L'analisi

La minaccia stagflazione resta sullo sfondo

Henk-Jan Rikkerink, Global Head of Equity Research di Fidelity, vede la volatilità destinata a continuare, sottopesa azionario e credito, soprattutto Europa e Giappone, vede segni positivi da Cina e Emergenti

di Stefano Caratelli 26 Marzo 2022 10:00

financialounge -  Fidelity International Henk Jan Rikkerink mercati Morning News
Nonostante una Fed aggressiva contro l’inflazione, il sentiment del mercato è migliorato dopo la riunione del FOMC di metà marzo, con l’azionario globale misurato dall’indice MSCI World che viaggia appena sopra i livelli su cui si trovava prima che iniziasse l’invasione russa dell’Ucraina. Quelle che sono seguite sono state settimane estremamente volatili e non è ancora chiaro quanto i rimbalzi dei prezzi degli asset a rischio cui si è assistito siano stati guidati da ricoperture di posizioni al ribasso o da investitori intervenuti ad acquistare sui minimi.

LA VOLATILITÀ SEGNALA DINAMICHE STAGFLAZIONISTICHE


Henk-Jan Rikkerink, Global Head of Equity Research di Fidelity International, si dice non ancora convinto che le prospettive siano migliorate. Dietro la volatilità di mercato, ritiene infatti che le sfidanti dinamiche stagflazionistiche in atto siano rimaste immutate. L’inflazione era elevata in Occidente anche prima che scoppiasse la Guerra, mentre la crescita era minacciata da consumi in contrazione e da condizioni finanziarie più tese. Entrambi i fattori sono stati esacerbati dalla guerra, e l’estensione di ulteriori danni all’economia potrà essere misurata solo quando, e con quale modalità, arriverà una soluzione, secondo l’esperto di Fidelity International.

MODALITÀ DI AVVERSIONE AL RISCHIO


I modelli quantitativi di Fidelity International continuano a puntare a una modalità di avversione al rischio, mentre i nuovi lockdown rappresentano un’ulteriore minaccia alle catene di fornitura e alla crescita. Per questo la grande casa non ha apportato cambiamenti alle proprie visioni ‘core’ e resta cauta. Fidelity sottopesa in particolare l’azionario Europa e l’euro, in considerazione dell’impatto acuto della guerra sulla regione. Nell’ambito del credito, Fidelity è posizionata in modo difensivo, sovrappesando il segmento Investment Grade e sottopesando l’High Yield.

PREFERENZA TATTICA PER IL DOLLARO


I più recenti posizionamenti tattici si sono focalizzati su un aumento dell’esposizione al dollaro, in quanto Fidelity International ritiene che riceverà supporto in caso di ulteriore deterioramento delle prospettive, mentre la Fed avrà spazio di azione per continuare a stringere nel caso l’outlook migliori. Rikkerink sta anche guardando alle aree di mercato meno impattate dalle dinamiche stagflazionistiche: Europa e Giappone sono vulnerabili al caro-commodity ma selezionati Mercati Emergenti, soprattutto India e paesi della regione del Pacifico, dovrebbero essere maggiormente resilienti.

MOTIVI DI OTTIMISMO DALLA CINA


Su un orizzonte temporale leggermente più lungo, l’esperto di Fidelity vede motivi di maggior ottimismo. La Cina sta allentando le sue politiche monetarie e fiscali e sono emerse ulteriori indicazioni che il governo di Pechino si focalizzerà sulla crescita quest’anno, anche se resta cauto su potenziali rischi di deviazione rispetto allo scenario positivo.

MAGGIOR SUPPORTO ALL’UNIVERSO EMERGENTE


In ogni caso, conclude l’analisi dell’esperto di Fidelity International, se la crescita della Cina migliora, offrirà anche un maggior supporto ai Mercati Emergenti nel complesso. Anche l’inflazione dovrebbe arrivare a toccare il picco in Occidente, consentendo un potenziale approccio più soft alle banche centrali. Le condizioni dei mercati del lavoro restano ‘tirate’, mentre i bilanci delle famiglie restano in salute.

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