L'analisi

Candriam mantiene una posizione neutrale sulle azioni globali

Thibaut Dorlet, CFA, Senior Fund Manager di Candriam, spiega perché a marzo la volatilità dell’azionario Usa e dei Treasury si è mossa in modo divergente e vede margini di manovra ridotti per la Federal Reserve

di Stefano Caratelli 9 Aprile 2022 12:00

financialounge -  Candriam Thibaut Dorlet
La recente volatilità è stata causata da una serie di eventi finanziari e geopolitici insoliti. Una guerra in Europa, inflazione USA ai massimi da 40 anni che ha spinto la Fed a una politica aggressiva, con un impatto sulla traiettoria di aumento dei tassi. I mercati azionari e del reddito fisso sembrano aver integrato informazioni diverse. A marzo l’azionario USA ha segnato un +6,94% mentre i rendimenti dei Treasury decennali sono aumentati di 72 punti base al 2,50%, con la curva tra le scadenze a 2 e 10 anni invertita, segnale in passato di una recessione imminente.

FED INDOTTA A INASPRIRE


Thibaut Dorlet, CFA, Senior Fund Manager di Candriam, analizza le due traiettorie alla ricerca di un filo conduttore comune, partendo dal movimento dei Treasury e dalle pressioni inflazionistiche dovute in gran parte ai prezzi di energia, alimentari e immobiliari, presenti anche prima dell’impennata delle materie prime. Questi dati, uniti a una disoccupazione contenuta, hanno indotto la Fed a inasprire, annunciando più di 200 punti base di rialzi dei tassi nel 2022 e altri 75 nel 2023.

DIVARIO DI ASPETTATIVE


I Treasury sono stati impattati dall’alta inflazione e da una Fed aggressiva e le condizioni finanziarie hanno iniziato a inasprirsi. Dorlet osserva che queste condizioni non sono di solito favorevoli alle azioni, ma la propensione al rischio è aumentata in misura sostanziale anche per la visione piuttosto positiva della comunità degli analisti azionari. Il divario nelle aspettative tra le asset class si riflette nello spread tra la volatilità delle azioni e quella dei Treasury, che ha raggiunto un massimo pluriennale.

AZIONI RIPARO CONTRO L’INFLAZIONE


Secondo l’esperto di Candriam, questa situazione riflette il focus dei mercati sulle pressioni inflazionistiche, che hanno portato i Treasury a prezzare ulteriori rialzi, mentre le azioni hanno raccolto afflussi positivi poiché forniscono copertura contro l’inflazione. La guerra in Ucraina e il peggioramento dell’epidemia di Covid in Cina avranno tuttavia un effetto negativo sulla crescita globale, con un impatto che in questo momento secondo Dorlet è ancora molto difficile valutare.

MARGINI RIDOTTI PER LA FED


La capacità della Fed di riportare le pressioni inflazionistiche al 2%, assicurando un “soft landing” in questo contesto, sarà fondamentale per i mercati azionari, sottolinea l’esperto di Candriam, secondo cui il periodo di riferimento per la Fed è il 1994, quando i due obiettivi vennero raggiunti. Ma, con pochissima visibilità sulla crescita globale e sulle pressioni inflazionistiche, il margine di manovra della Fed sembra molto ridotto.

NEUTRALE SULLE AZIONI, AGGIUNTA UN PO’ DI DURATION


Questo quadro spinge Candriam a mantenere una posizione neutrale sulle azioni globali. Inoltre, in considerazione del recente aumento dei rendimenti americani a 10 anni, ora vicino all’obiettivo di fine anno della casa d’investimento indicato al 2,50% - 2,75%, Candriam ha anche scelto di aggiungere un po’ di duration, in particolare statunitense, ai suoi portafogli.

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