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Eni: non pagheremo il gas russo in rubli

L’ad Descalzi: “I contratti prevedono il pagamento in euro e dovrebbero essere modificati per cambiare i termini". Intanto l’Europa prova ad aumentare le forniture dagli Stati Uniti per limitare la dipendenza da Mosca

di Fabrizio Arnhold 28 Marzo 2022 11:59

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“Eni non ha rubli: i contratti prevedono il pagamento del carburante in euro e i contratti dovrebbero essere modificati per cambiare i termini”, ha commentato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, secondo quanto riportato dall’Ansa, che cita Bloomberg.

PROBLEMA PAGARE IN RUBLI


“L’Europa dovrebbe guardare all’Africa per più forniture di gas”, ha aggiunto l’ad di Eni che sottolinea come “L’Eni non pagherà il gas russo in rubli”. Secondo Descalzi, “la richiesta della Russia di esportare il suo gas naturale per essere pagato in rubli è un problema per i mercati energetici perché sta causando volatilità nei prezzi ed è molto difficile pagare quella valuta”.

LA DIPENDENZA DALLA RUSSIA


L’Europa ha una forte dipendenza energetica dalla Russia: l’Italia importa il 40 per cento del gas da Mosca. “L’Europa non ha proprie risorse energetiche e non ha sufficiente capacità di rigassificazione del Gnl per soddisfare la richiesta”, ha concluso Descalzi. “L’Europa è una scatola vuota quando di tratta energia”.

LA RICHIESTA DI MOSCA


Entro il 31 marzo, il presidente russo Vladimir Putin attende un rapporto dal governo e dalla banca centrale russa e da Gazprom sull’attuazione del cambio valuta in rubli. Come riporta l’agenzia Ria Novosti, “il governo della Federazione Russa, insieme alla Banca di Russia e alla società per azioni Gazprom, dovrebbe attuare una serie di misure per modificare la valuta di pagamento delle forniture di gas naturale ai Paesi dell’Unione Europea”, considerati “ostili”. L’Ue, intanto, si sta muovendo per aumentare l’importazione di gas naturale dagli Stati Uniti.

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