Il rischio default

BlueBay a Financialounge.com: "No blocco Usa ai russi per saldo cedole, ma situazione fluida"

Timothy Ash, Senior Emerging Market Sovereign Strategist, di BlueBay AM, spiega che i blocchi tecnici ai pagamenti sarebbero stati rimossi. Resta da vedere se le cedole verranno rimborsate e se la Russia onorerà le scadenze

di Antonio Cardarelli 18 Marzo 2022 14:59

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Il giallo intorno al pagamento degli interessi per 117 milioni di dollari su due titoli di Stato russi emessi in valuta estera non è stato ancora risolto. Nei giorni scorsi, in vista della scadenza del 16 marzo, il ministro delle finanze russo, Anton Siluanov, si era affrettato a dire che il pagamento era stato inviato.

IL NODO SANZIONI


Come noto, a causa delle sanzioni, la Russia è sostanzialmente disconnessa dai circuiti internazionali. Per questo il ministro Siluanov aveva parlato di un primo tentativo di pagamento in dollari e, in caso di problemi, di un secondo in rubli. Il rublo, è bene ricordarlo, dall'inizio dell'invasione ha perso circa la metà del suo valore. Poco dopo la scadenza le agenzie Bloomberg e Reuters, citando fonti anonime, avevano battuto la notizia del pagamento arrivato a JP Morgan.

LA MOSSA DI S&P


Nella tarda serata di ieri, però, S&P Global Ratings ha annunciato di aver tagliato il giudizio sul debito russo a lungo termine, sia in valuta estera che locale, portandolo da CCC- a CC, solo due gradini sopra il default tecnico. Per provare a capire meglio la situazione, in vista anche delle prossime scadenze sul debito russo, abbiamo chiesto una spiegazione a Timothy Ash, Senior Emerging Market Sovereign Strategist, di BlueBay AM, società specializzata nel fixed income.

ASH: VIA LIBERA DAL TESORO USA


"Sembra che il Tesoro degli Stati Uniti abbia permesso il pagamento di 117 milioni di dollari in cedole da parte della Russia sul debito in valuta forte per permetterle di evitare il default formale - commenta Ash a Financialounge.com - Il Tesoro USA ha rilasciato una licenza generale che permette il rimborso del debito estero da parte della Russia almeno fino al 25 maggio 2022. Dopo quella data l'ipotesi è che il Tesoro adotti un approccio ad hoc a seconda dello sviluppo del conflitto in Ucraina".

SCELTA CRITICATA


"L'OFAC (Office of Foreign Assets Control) - prosegue l'esperto - ha però ricevuto delle critiche per aver permesso il pagamento agli obbligazionisti da fondi congelati che alla fine potrebbero essere accantonati per pagare le riparazioni all'Ucraina. Si tratta quindi di una situazione fluida, e potremmo vedere l'OFAC cambiare posizione all’avvicinarsi di altre scadenze dei pagamenti del debito. Rimaniamo molto cauti nel complesso su Russia e Ucraina mentre il conflitto continua e i colloqui di pace si dimostrano fin qui illusori".

OMBRE SUI FUTURI PAGAMENTI RUSSI


"È improbabile che le sanzioni sulla Russia vengano rimosse in modo significativo anche con la pace - conclude Ash - poiché Putin fatto suonare un campanello d'allarme per l'Occidente, mostrandosi come la minaccia vicina e reale. Questo significa che l'economia russa sarà appesantita dalle sanzioni per anni a venire, ed è probabile che la sua capacità e volontà di pagare continui a causare disagio nel mercato".

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