La giornata sui mercati
Anche Enel progetta di lasciare la Russia
Avvio in verde per i listini del Vecchio Continente, con gli investitori che seguono gli sviluppi del conflitto in Ucraina e le decisioni della Fed sul rialzo dei tassi. Oggi Zelensky parlerà al Parlamento italiano
di Fabrizio Arnhold 22 Marzo 2022 09:21
La giornata sulle Borse europee comincia in rialzo. Restano però tra gli investitori i timori che la Federal Reserve possa agire in maniera più aggressiva sui tassi di interesse per contrastare l’aumento deciso dell’inflazione. Rimane alta anche l’attenzione sul conflitto in Ucraina, con il presidente Volodymyr Zelensky che oggi parla in collegamento video al Parlamento italiano alle 11.
A Milano il Ftse Mib apre a +0,54%, il Dax di Francoforte a +0,35%, il Cac 40 di Parigi a +0,17%, l’Ibex 35 di Madrid a +0,35% e il Ftse 100 di Londra a +0,28%. A Tokyo l’indice Nikkei ha chiuso la giornata di contrattazioni in positivo (+1,48%), sostenuto dal calo dello yen nei confronti del dollaro. La Borsa di New York ieri ha chiuso in leggero calo, dopo il discorso del capo della Fed Powell, che sembra ancora più intenzionato a ritoccare i tassi al rialzo rapidamente.
“Una questione di mesi”. Per l’ad di Enel, Francesco Starace, l’uscita dal business in Russia è un’ipotesi sempre più concreta: “Con rammarico, penso che dobbiamo cessare l’attività”, ha confermato Starace a Bloomberg tv. Il conflitto in Ucraina avrà un impatto significativo sulla crescita dell’Eurozona. Ieri Fitch ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita del Pil mondiale e dell’Eurozona prevedendo per quest’ultima +3% dal precedente +4,5%. Tra gli operatori resta alta la preoccupazione per la guerra e l’inflazione, spinta dal rialzo dei prezzi dell’energia che frenano la ripresa. In vigore da oggi lo sconto al distributore di 25 centesimi della benzina.
Non riprende la contrattazione di azioni alla Borsa di Mosca che continua nella modalità adottata con le negoziazioni sui bond governativi su cui è vitata la vendita allo scoperto. Sul versante valutario, il cambio euro/dollaro torna sotto quota 1,10 a 1,0970. Stabile il cambio tra la moneta Usa e quella russa: sono necessari 107,2 rubli per un dollaro. Cresce il prezzo del greggio, con il Brent a 117,36 dollari al barile (+1,5%), mentre il Wti a 111,65 dollari al barile (+1,53%). Lo spread apre in calo a 149 punti base.
INDICI IN RIALZO
A Milano il Ftse Mib apre a +0,54%, il Dax di Francoforte a +0,35%, il Cac 40 di Parigi a +0,17%, l’Ibex 35 di Madrid a +0,35% e il Ftse 100 di Londra a +0,28%. A Tokyo l’indice Nikkei ha chiuso la giornata di contrattazioni in positivo (+1,48%), sostenuto dal calo dello yen nei confronti del dollaro. La Borsa di New York ieri ha chiuso in leggero calo, dopo il discorso del capo della Fed Powell, che sembra ancora più intenzionato a ritoccare i tassi al rialzo rapidamente.
ENEL PROGETTA DI LASCIARE LA RUSSIA
“Una questione di mesi”. Per l’ad di Enel, Francesco Starace, l’uscita dal business in Russia è un’ipotesi sempre più concreta: “Con rammarico, penso che dobbiamo cessare l’attività”, ha confermato Starace a Bloomberg tv. Il conflitto in Ucraina avrà un impatto significativo sulla crescita dell’Eurozona. Ieri Fitch ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita del Pil mondiale e dell’Eurozona prevedendo per quest’ultima +3% dal precedente +4,5%. Tra gli operatori resta alta la preoccupazione per la guerra e l’inflazione, spinta dal rialzo dei prezzi dell’energia che frenano la ripresa. In vigore da oggi lo sconto al distributore di 25 centesimi della benzina.
BORSA DI MOSCA ANCORA A MEZZO SERVIZIO
Non riprende la contrattazione di azioni alla Borsa di Mosca che continua nella modalità adottata con le negoziazioni sui bond governativi su cui è vitata la vendita allo scoperto. Sul versante valutario, il cambio euro/dollaro torna sotto quota 1,10 a 1,0970. Stabile il cambio tra la moneta Usa e quella russa: sono necessari 107,2 rubli per un dollaro. Cresce il prezzo del greggio, con il Brent a 117,36 dollari al barile (+1,5%), mentre il Wti a 111,65 dollari al barile (+1,53%). Lo spread apre in calo a 149 punti base.
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