischio aumentati, ma nell’attuale scenario altamente volatile sembra prematuro a Chaigneau comprare sul calo nei prezzi.

LIQUIDITA’ PRONTA PER ENTRARE SULLE AZIONI


Un ulteriore calo delle azioni europee e statunitensi attorno al 5-7% spingerebbe tuttavia i premi per il rischio a livelli che storicamente si sono dimostrati piuttosto attraenti. Per questo Generali Investments aumenta la liquidità con l’obiettivo di riposizionarci sul rischio quando si registrerà maggiore stabilità geopolitica e sui prezzi dell’energia, mentre l’intensificazione delle preoccupazioni di uno scenario di stagflazione suggerisce per ora la riduzione della ciclicità del portafoglio.

RISCHIO DI RALLENTAMENTO CAUSA CARO-ENERGIA


La preoccupazione più grande di Generali Investments è che una vera e propria crisi energetica provochi un rallentamento economico minacciando le previsioni degli utili, per cui raccomanda di diminuire l’esposizione ciclica ed aumentare le azioni difensive, riducendo anche la sovraesposizione alle azioni Value. Resta invece il sovrappeso sul credito, considerando che la BCE valuterà cautamente il tapering garantire condizioni di finanziamento supportive.

MENO ESPOSIZIONE AL CREDITO FINANZIARIO


Chaigneau consiglia infine una riduzione dell’esposizione al credito finanziario rispetto a quello non finanziario, favorendo l’Investment Grade rispetto all’High Yield, ed i subordinati rispetto all’High Yield puro. Sul mercato valutario, dollaro e yen si preparano a godere di una forte domanda in un contesto di incertezze globali, mentre le valute dell’Europa dell’Est sono esposte a ulteriore pressione per via dei rischi politici.

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