Le parole

Ucraina, Dimon (J.P. Morgan) 'consiglia' a Biden di aumentare i soldati Usa in Europa

Nella lettera annuale agli azionisti, il Ceo di J.P. Morgan fa il punto sugli impatti della guerra sull'economia globale: Prepariamoci al peggio e speriamo in meglio. La banca potrebbe perdere circa un miliardo di dollari

di Antonio Cardarelli 5 Aprile 2022 10:57

financialounge -  J.P. Morgan Jamie Dimon Russia Ucraina
Ogni anno Jamie Dimon, Ceo di J.P. Morgan, si rivolge agli azionisti attraverso una lettera che rappresenta ormai un appuntamento fisso per tutti gli investitori. Quest'anno il numero uno della grande banca americana ha dedicato buona parte dell'analisi alla guerra in Ucraina e alle conseguenze per l'economia, avvertendo gli Usa del rischio che il conflitto diventi prolungato. Inoltre, nell'ottica di preservare un equilibrio mondiale, Dimon vede positivamente un aumento delle truppe Usa sui confini Nato, e quindi in Europa.

PREPARARSI AL PEGGIO


"L'America deve prepararsi al peggio e sperare per il meglio", scrive Dimon che auspica un aumento delle sanzioni nei confronti di Vladimir Putin e della Russia. Sulla Cina, che finora ha mantenuto una posizione ambigua sulla guerra, il ceo di J.P. Morgan invita gli Usa a rivedere le catene di fornitura globali, includendo solo "alleati che sono totalmente amici". Inoltre, gli Usa dovrebbero rientrare al più presto nel TPP, l'accordo commerciale Trans-Pacific-Partnership.

PIL RIVISTO AL RIBASSO


A causa della guerra, J.P. Morgan ha rivisto al ribasso sia il Pil della Russia (-12,5%) che quello dell'Europa, che avrà una crescita del 2% nl 2022 rispetto al +4,5% ipotizzato solo poche settimane fa. Questo perché, spiega Dimon, l'Europa è fortemente dipendente dal petrolio e dal gas della Russia. Per quanto riguarda l'economia Usa, la previsione è stata abbassata di mezzo punto percentuale, da +3% a +2,5%, ma con possibilità di revisione al ribasso in base all'andamento del conflitto e delle sanzioni.

IL DIFFICILE COMPITO DELLA FED


In un contesto del genere, ha evidenziato Dimon, il compito della Federal Reserve è estremamente complesso. L'inflazione si è rivelata tutt'altro che passeggera e ciò, avverte Dimon, potrebbe indurre la Fed a alzare i tassi più di quanto atteso dal mercato. “Non invidio la Fed per quello che sarà costretta fare - ha scritto il Ceo di J.P. Morgan - più la ripresa è forte, più saranno alti i tassi che seguiranno. Se la Fed riuscirà a fare la cosa giusta, potremo avere anni di crescita, e alla fine l’inflazione inizierà a rallentare il passo. In ogni caso, questo processo potrebbe provocare grande confusione e mercati molto volatili". Infine Dimon, sottolineando che il bilancio di J.P Morgan rimane "solido come una fortezza" ha stimato in un miliardo di dollari le possibili perdite della banca per le esposizioni sul mercato russo.

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