Prospettive economiche
Recessione in arrivo? Per Goldman Sachs il rischio c'è, ma sarà lieve e non immediata
L'inversione della curva dei rendimenti dei Treasury ha acceso l'allarme tra gli analisti di Wall Street, ma secondo Goldman Sachs, anche in caso di recessione, l'impatto sull'economia sarebbe molto limitato
di Antonio Cardarelli 1 Aprile 2022 11:25
Il rischio di recessione economica è aumentato, ma se dovesse arrivare si tratterebbe di un fenomeno di lieve entità e, comunque, si verificherebbe non prima di un anno. Come altri analisti di Wall Street, anche quelli di Goldman Sachs stanno valutando lo stato di salute dell'economia globale. L'allarme tra gli economisti è scattato nei giorni scorsi, quando il rendimento dei Treasury Usa a 2 anni ha superato quello dei titoli con scadenza 10 anni. Un fenomeno noto come "curva invertita" che storicamente viene associato all'arrivo di una recessione economica.
Il momento è sicuramente delicato. I colli di bottiglia produttivi, generati dalle riaperture post lockdown, hanno mandato in affanno le catene di approvvigionamento globali. Poi è arrivata la guerra in Ucraina a peggiorare le cose, gettando benzina sulla fiamma dell'inflazione, che già prima dell'invasione era molto alta. D'altra parte Larry Fink, Ceo di BlackRock, ha detto senza mezzi termini che la guerra ha messo fine alla globalizzazione per come l'abbiamo conosciuta negli ultimi tre decenni.
Con l'inflazione quasi fuori controllo, le banche centrali sono state chiamate a modificare la politica monetaria accomodante degli ultimi anni. Ma, secondo molti analisti, un rialzo troppo rapido dei tassi potrebbe portare a una recessione economica senza avere la certezza di frenare l'inflazione. Un rischio che riguarda soprattutto l'Europa, l'area che sta subendo le conseguenze economiche più pesanti della guerra.
Gli esperti di Goldman Sachs hanno analizzato anche altri segnali, provenienti sia dall'obbligazionario che dall'azionario, per arrivare alla conclusione che una recessione non è imminente, anche se i rischi sono in aumento. Inoltre, secondo gli esperti della grande banca d'investimento, anche se l'economia entrasse in una spirale negativa, non si tratterebbe di una recessione grave. Sarebbe, secondo l'economista di Goldman Sachs Vickie Chang, una recessione "mild", ovvero mite, leggera. Le probabilità che si verifichi una recessione entro i prossimi 12 mesi sono giudicate quasi pari a zero, mentre la percentuale sale al 38% per l'anno successivo.
CONTRASTARE L'INFLAZIONE
Il momento è sicuramente delicato. I colli di bottiglia produttivi, generati dalle riaperture post lockdown, hanno mandato in affanno le catene di approvvigionamento globali. Poi è arrivata la guerra in Ucraina a peggiorare le cose, gettando benzina sulla fiamma dell'inflazione, che già prima dell'invasione era molto alta. D'altra parte Larry Fink, Ceo di BlackRock, ha detto senza mezzi termini che la guerra ha messo fine alla globalizzazione per come l'abbiamo conosciuta negli ultimi tre decenni.
LE MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI
Con l'inflazione quasi fuori controllo, le banche centrali sono state chiamate a modificare la politica monetaria accomodante degli ultimi anni. Ma, secondo molti analisti, un rialzo troppo rapido dei tassi potrebbe portare a una recessione economica senza avere la certezza di frenare l'inflazione. Un rischio che riguarda soprattutto l'Europa, l'area che sta subendo le conseguenze economiche più pesanti della guerra.
SARÀ UNA RECESSIONE "MILD"
Gli esperti di Goldman Sachs hanno analizzato anche altri segnali, provenienti sia dall'obbligazionario che dall'azionario, per arrivare alla conclusione che una recessione non è imminente, anche se i rischi sono in aumento. Inoltre, secondo gli esperti della grande banca d'investimento, anche se l'economia entrasse in una spirale negativa, non si tratterebbe di una recessione grave. Sarebbe, secondo l'economista di Goldman Sachs Vickie Chang, una recessione "mild", ovvero mite, leggera. Le probabilità che si verifichi una recessione entro i prossimi 12 mesi sono giudicate quasi pari a zero, mentre la percentuale sale al 38% per l'anno successivo.
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