Fisco

Le tasse cambiano da regione a regione: scendono nelle Marche, salgono in Toscana

Nella legge di Bilancio 2022, il governo ha ridotto le aliquote Irpef da cinque a quattro. Anche Regioni e Comuni devono adeguare il sistema fiscale delle addizionali, definendo entro il 31 marzo le nuove aliquote

di Fabrizio Arnhold 17 Marzo 2022 15:12

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Con l’ultima legge di Bilancio, il governo ha diminuito gli scaglioni Irpef che sono passati da cinque a quattro. L’aliquota d’imposta per i lavoratori dipendenti è del 23% per i redditi fino a 15mila euro; del 25% per quelli compresi tra i 15mila e i 28mila euro; del 35% per i redditi fra 28mila e 50mila euro e, infine, del 43% per i redditi superiori ai 50mila euro. Oltre all’Irpef sono dovute anche le relative addizionali, ossia quella regionale e comunale.


COS’È L’IRPEF


L’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, è tra le tasse più rilevanti per le casse dell’Erario. Tanto per rendere l’idea, nel 2020 l’importo complessivo ha superato i 187 miliardi di euro, pari a più di un terzo del totale delle entrate tributarie, nonostante un calo del 2,2% rispetto all’anno precedente, a causa delle misure adottate per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Si tratta di una tassa che riguarda le persone fisiche e, in alcuni casi, le società che però la versano attraverso i soci.

COSA SONO LE ADDIZIONALI


L’addizionale regionale all’Irpef è un’imposta che si applica al reddito complessivo proprio come si fa con l’imposta sul reddito delle persone fisiche. L’imposta si paga per lo stesso anno dell’Irpef, quindi nel 2022 per il 2021. Ogni Regione (o Provincia Autonoma) può stabilire l’aliquota ma rispettando le linee guida decise dal governo, che fissa il limite minimo e massimo. Stesso discorso per l’addizionale comunale.


COSA CAMBIA CON L’ULTIMA LEGGE DI BILANCIO


Il ministero dell’Economia, con la Risoluzione n° 2 del 2022 definisce proprio le linee guida per le Regioni che non applicano l’aliquota fissa in materia di addizionale regionale all’Irpef. Si tratta di un tentativo per armonizzare le aliquote, come deciso nella legge di Bilancio 2022: le Regioni hanno tempo fino al 31 marzo per adeguare le aliquote.

LA REGIONE MARCHE ALLEGERISCE L’ADDIZIONALE


La giunta regionale delle Marche “alleggerisce la pressione fiscale complessiva derivante dall’addizionale regionale all’Irpef, rimodulata nei nuovi scaglioni nazionali”. L’intervento adegua la normativa regionale in materia di addizionale regionale Irpef “alla nuova articolazione degli scaglioni Irpef stabilita dalla legge di Bilancio 2022”. L’addizionale è all’1,23% fino a 15mila euro di reddito; 1,53% dai 15mila ai 28mila euro di reddito; 1,70% dai 28mila ai 50mila euro di reddito; 1,72% per i redditi oltre i 50mila euro.

TASSE FERME IN EMILIA-ROMAGNA


Spostandoci in Emilia-Romagna, la giunta prevede la conferma delle aliquote dell’addizionale regionale per i primi tre scaglioni di reddito imponibile: allo 0,1% fino a 15mila euro, allo 0,7% dai 15mila ai 28mila, allo 0,8% dai 28mila ai 50mila euro, all’1,04% l’aliquota relativa allo scaglione di reddito imponibile superiore a 50 mila euro. A conti fatti, l’intervento complessivo mantiene inalterato il gettito totale dell’addizionale.


CHI PAGA DI PIÙ IN TOSCANA


In Toscana la Regione ha ridotto da cinque a quattro gli scaglioni dell’imposta sul reddito, per armonizzare la disciplina alla riforma del fiscale. I contribuenti fra i 50 e i 55mila euro si troveranno a pagare lo 0,05% in più, mentre fra i 55mila e i 75mila euro l’incremento sarà dello 0,01%. La riforma porterà un incremento per le casse toscane di 450mila euro.

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