La giornata sui mercati
Europa compatta verso il no al diktat di Putin sul pagamento del gas naturale in rubli
L'Unione europea non ha intenzione di cedere al ricatto di Putin sulle forniture, ma il prezzo del gas naturale torna a salire. Apertura prudente per i listini del Vecchio Continente nella prima seduta del mese
di Antonio Cardarelli 1 Aprile 2022 09:18
Partenza prudente dei listini europei nella prima seduta del mese di aprile. Con gli occhi ancora puntati sulla guerra in Ucraina, Piazza Affari apre intorno alla parità. Poco mosse anche le Borse di Francoforte, Londra e Parigi.
"Non ci faremo ricattare da Mosca". Sono le parole di Paolo Gentiloni, commissario Ue per gli Affari Economici, sul diktat di Putin che costringe a pagare il gas russo in rubli. "I contratti devono essere rispettati e nei contratti esistenti non c'è obbligo di pagare in rubli", ha commentato Gentiloni. L'Unione europea, quindi, non vuole porgere il fianco alla strategia di Putin per aggirare le sanzioni, e anche la Germania si prepara a fare a meno del gas russo. Berlino, infatti, ha attivato un piano di emergenza che prevede anche il razionamento in attesa di trovare alternative alle forniture russe. Nel frattempo, a differenza del petrolio, il prezzo del gas naturale è tornato a salire: 4,8% a 132 euro per megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. Anche il Giappone ha detto che non pagherà il gas russo in rubli.
In discesa, invece, il prezzo del petrolio dopo la decisione del governo Usa di mettere sul mercato un milione di barili al giorno per i prossimi sei mesi, attingendo alle riserve strategiche. L'obiettivo è frenare il rialzo dei prezzi dell'energia e quindi la crescita dell'inflazione. A tal proposito, sarà interessante valutare l'andamento del mercato del lavoro Usa con la pubblicazione, oggi pomeriggio, dei posti di lavoro creati a marzo. Un rialzo troppo repentino dei tassi di interesse da parte della Fed, impegnata proprio a contenere l'inflazione, rischia di portare l'economia verso la recessione. Una prima avvisaglia in questo senso si è avuta nei giorni scorsi con l'inversione della curva dei rendimenti dei T-Bond, che di solito anticipa l'arrivo di una recessione entro 12-24 mesi.
Comincia in modo contrastato il mese di aprile sulle Borse asiatiche. Sulla scia dei ribassi di Wall Street di ieri, Tokyo perde lo 0,56% anche a causa della flessione dell'indice Tankan della Banca del Giappone, che segnala il calo della fiducia delle grandi imprese. Male i titoli del comparto dell'elettronica, in controtendenza Toshiba per i rumors di una possibile offerta di acquisto da parte della statunitense Bain Capital. Perde terreno anche la Borsa di Hong Kong (-0,2%), dove è stato annunciato lo stop alle contrattazioni per una trentina di aziende quotate che non hanno pubblicato i risultati di bilancio entro il 31 marzo. Bene, invece, Shanghai che guadagna lo 0,94%.
NO AL PAGAMENTO IN RUBLI DEL GAS
"Non ci faremo ricattare da Mosca". Sono le parole di Paolo Gentiloni, commissario Ue per gli Affari Economici, sul diktat di Putin che costringe a pagare il gas russo in rubli. "I contratti devono essere rispettati e nei contratti esistenti non c'è obbligo di pagare in rubli", ha commentato Gentiloni. L'Unione europea, quindi, non vuole porgere il fianco alla strategia di Putin per aggirare le sanzioni, e anche la Germania si prepara a fare a meno del gas russo. Berlino, infatti, ha attivato un piano di emergenza che prevede anche il razionamento in attesa di trovare alternative alle forniture russe. Nel frattempo, a differenza del petrolio, il prezzo del gas naturale è tornato a salire: 4,8% a 132 euro per megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. Anche il Giappone ha detto che non pagherà il gas russo in rubli.
PETROLIO IN CALO
In discesa, invece, il prezzo del petrolio dopo la decisione del governo Usa di mettere sul mercato un milione di barili al giorno per i prossimi sei mesi, attingendo alle riserve strategiche. L'obiettivo è frenare il rialzo dei prezzi dell'energia e quindi la crescita dell'inflazione. A tal proposito, sarà interessante valutare l'andamento del mercato del lavoro Usa con la pubblicazione, oggi pomeriggio, dei posti di lavoro creati a marzo. Un rialzo troppo repentino dei tassi di interesse da parte della Fed, impegnata proprio a contenere l'inflazione, rischia di portare l'economia verso la recessione. Una prima avvisaglia in questo senso si è avuta nei giorni scorsi con l'inversione della curva dei rendimenti dei T-Bond, che di solito anticipa l'arrivo di una recessione entro 12-24 mesi.
BORSE ASIATICHE MISTE
Comincia in modo contrastato il mese di aprile sulle Borse asiatiche. Sulla scia dei ribassi di Wall Street di ieri, Tokyo perde lo 0,56% anche a causa della flessione dell'indice Tankan della Banca del Giappone, che segnala il calo della fiducia delle grandi imprese. Male i titoli del comparto dell'elettronica, in controtendenza Toshiba per i rumors di una possibile offerta di acquisto da parte della statunitense Bain Capital. Perde terreno anche la Borsa di Hong Kong (-0,2%), dove è stato annunciato lo stop alle contrattazioni per una trentina di aziende quotate che non hanno pubblicato i risultati di bilancio entro il 31 marzo. Bene, invece, Shanghai che guadagna lo 0,94%.
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