Arte digitale

Un museo di NFT per ricordare l’invasione russa in Ucraina

Il governo ucraino sta preparando un museo virtuale per ricordare l’invasione russa attraverso opere d’arte digitali realizzate e donate da artisti, fotografi e giornalisti

di Mauro Speranza 15 Marzo 2022 12:24

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Anche se il ricordo dell’invasione russa, qualunque sarà la sua conclusione, resterà nella memoria di tutto il mondo, il governo ucraino vuole raccontare quanto sta accadendo in queste settimane. Per farlo sta realizzando una collezione di NFT (non-fungilble taken), il certificato che conferisce la proprietà di un oggetto digitale unico, il cui ricavato verrà destinato agli sforzi di guerra.

UN NFT PER LA GUERRA RUSSO-UCRAINA


La collezione di NFT è stata annunciata dal vice ministro della trasformazione digitale ucraina, Alex Bornyukov, con una dichiarazione rilasciata al quotidiano britannico The Guardian. Si tratterà di uno strumento digitale paragonabile ad un “museo della guerra russo-ucraina”, con l’obiettivo di “raccontare il mondo in formato NFT”, spiegava Bornuykov, attraverso opere d’arte digitali che mostrano una storia proveniente da fonti di notizie affidabili. Le opere virtuali verranno donate da artisti, fotografi e giornalisti, in quanto i token avranno una natura ibrida artistica e di reportage, mostrando l’invasione russa da diversi punti di vista.

IL SOSTEGNO AL POPOLO UCRAINO


La creazione di questo museo ‘virtuale’ si inserisce all’interno delle iniziative prese dal governo ucraino per chiedere un aiuto economico ‘reale’ alla comunità mondiale per sostenere la resistenza all’invasione. A seguito di un appello dell’esecutivo sono arrivate già donazioni di criptovalute per un valore superiore ai 60 milioni di dollari, includendo anche un CruptoPunk NFT da più di 200mila dollari. Bornyakov ha spiegato che il denaro raccolto è stato utilizzato per l’acquisto di attrezzature militari e per il finanziamento delle attività dei media. Il ricavato del museo, aggiungeva nell’intervista, sarà destinato “all’acquisto di occhiali per la visione notturna, caschi e giubbotti antiproiettili”.

LA DIPLOMAZIA DIGITALE


Il membro del governo ucraino ha sottolineato il ruolo importante della “diplomazia digitale” dell’Ucraina, visti gli importanti risultati ottenuti. Le piattaforme di social media, infatti, hanno bloccato i contenuti di propaganda russa dei media statali come Russia Today e Sputnik, visti come vere e proprie armi del Cremlino nel corso del conflitto. Un aiuto all’Ucraina è arrivato anche dagli hacker, alcuni sotto la bandiera del collettivo Anonymous, impegnati in una serie di cyber-attacchi verso obiettivi russi, disabilitando siti web sostenuti dallo stato russo. “La loro guerra (digitale) non è iniziata lo scorso febbraio, ma otto anni fa con attacchi costanti e istantanei, deturpando siti web o rubando i nostri database”, raccontava Bornyakov: “Vogliamo solo farli sentire come ci sentiamo noi”.

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