Futuro digitale

Capital Group: “Ecco come Tokyo punta ad un ruolo maggiore nel futuro digitale”

Innovazione, “Digital Garden City Nation”, lotta al cambiamento climatico e miglioramento della sicurezza economica: sono, secondo Christophe Braun (Capital Group), i pilastri del Giappone verso il futuro digitale

di Leo Campagna 2 Marzo 2022 19:00

financialounge -  Capital Group Christophe Braun Digitale smart
L'approccio del primo ministro giapponese Fumio Kishida in carica dal 2021 punta a risultati a breve e a medio lungo termine. Il pacchetto di stimolo di 55,7 mila miliardi di yen (490 miliardi di dollari) per rilanciare l'economia giapponese colpita dalla pandemia si propone soprattutto di sostenere gli ospedali e le imprese in difficoltà e di stanziare investimenti per rilanciare la crescita.

MOLTEPLICI INCERTEZZE SUL MERCATO


“Viste le molteplici incertezze sul mercato, gli sviluppi a breve termine sono importanti ma forse lo sono ancora di più in prospettiva quelli a lungo termine, dove emergono alcune delle proposte più audaci del primo ministro” fa sapere Christophe Braun, Investment Director di Capital Group. Il riferimento del manager è alle iniziative come la strategia dell'energia pulita e il concetto di “Digital Garden City Nation”, che potrebbero avere un impatto duraturo sull'economia della nazione e sui suoi mercati finanziari.

QUATTRO PILASTRI DELLA STRATEGIA DI CRESCITA


Sono quattro i pilastri della strategia di crescita del primo ministro Kishida: innovazione, realizzazione del progetto di diventare una “Digital Garden City Nation”, contrasto al cambiamento climatico, miglioramento della sicurezza economica. Relativamente al primo pilastro, sono stati stanziati 10mila miliardi di yen (circa 86 miliardi di dollari) per istituire un fondo universitario per rendere il Giappone una nazione tecnologica e scientifica. Al contempo, dovrebbero essere riviste le modalità delle IPO (offerte pubbliche iniziali) per agevolare i finanziamenti alle start-up.

DIGITAL GARDEN CITY NATION


Altrettanto ambizioso è il progetto di diventare una “Digital Garden City Nation”. Per farlo, Kishida punta non solo alla diffusione della tecnologia digitale come il telelavoro, la guida autonoma e la consegna tramite droni, ma, soprattutto, su una "Digital Garden City Superhighway". Quest’ultima dovrà assicurare l'accesso a servizi digitali ad alta velocità e di grande capacità in ogni parte del Giappone tramite cavi di comunicazione sottomarini.

CONTRASTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO


“Il tema del contrasto al cambiamento climatico- spiega Braun – verte invece sull'energia pulita migliorando la rete elettrica ed espandendo l'uso degli accumulatori. In parallelo, si prospetta l’abbandono della produzione di energia termica a favore di quella rinnovabile al fine di decarbonizzare il settore energetico del paese”. Infine, ma non certo per importanza, il miglioramento della sicurezza economica che passa, secondo i piani del premier nipponico, attraverso un fondo per sostenere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia come l'intelligenza artificiale e la tecnologia quantistica. Tokyo, inoltre, prevede di propiziare la creazione di fabbriche di semiconduttori in Giappone.

INFRASTRUTTURA 5G E TECNOLOGIE INNOVATIVE


“Per trasformare il Giappone in un digital garden city state si deve necessariamente fare leva su una maggiore diffusione dell'infrastruttura 5G e delle tecnologie innovative di nuova generazione” riferisce Braun. Peccato che gli investimenti digitali nipponici risultino al di sotto di quelli di altre economie sviluppate come Stati Uniti, Regno Unito e Francia. Tokyo, peraltro, deve fare i conti con questioni esterne importanti, tra cui le dispute tecnologiche tra gli Stati Uniti e la Cina sul 5G e l'aumento della capacità dei semiconduttori per soddisfare le richieste di un mondo sempre più connesso.

LE AZIENDE GIAPPONESI POSSONO GIOCARE UN RUOLO IMPORTANTE


Resta il fatto che le aziende giapponesi possono giocare un ruolo importante, soprattutto se il governo centrale incrementerà gli investimenti. “Non va dimenticato che, secondo i dati forniti dall'UNCTAD, il Giappone è stato il più grande investitore all'estero nel 2018 e nel 2019. Un trend che ha registrato un rallentamento nel 2020, quando i suoi flussi di investimenti diretti esteri in uscita sono scesi a 116 miliardi di dollari, facendolo scendere al secondo posto, alle spalle della Cina” conclude l’Investment Director di Capital Group.

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