“No alle sanzioni”
Cina accusa Nato e Usa per la guerra in Ucraina
Per il portavoce del ministro degli Esteri cinese, la Nato e gli Stati Uniti hanno spinto le tensioni tra Russia e Ucraina fino "al punto di rottura". Le Borse europee rimbalzano, rallenta la corsa il petrolio
di Fabrizio Arnhold 9 Marzo 2022 12:07
La Nato e gli Usa sono i responsabili del confitto in Ucraina. “Sono state le azioni della Nato guidata dagli Stati Uniti che hanno gradualmente spinto fino al conflitto Russia-Ucraina”. A dirlo è il portavoce del ministro degli Esteri cinese Zhao Lijian, che ha criticato anche le sanzioni imposte alla Russia.
Il portavoce cinese ha anche aggiunto che “brandire il bastone delle sanzioni ad ogni passo non porterà mai pace e sicurezza, ma causerà una serie di difficoltà alle economie e ai mezzi di sussistenza dei Paesi interessati”.
Mosca e Kiev, quindi, sarebbero arrivate al punto di rottura sulla spinta di Washington. “Ignorando le proprie responsabilità”, prosegue Zhao Lijian, “gli Usa accusano invece Pechino della propria presa di posizione sulla vicenda e cercano margini di manovra nel tentativo di sopprimere la Cina e la Russia, per mantenere la propria egemonia”.
A metà mattinata, la Borse europee allungano guidate da banche, auto e viaggi. Rallentano invece i prezzi delle materie prime, con il petrolio che torna a 127 dollari al barile a Londra e il Wti che scende a 123 dollari al barile. Il gas naturale in Europa cede il 20% a 175,5 euro al megawattora. Francoforte guida i rialzi, con il Dax a +5%, mentre a Milano il Ftse Mib segna +4,8%, così come Parigi. Il Ftse 100 di Londra viaggia in rialzo dell’1,70%.
“DIFFICOLTÀ PER LE ECONOMIE DEI PAESI INTERESSATI”
Il portavoce cinese ha anche aggiunto che “brandire il bastone delle sanzioni ad ogni passo non porterà mai pace e sicurezza, ma causerà una serie di difficoltà alle economie e ai mezzi di sussistenza dei Paesi interessati”.
LANCIO DI ACCUSE
Mosca e Kiev, quindi, sarebbero arrivate al punto di rottura sulla spinta di Washington. “Ignorando le proprie responsabilità”, prosegue Zhao Lijian, “gli Usa accusano invece Pechino della propria presa di posizione sulla vicenda e cercano margini di manovra nel tentativo di sopprimere la Cina e la Russia, per mantenere la propria egemonia”.
BORSE RIMBALZANO
A metà mattinata, la Borse europee allungano guidate da banche, auto e viaggi. Rallentano invece i prezzi delle materie prime, con il petrolio che torna a 127 dollari al barile a Londra e il Wti che scende a 123 dollari al barile. Il gas naturale in Europa cede il 20% a 175,5 euro al megawattora. Francoforte guida i rialzi, con il Dax a +5%, mentre a Milano il Ftse Mib segna +4,8%, così come Parigi. Il Ftse 100 di Londra viaggia in rialzo dell’1,70%.
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