Situazione complessa
Guerra e Fed preoccupano le Borse
Le difficoltà crescenti nel trovare una soluzione diplomatica al conflitto, insieme alla stretta monetaria ampiamente annunciata dalla Federal Reserve, appesantiscono i listini globali. Piazza Affari chiude a -2,06%
di Antonio Cardarelli 6 Aprile 2022 18:06
Giornata pesante per le Borse, con i listini europei che accumulano perdite intorno ai due punti percentuali. Ad aumentare la pressione è stato il forte rosso registrato in avvio di seduta a Wall Street, in particolare sul Nasdaq (-2,5%). Piazza Affari ha chiuso a -2,06%, il Dax tedesco -1,93% e il Cac 40 francese, appesantito anche dall'approssimarsi delle elezioni presidenziali, ha perso il 2,21%.
Sono sostanzialmente due gli elementi che tengono in scacco i mercati: la guerra in Ucraina e la Federal Reserve. Le nuove sanzioni contro la Russia, che hanno colpito anche l'export di carbone, e la scoperta di fosse comuni e atrocità contro i civili dipingono un quadro che allontana una possibile soluzione pacifica. "Dobbiamo essere realisti e dire che questa guerra può durare mesi, o anche anni", ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Un'incertezza prolungata che di certo non piace ai mercati.
L'altro fattore di tensione arriva dalla Federal Reserve, che ha ormai imboccato con decisione la strada dell'aumento dei tassi d'interesse. "L'inflazione è davvero troppo alta - ha detto Lael Brainard, componente del Consiglio dei governatori della Banca centrale statunitense - La stretta passa per una serie di aumenti dei tassi d'interesse e per l'inizio della riduzione del bilancio a un passo rapido, già a partire dall'incontro di maggio".
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Con la Fed pronta a rialzare i tassi, anche a colpi da 50 punti base a meeting, molti analisti vedono il rischio recessione dietro l'angolo. Un rischio che potrebbe trasformarsi presto in stagflazione se, nonostante gli interventi delle banche centrali, il carovita continuerà a salire. Nel frattempo il rendimento dei Treasury Usa continua a salire. Il titolo con scadenza dieci anni ha toccato rendimenti del 2,6%.
STOLTENBERG (NATO): GUERRA PUÒ DURARE ANNI
Sono sostanzialmente due gli elementi che tengono in scacco i mercati: la guerra in Ucraina e la Federal Reserve. Le nuove sanzioni contro la Russia, che hanno colpito anche l'export di carbone, e la scoperta di fosse comuni e atrocità contro i civili dipingono un quadro che allontana una possibile soluzione pacifica. "Dobbiamo essere realisti e dire che questa guerra può durare mesi, o anche anni", ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Un'incertezza prolungata che di certo non piace ai mercati.
INFLAZIONE TROPPO ALTA
L'altro fattore di tensione arriva dalla Federal Reserve, che ha ormai imboccato con decisione la strada dell'aumento dei tassi d'interesse. "L'inflazione è davvero troppo alta - ha detto Lael Brainard, componente del Consiglio dei governatori della Banca centrale statunitense - La stretta passa per una serie di aumenti dei tassi d'interesse e per l'inizio della riduzione del bilancio a un passo rapido, già a partire dall'incontro di maggio".
RICEVI GRATIS LE NOTIZIE IN ANTEPRIMAFED PRONTA AD ACCELERARE SULLA STRETTA
Con la Fed pronta a rialzare i tassi, anche a colpi da 50 punti base a meeting, molti analisti vedono il rischio recessione dietro l'angolo. Un rischio che potrebbe trasformarsi presto in stagflazione se, nonostante gli interventi delle banche centrali, il carovita continuerà a salire. Nel frattempo il rendimento dei Treasury Usa continua a salire. Il titolo con scadenza dieci anni ha toccato rendimenti del 2,6%.
