Investire in obbligazioni
AllianceBernstein: perché le obbligazioni high yield sono diventate più interessanti
Gli investitori obbligazionari hanno poche alternative per incrementare i rendimenti del proprio portafoglio e le emissioni con rating BB o inferiore sono diventate attraenti dopo l’ampliamento degli spread USA
di Stefano Caratelli 29 Marzo 2022 18:30
I tassi d’interesse che continuano a viaggiare su livelli storicamente bassi lasciano agli investitori obbligazionari poche alternative per incrementare i rendimenti dei propri portafogli. Per questo le obbligazioni High Yield, vale a dire di emittenti con rating BB o inferiore, sembrano siano diventate più interessanti negli ultimi tempi. Questo soprattutto perché gli spread dei titoli High Yield, vale a dire il differenziale di rendimento rispetto ai Treasury USA, sono diventati molto più ampi dei livelli del 2021 e superano la media quinquennale di 350 punti base.
Lo sottolinea AllianceBernstein in un commento su questo segmento del reddito fisso, mettendo in rilievo che storicamente un ampliamento degli spread dei titoli High Yield segnala un indebolimento generalizzato dei fondamentali aziendali. Adesso, al contrario, la tendenza all’aumento dei differenziali è imputabile alle pressioni inflazionistiche globali post pandemia, ai rialzi dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve negli Stati Uniti e alle tensioni geopolitiche in Europa. Per cui l’allargamento degli spread nella fase attuale non è imputabile al deterioramento del credito, come visualizzato nel grafico qui sotto proposto dalla stessa AllianceBernstein.
In queste nuove condizioni, sottolinea l’analisi di AllianceBernstein, il mercato del credito High Yield offre un potenziale di rischio rispetto al rendimento decisamente migliore, a condizione di essere selettivi. Le valutazioni rimangono leggermente elevate rispetto alla media storica, ma gli emittenti di obbligazioni High Yield evidenziano anche fondamentali solidi. Molte imprese hanno approfittato dei tassi contenuti nel 2021 per rifinanziare il proprio debito e rafforzare i bilanci.
Il mercato High Yield, secondo AllianceBernstein, sembra godere di ottima salute negli Stati Uniti, dove i tassi di default rimangono bassi e la copertura degli oneri finanziari, vale a dire gli utili di una società in rapporto agli interessi dovuti sul debito, è nettamente superiore alla media quinquennale, dato anche in questo caso evidenziato nel grafico riportato sopra.
Naturalmente, sottolinea in conclusione AllianceBernstein, non tutti gli emittenti High Yield soddisfano questi criteri, per cui gli investitori devono mantenere un approccio diligente nella ricerca fondamentale e nella selezione degli emittenti. Ma con un rendimento medio del 6% circa e una solida base fondamentale che può contribuire a limitare il rischio di ribasso, le obbligazioni High Yield presentano secondo la grande casa un interessante profilo di rischio/rendimento per un portafoglio multi-asset diversificato.
SPREAD AMPI MA FONDAMENTALI SOLIDI
Lo sottolinea AllianceBernstein in un commento su questo segmento del reddito fisso, mettendo in rilievo che storicamente un ampliamento degli spread dei titoli High Yield segnala un indebolimento generalizzato dei fondamentali aziendali. Adesso, al contrario, la tendenza all’aumento dei differenziali è imputabile alle pressioni inflazionistiche globali post pandemia, ai rialzi dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve negli Stati Uniti e alle tensioni geopolitiche in Europa. Per cui l’allargamento degli spread nella fase attuale non è imputabile al deterioramento del credito, come visualizzato nel grafico qui sotto proposto dalla stessa AllianceBernstein.
POTENZIALE MIGLIORE RISCHIO/RENDIMENTO
In queste nuove condizioni, sottolinea l’analisi di AllianceBernstein, il mercato del credito High Yield offre un potenziale di rischio rispetto al rendimento decisamente migliore, a condizione di essere selettivi. Le valutazioni rimangono leggermente elevate rispetto alla media storica, ma gli emittenti di obbligazioni High Yield evidenziano anche fondamentali solidi. Molte imprese hanno approfittato dei tassi contenuti nel 2021 per rifinanziare il proprio debito e rafforzare i bilanci.
MERCATO USA IN OTTIMA SALUTE
Il mercato High Yield, secondo AllianceBernstein, sembra godere di ottima salute negli Stati Uniti, dove i tassi di default rimangono bassi e la copertura degli oneri finanziari, vale a dire gli utili di una società in rapporto agli interessi dovuti sul debito, è nettamente superiore alla media quinquennale, dato anche in questo caso evidenziato nel grafico riportato sopra.
APPROCCIO RIGOROSO E SELETTIVO
Naturalmente, sottolinea in conclusione AllianceBernstein, non tutti gli emittenti High Yield soddisfano questi criteri, per cui gli investitori devono mantenere un approccio diligente nella ricerca fondamentale e nella selezione degli emittenti. Ma con un rendimento medio del 6% circa e una solida base fondamentale che può contribuire a limitare il rischio di ribasso, le obbligazioni High Yield presentano secondo la grande casa un interessante profilo di rischio/rendimento per un portafoglio multi-asset diversificato.