L'analisi
Azionario emergente, i driver di lungo periodo restano utili e fondamentali
Dara White, Responsabile globale azioni mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, spiega come la strategia della casa abbia ripagato e fa i casi di Cina, Brasile e più recentemente della crisi ucraina
di Stefano Caratelli 5 Aprile 2022 18:30
La volatilità che oggi domina i mercati emergenti è influenzata da diversi fattori: stretta normativa in Cina, politiche legate alla pandemia, quadro macroeconomico brasiliano, timori d'inflazione, inasprimento delle politiche monetarie e l'invasione russa dell'Ucraina. Come investitori con approccio bottom-up, Columbia Threadneedle Investments resta fermamente convinta che siano gli utili a guidare i mercati azionari nel lungo periodo e che alla fine, anche se la volatilità può persistere a breve termine, il focus sui fondamentali sarà premiante.
Dara White, Responsabile globale azioni mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, ricorda che dalla fine del terzo trimestre del 2021 i mercati emergenti hanno registrato un’elevata volatilità con una recente significativa rotazione dallo stile growth a quello value. La casa d’investimento ha affrontato situazioni simili in passato e la scelta di concentrarci sul suo processo di investimento è stata cruciale per il successo a lungo termine. Verso fine 2016, dopo l'elezione di Donald Trump, e nella seconda metà del 2018, sulla scia della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, i timori macro hanno messo in ombra la solidità dei fondamentali e i mercati azionari emergenti hanno registrato un'analoga rotazione dai titoli growth ai value.
Anche se la strategia di mitigazione del rischio di ribasso è stata poco efficace, grazie all'enfasi sulla qualità e sulle valutazioni Columbia si è trovata nella posizione ideale per beneficiare della ripresa e delle successive fasi di sovraperformance nel 2017 e nel 2019, a riprova della validità del suo approccio d’investimento. Anche oggi i mercati emergenti sono dominati dalla volatilità che mette in ombra i fondamentali macro. Ma Columbia resta fermamente convinta che siano gli utili a trainare i mercati azionari nel lungo periodo e che alla fine l'enfasi sui fondamentali sarà premiante.
White spiega che in Cina Columbia ha ritenuto che la reazione del mercato alla stretta normativa fosse eccessiva, e che si stia passando alla fase successiva, probabilmente caratterizzata da minore volatilità. Le misure nel settore immobiliare si mostrando allentando, ad esempio per la disponibilità di mutui. Inoltre il 2022 è un anno di elezioni, il che fa prevedere monetarie e fiscali moderatamente accomodanti.
In Brasile il contesto macro è stato particolarmente difficile nel 2021, ma Columbia rimane ottimista nel lungo termine, alla luce dell'evoluzione dell'imprenditorialità e dei tipi di società e modelli di business in arrivo sul mercato, mentre il rischio macro è prossimo al picco. Segnali di imminente conclusione del ciclo di rialzo, uniti ai commenti collaborativi di entrambi gli schieramenti, hanno attenuato i timori sulle elezioni. Columbia non ha ridotto il sovrappeso sul Brasile lo scorso anno, e il mercato brasiliano ha messo a segno una delle migliori performance da inizio anno.
Infine il conflitto russo-ucraino, indubbiamente un ‘cigno nero’ anche se in parte incluso nello scenario di riferimento di Columbia di inizio 2022. Dopo l'invasione, Columbia ha avviato il processo di chiusura dell'intera esposizione residua alla Russia, che era modesta, ed è stata successivamente svalutata. Le variabili macro, sottolinea White in conclusione, pesano sul mercato a breve, determinando un de-risking dell'universo investibile, con vendite che causano ampi movimenti dei prezzi a livello di singole azioni.
Ma Columbia Threadneedle Investments mantiene un focus sul lavoro fondamentale e di valutazione, prevedendo che il dopoguerra avrà un impatto sull'inflazione, con pressioni sui consumatori sia nei mercati emergenti che a livello globale. In questo contesto, Columbia sta rafforzando l’esposizione ai settori che beneficiano dell'inflazione, come i finanziari e le materie prime, mentre continua a concentrarsi sulle opportunità di crescita strutturale, privilegiando un portafoglio "a bilanciere", vale a dire con maggior peso sulle estremità opposte dello spettro di investimento.
I PRECEDENTI DEL 2016 DEL 2018 E DI FINE 2021
Dara White, Responsabile globale azioni mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, ricorda che dalla fine del terzo trimestre del 2021 i mercati emergenti hanno registrato un’elevata volatilità con una recente significativa rotazione dallo stile growth a quello value. La casa d’investimento ha affrontato situazioni simili in passato e la scelta di concentrarci sul suo processo di investimento è stata cruciale per il successo a lungo termine. Verso fine 2016, dopo l'elezione di Donald Trump, e nella seconda metà del 2018, sulla scia della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, i timori macro hanno messo in ombra la solidità dei fondamentali e i mercati azionari emergenti hanno registrato un'analoga rotazione dai titoli growth ai value.
VALIDITÀ DELL’APPROCCIO DI INVESTIMENTO
Anche se la strategia di mitigazione del rischio di ribasso è stata poco efficace, grazie all'enfasi sulla qualità e sulle valutazioni Columbia si è trovata nella posizione ideale per beneficiare della ripresa e delle successive fasi di sovraperformance nel 2017 e nel 2019, a riprova della validità del suo approccio d’investimento. Anche oggi i mercati emergenti sono dominati dalla volatilità che mette in ombra i fondamentali macro. Ma Columbia resta fermamente convinta che siano gli utili a trainare i mercati azionari nel lungo periodo e che alla fine l'enfasi sui fondamentali sarà premiante.
REAZIONE ECCESSIVA ALLA STRETTA CINESE
White spiega che in Cina Columbia ha ritenuto che la reazione del mercato alla stretta normativa fosse eccessiva, e che si stia passando alla fase successiva, probabilmente caratterizzata da minore volatilità. Le misure nel settore immobiliare si mostrando allentando, ad esempio per la disponibilità di mutui. Inoltre il 2022 è un anno di elezioni, il che fa prevedere monetarie e fiscali moderatamente accomodanti.
OTTIMISTA SUL BRASILE A LUNGO TERMINE
In Brasile il contesto macro è stato particolarmente difficile nel 2021, ma Columbia rimane ottimista nel lungo termine, alla luce dell'evoluzione dell'imprenditorialità e dei tipi di società e modelli di business in arrivo sul mercato, mentre il rischio macro è prossimo al picco. Segnali di imminente conclusione del ciclo di rialzo, uniti ai commenti collaborativi di entrambi gli schieramenti, hanno attenuato i timori sulle elezioni. Columbia non ha ridotto il sovrappeso sul Brasile lo scorso anno, e il mercato brasiliano ha messo a segno una delle migliori performance da inizio anno.
LA CRISI UCRAINA NON HA COLTO IMPREPARATI
Infine il conflitto russo-ucraino, indubbiamente un ‘cigno nero’ anche se in parte incluso nello scenario di riferimento di Columbia di inizio 2022. Dopo l'invasione, Columbia ha avviato il processo di chiusura dell'intera esposizione residua alla Russia, che era modesta, ed è stata successivamente svalutata. Le variabili macro, sottolinea White in conclusione, pesano sul mercato a breve, determinando un de-risking dell'universo investibile, con vendite che causano ampi movimenti dei prezzi a livello di singole azioni.
NEL DOPOGUERRA BENEFICERANNO FINANZIARI E MATERIE PRIME
Ma Columbia Threadneedle Investments mantiene un focus sul lavoro fondamentale e di valutazione, prevedendo che il dopoguerra avrà un impatto sull'inflazione, con pressioni sui consumatori sia nei mercati emergenti che a livello globale. In questo contesto, Columbia sta rafforzando l’esposizione ai settori che beneficiano dell'inflazione, come i finanziari e le materie prime, mentre continua a concentrarsi sulle opportunità di crescita strutturale, privilegiando un portafoglio "a bilanciere", vale a dire con maggior peso sulle estremità opposte dello spettro di investimento.