Le scelte
Generali Investments riduce l’esposizione alle azioni, nessuna fretta di inseguire i rimbalzi
Vincent Chaigneau, Head of Research di Generali Investments, spiega che la guerra Russia-Ucraina ha esacerbato i rischi chiave del 2022: caro energia e politiche monetarie restrittive
di Stefano Caratelli 5 Aprile 2022 07:50
La guerra Russia-Ucraina ha esacerbato notevolmente due dei rischi chiave del 2022, vale a dire prezzi dell'energia molto più alti e politiche più restrittive da parte delle banche centrali. Di qui la decisione di ridurre l’esposizione azionaria, senza alcuna fretta di inseguire il forte recupero dai minimi di inizio marzo. L’azionario infatti affronta significativi ostacoli, non da ultimo il rallentamento globale e banche centrali che si attengono a loro politiche restrittive.
Sono le conclusioni dell’asset allocation di Generali Investments per il secondo trimestre 2022 spiegate da Vincent Chaigneau, Head of Research di Generali Investments, che definisce quella delle banche centrali una “missione impossibile”. Le allocazioni settoriali e di stile di Generali Investments sono abbastanza equilibrate e riflettono le forze contrarie derivanti dal rallentamento, negativo per i titoli ciclici contro i difensivi, e dall'aumento dei rendimenti, che va a sostegno del Value contro il Growth.
La strategia di bilanciamento di Generali Investments combina titoli Value e difensivi con un sovrappeso su energia, assicurazioni, materiali, beni durevoli, alimentari e sanità, mentre sottopesa finanziari diversificati, media, immobili, hardware, telecom e utility. Secondo Chaigneau, alle banche centrali è stata assegnata una "missione impossibile", vale a dire ridurre l'inflazione senza generare un atterraggio duro. Un compito molto difficile, considerando che la crescita è già messa a dura prova dal minor potere d'acquisto, dai livelli di fiducia in calo e dal deterioramento delle condizioni finanziarie.
Per questo Generali Investments ritiene che alla fine le banche centrali faranno meno di quanto il mercato prezza. Chaigneau raccomanda di ridurre la ciclicità dei portafogli e di essere molto selettivi nella scelta degli asset di rischio, e rimane sovrappesato sul credito, dopo l'aumento relativamente consistente degli spread in euro Investment Grade e al carry più generoso, ma comunque con strategie difensive. Al contrario, vede poco valore nell'inseguire il rimbalzo del mercato azionario di marzo.
L’esperto di Generali Investments spiega che l'economia è sottoposta ad un triplice attacco: la guerra, le politiche monetarie restrittive e il Covid che continua a disturbare le catene di approvvigionamento globale. Per questo ha ridotto la ciclicità dei portafogli, rimane ‘corta’ sui titoli di Stato anche se molto meno di prima dopo il marcato aumento dei rendimenti, e mantiene una posizione corta sulla duration, ma di lieve entità.
La posizione di Generali Investments sui tassi riflette previsioni economiche più pessimistiche, una view meno aggressiva sulle banche centrali e aspettative su meccanismi di autocorrezione, perché un'impennata dei rendimenti minaccia la sostenibilità del debito e la stabilità finanziaria. Anche se il mercato prezza un picco dei Fed Funds intorno al 3,25%, i tassi forward a lunga scadenza sono molto più bassi, per cui Generali Investments vede una Fed più cauta, ma un potenziale riprezzamento al rialzo del tasso neutrale dovrebbe sostenere rendimenti leggermente più alti.
Secondo Generali Investments, che gli spread di credito, soprattutto in Europa, sono stati colpiti in modo relativamente più grave rispetto alla volatilità azionaria, il che implica che il credito europeo offre un carry più generoso. Gli spread sul segmento Investment Grade appaiono ora ampi rispetto agli spread tra Paesi, come quelli tra Germania e Portogallo.
Il sovrappeso di Generali Investments si concretizza in strategie difensive, Investment Grade piuttosto che High Yield, debito subordinato piuttosto che HY puro, non finanziario piuttosto che finanziario e settori difensivi piuttosto che ciclici. Anche il credito Mercati Emergenti offre opportunità selezionate sia in dollari che in valuta locale, ma anche questo segmento è sensibile al ciclo di rialzo della Fed.
ALLOCAZIONI SETTORIALI EQUILIBRATE
Sono le conclusioni dell’asset allocation di Generali Investments per il secondo trimestre 2022 spiegate da Vincent Chaigneau, Head of Research di Generali Investments, che definisce quella delle banche centrali una “missione impossibile”. Le allocazioni settoriali e di stile di Generali Investments sono abbastanza equilibrate e riflettono le forze contrarie derivanti dal rallentamento, negativo per i titoli ciclici contro i difensivi, e dall'aumento dei rendimenti, che va a sostegno del Value contro il Growth.
COMBINAZIONE DI VALUE E DIFENSIVI
La strategia di bilanciamento di Generali Investments combina titoli Value e difensivi con un sovrappeso su energia, assicurazioni, materiali, beni durevoli, alimentari e sanità, mentre sottopesa finanziari diversificati, media, immobili, hardware, telecom e utility. Secondo Chaigneau, alle banche centrali è stata assegnata una "missione impossibile", vale a dire ridurre l'inflazione senza generare un atterraggio duro. Un compito molto difficile, considerando che la crescita è già messa a dura prova dal minor potere d'acquisto, dai livelli di fiducia in calo e dal deterioramento delle condizioni finanziarie.
LE BANCHE CENTRALI FARANNO MENO DELLE ATTESE
Per questo Generali Investments ritiene che alla fine le banche centrali faranno meno di quanto il mercato prezza. Chaigneau raccomanda di ridurre la ciclicità dei portafogli e di essere molto selettivi nella scelta degli asset di rischio, e rimane sovrappesato sul credito, dopo l'aumento relativamente consistente degli spread in euro Investment Grade e al carry più generoso, ma comunque con strategie difensive. Al contrario, vede poco valore nell'inseguire il rimbalzo del mercato azionario di marzo.
ECONOMIE SOTTO TRIPLICE ATTACCO
L’esperto di Generali Investments spiega che l'economia è sottoposta ad un triplice attacco: la guerra, le politiche monetarie restrittive e il Covid che continua a disturbare le catene di approvvigionamento globale. Per questo ha ridotto la ciclicità dei portafogli, rimane ‘corta’ sui titoli di Stato anche se molto meno di prima dopo il marcato aumento dei rendimenti, e mantiene una posizione corta sulla duration, ma di lieve entità.
MECCANISMI DI AUTOCORREZIONE
La posizione di Generali Investments sui tassi riflette previsioni economiche più pessimistiche, una view meno aggressiva sulle banche centrali e aspettative su meccanismi di autocorrezione, perché un'impennata dei rendimenti minaccia la sostenibilità del debito e la stabilità finanziaria. Anche se il mercato prezza un picco dei Fed Funds intorno al 3,25%, i tassi forward a lunga scadenza sono molto più bassi, per cui Generali Investments vede una Fed più cauta, ma un potenziale riprezzamento al rialzo del tasso neutrale dovrebbe sostenere rendimenti leggermente più alti.
SPREAD DEL CREDITO PIÙ COLPITI IN EUROPA
Secondo Generali Investments, che gli spread di credito, soprattutto in Europa, sono stati colpiti in modo relativamente più grave rispetto alla volatilità azionaria, il che implica che il credito europeo offre un carry più generoso. Gli spread sul segmento Investment Grade appaiono ora ampi rispetto agli spread tra Paesi, come quelli tra Germania e Portogallo.
OPPORTUNITÀ ANCHE NEL DEBITO EMERGENTE
Il sovrappeso di Generali Investments si concretizza in strategie difensive, Investment Grade piuttosto che High Yield, debito subordinato piuttosto che HY puro, non finanziario piuttosto che finanziario e settori difensivi piuttosto che ciclici. Anche il credito Mercati Emergenti offre opportunità selezionate sia in dollari che in valuta locale, ma anche questo segmento è sensibile al ciclo di rialzo della Fed.