Sui mercati
Raiffeisen: prepararsi allo scenario con meno crescita e più inflazione
Kurt Schappelwein, Head of Multi Asset Strategies della casa d’investimento, vede uno scenario non positivo per i mercati azionari con maggior volatilità nel breve e un 2022 molto più difficile delle attese di inizio anno
di Stefano Caratelli 10 Marzo 2022 08:00
Considerato lo scenario odierno sul fronte geopolitico e delle economie, è chiaro che vanno tagliate le nostre previsioni di crescita globali e alzare quelle sull'inflazione. Tuttavia ci troviamo davanti a due interrogativi cruciali: vale a dire in che misura e in che modo i mercati subiranno l’impatto della guerra. È la premessa da cui parte un commento di Raiffeisen Capital Management sull’impatto della guerra in Ucraina sulle prospettive per il 2022, a cura di Kurt Schappelwein, Head of Multi Asset Strategies della casa d’investimento.
Quanto al primo interrogativo, l’esperto di Raiffeisen sottolinea che la ricaduta finale degli eventi attuali è ancora molto incerta. Finora, le stime di crescita sono rimaste sorprendentemente stabili, ma questo potrebbe dipendere dalla riluttanza di molti economisti ad aggiornare subito le loro previsioni, dato l’elevato livello di incertezza. Schappelwein rileva che l'ultimo rapporto sul mercato del lavoro statunitense indica che almeno l'economia americana è ancora in piena attività, e aggiunge che qualsiasi taglio alle stime di crescita sarà comunque più profondo in Europa.
Venendo ai mercati, l’esperto di Raiffeisen sottolinea che nell'ambiente successivo alla crisi finanziaria globale siamo stati abituati all’intervento delle banche centrali in caso di stress, con iniezioni di liquidità in ogni modo possibile, che hanno generato l’effetto desiderato di ripresa. Le banche centrali sono state in grado di farlo grazie a tassi d'inflazione relativamente bassi, ma ora la situazione è diversa in quanto l'inflazione è elevata e potrebbe essere spinta ancora di più dall'aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime. Il risultato potrebbe essere uno scenario di minore crescita e comunque senza politiche monetarie accomodanti.
Secondo Schappelwein, questo non è uno scenario particolarmente positivo per i mercati azionari. Ma d'altra parte va tenuto in considerazione che negli Stati Uniti sono già previsti circa sei rialzi dei tassi d'interesse. Quindi la Fed potrebbe avere la possibilità di fare un po' meno, sostenendo così i mercati, e potendo ancora affermare di combattere l'inflazione. E questo, rileva l’esperto di Raiffeisen, potrebbe essere uno scenario migliore per i mercati.
In ogni caso, sottolinea in conclusione l’Head Multi Asset Strategies di Raiffeisen Capital Management, il brevissimo termine porterà più volatilità sui mercati, che si trovano tra speranza e disperazione. E tutto il 2022 sarà molto più difficile del previsto all'inizio dell'anno.
STIME DI CRESCITA PER ORA STABILI
Quanto al primo interrogativo, l’esperto di Raiffeisen sottolinea che la ricaduta finale degli eventi attuali è ancora molto incerta. Finora, le stime di crescita sono rimaste sorprendentemente stabili, ma questo potrebbe dipendere dalla riluttanza di molti economisti ad aggiornare subito le loro previsioni, dato l’elevato livello di incertezza. Schappelwein rileva che l'ultimo rapporto sul mercato del lavoro statunitense indica che almeno l'economia americana è ancora in piena attività, e aggiunge che qualsiasi taglio alle stime di crescita sarà comunque più profondo in Europa.
MENO CRESCITA E MENO SUPPORTO
Venendo ai mercati, l’esperto di Raiffeisen sottolinea che nell'ambiente successivo alla crisi finanziaria globale siamo stati abituati all’intervento delle banche centrali in caso di stress, con iniezioni di liquidità in ogni modo possibile, che hanno generato l’effetto desiderato di ripresa. Le banche centrali sono state in grado di farlo grazie a tassi d'inflazione relativamente bassi, ma ora la situazione è diversa in quanto l'inflazione è elevata e potrebbe essere spinta ancora di più dall'aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime. Il risultato potrebbe essere uno scenario di minore crescita e comunque senza politiche monetarie accomodanti.
LA FED POTREBBE FARE MENO DEL PREVISTO
Secondo Schappelwein, questo non è uno scenario particolarmente positivo per i mercati azionari. Ma d'altra parte va tenuto in considerazione che negli Stati Uniti sono già previsti circa sei rialzi dei tassi d'interesse. Quindi la Fed potrebbe avere la possibilità di fare un po' meno, sostenendo così i mercati, e potendo ancora affermare di combattere l'inflazione. E questo, rileva l’esperto di Raiffeisen, potrebbe essere uno scenario migliore per i mercati.
PIÙ VOLATILITÀ A BREVE TERMINE
In ogni caso, sottolinea in conclusione l’Head Multi Asset Strategies di Raiffeisen Capital Management, il brevissimo termine porterà più volatilità sui mercati, che si trovano tra speranza e disperazione. E tutto il 2022 sarà molto più difficile del previsto all'inizio dell'anno.