Investire in obbligazioni

Serve una strategia flessibile con gestione attiva della duration e selezione nel credito

Mentre la Russia è ormai prossima al default come Venezuela e Libano, la Turchia, sottopesata nei portafogli, potrebbe tornare attraente. La duration va gestita mentre il credito offre sacche di potenziale alpha

di Leo Campagna 14 Marzo 2022 11:56

financialounge -  Allianz GI BlueBay Asset Management JP Morgan AM Morgan Stanley Neuberger Berman Schroders t.rowe price

LA RUSSIA RISCHIA IL DEFAULT, COME VENEZUELA E LIBANO


Le pesanti sanzioni imposte a Mosca dall’Ue e dagli Usa stanno avendo effetti sull’economia. Il rublo continua il suo calo e la Borsa di Mosca resta chiusa. “Vediamo un default come scenario più probabile”, ha scritto in una nota Morgan Stanley, analizzando le difficoltà della Russia nel rimborsare le obbligazioni in scadenza. “L’insolvenza potrebbe arrivare già il 15 aprile, quando scade il periodo di garanzia di 30 giorni sui pagamenti delle cedole che il governo russo deve rimborsare su obbligazioni in dollari con scadenza nel 2023 e nel 2043”, sottolinea nell’articolo Morgan Stanley: Russia verso il default come Venezuela e Libano la banca d’affari americana. Si tratta di circa 116 milioni di dollari di cedole che se venissero saldate solo in rubli aprirebbero di fatto la strada verso un default tecnico. Libano e Venezuela sono gli unici esempi recenti di debito sovrano che è scivolato così in basso.

STRUMENTI DI DEBITO RUSSI ESCLUSI DALL’UNIVERSO ESG INVESTIBILE


La nostra view è che gli strumenti di debito russi dovrebbero essere fondamentalmente esclusi dall’universo investibile per ovvi motivi legati ai fattori ESG” fa sapere nell’articolo Neuberger Berman: escludere il debito russo per i fattori ESG Brad Tank, Chief Investment Officer—Fixed Income di Neuberger Berman. Dopo un inizio anno piuttosto incoraggiante, nelle ultime settimane lo spread dell’indice generale del debito emergente si è ampliato di poco più di 100 punti base, con le aree geografiche più lontane dal conflitto ucraino meno impattate.

TURCHIA SOTTOPESATA MA ADESSO DIVENTA ATTRAENTE


"La Turchia è anche tra i pochi Paesi dei mercati emergenti che gli investitori sottopesano notevolmente, riflettendo il livello di preoccupazione del mercato", evidenzia Polina Kurdyavko, Head of Emerging Markets, Senior Portfolio Manager, di BlueBay Asset Management. Altri Paesi, sottolinea nell’articolo Bond emergenti, perché la crisi in Ucraina può favorire la Turchia l'esperta di BlueBay AM, si trovano ad affrontare problemi molto più gravi, come la sostenibilità del debito oppure, guardando all'America Latina, lo spostamento politico a sinistra.

ORO, UNICO BENE RIFUGIO PER I PROSSIMI ANNI


James Luke, gestore del fondo Schroder ISF Global Gold, nell’articolo Schroders: l'oro diventerà l'unico bene rifugio per i prossimi anni evidenzia una differenza rispetto al 2013, quando l'oro venne sostanzialmente trascurato a favore delle azioni: oggi le valutazioni azionarie di partenza sono molto alte. I titoli di Stato, invece, non sono più attraenti come in passato e i rendimenti sono ancora vicini ai minimi storici. "Nel complesso - conclude Luke - continuiamo a credere che l'oro dovrebbe registrare una buona performance nel 2022. Mentre il conflitto in Ucraina potrebbe sostenere ulteriori movimenti verso l'alto, con poche altre opzioni per diversificare i portafogli, crediamo che l'oro sia sulla buona strada per diventare l’unica alternativa disponibile in quanto a beni rifugio nei prossimi anni".

ACQUISTARE ATTIVI RISCHIOSI


“I tentativi dei governi occidentali di isolare la Russia dall’economia mondiale – spiega nell’articolo J.P. Morgan AM: la guerra Russia-Ucraina gela il mercato obbligazionario il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management - e dal sistema finanziario internazionale hanno creato tensioni sui mercati obbligazionari. A questo punto, per gli investitori l’incertezza sulle prospettive della crescita e del quadro geopolitico genera più domande che risposte”. La risposta è la cautela. “Considerati i possibili ritardi delle misure di inasprimento monetario – aggiungono gli analisti - e le valutazioni più convenienti, gli investitori potrebbero facilmente supporre che sia questo il momento giusto per acquistare attivi rischiosi. In realtà, la possibilità di stagflazione e le continue tensioni geopolitiche ci dicono che le valutazioni sebbene più convenienti non lo sono abbastanza da giustificare i rischi”.

MANTENERE UNA STRATEGIA FLESSIBILE


Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors ritiene che la Bce dovrebbe mantenere una strategia flessibile, con il proseguimento del programma di acquisti senza una tempistica precisa per la conclusione, per supportare le economie di fronte al rischio di uno shock da recessione, ma anche mantenere l’obiettivo di un primo rialzo dei tassi per fine anno per rafforzare l’impegno a contrastare l’inflazione. Alla fine, Dixmier sottolinea nell’articolo AllianzGI: la Bce dovrebbe far slittare la normalizzazione monetaria che la ‘put’ della Bce rimane, anche se si possono avere dubbi alla luce delle recenti uscite pubbliche. Di fronte a una crisi, la Bce ha sempre dimostrato la capacità di supportare economie e mercati, e non dovrebbe discostarsi da questo approccio.

GESTIONE ATTIVA DELLA DURATION E RICERCA DI ALPHA NEL CREDITO


La gestione attiva della duration nella strategia strategia T. Rowe Price Dynamic Global Bond gioca un ruolo fondamentale per capitalizzare le opportunità durante le fasi di ribasso dei tassi di interesse e per limitare gli impatti nei periodi di politiche monetarie restrittive. Allo stesso modo, come illustrato nell’articolo T. Rowe Price Dynamic Global Bond, una diversa soluzione nel reddito fisso è importante l'allocazione della valuta che spazia dall’area del dollaro USA a blocco europeo, dalle divise asiatiche alle monete dei mercati emergenti. Una caratteristica peculiare della strategia T. Rowe Price Dynamic Global Bond è la ricerca dell’alpha (extra rendimento) nel credito e non del beta. In altre parole, tramite una accurata ricerca interna, il team di gestione mira a generare reddito puntando su posizioni o long (rialziste) o short (ribassiste) su titoli governativi, garantiti da mutui, corporate investment grade, high yield, debito emergente.

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