Tassi in aumento

Titoli di Stato, destinato a stringersi il differenziale di rendimento Usa-Eurozona

Florian Späte, Senior Bond Strategist di Generali Investments, spiega perché il massimo di 200 punti base toccato recentemente non sia sostenibile nel lungo termine e prevede un recupero dei tassi europei

di Stefano Caratelli 13 Aprile 2022 09:14

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Nonostante il rapido aumento degli ultimi mesi, i rendimenti dei titoli di Stato emessi dai principali paesi continueranno a salire. Ma il potenziale per un ulteriore sostenuto aumento nell'Area euro è superiore a quello degli Stati Uniti, poiché lo spread nel rendimento transatlantico a 10 anni la scorsa settimana ha segnato un massimo a 200 punti base non sostenibile a lungo termine. È la convinzione espressa da Florian Späte, Senior Bond Strategist di Generali Investments, secondo cui il differenziale di rendimento transatlantico si restringerà in futuro.

SPAZIO LIMITATO PER I RENDIMENTI USA


L’esperto di Generali Investments sottolinea che i mercati attualmente prezzano un tasso dei Fed Fund ben al di sopra del 3,0%, il che apre alla possibilità di un “atterraggio duro” dell’economia con rischi di recessione, non molto favorevole per rendimenti ancora più elevati. Ma aggiunge che i mercati finanziari prezzano il picco dei rendimenti della Bce sotto l'1,5% nel 2024 e si aspettano un taglio in seguito. Späte concorda con la previsione che la Bce adotti una posizione più cauta in futuro, ma non prevede che invertirà la rotta già nel 2024.

I TREASURY RESTANO PIÙ INTERESSANTI DEI BUND


Secondo Späte, nonostante l'attuale elevata volatilità dei mercati obbligazionari e considerando i costi di copertura, un investimento in titoli del Tesoro USA appare attualmente più interessante che in Bund. L’esperto di Generali Investments ritiene che il prezzo dell'Overnight Indexed Swap a 5 anni per gli Stati Uniti, che si colloca al 2,40%, e l'area euro, all’1,35%, sia equo, e prevede che i rendimenti a 10 anni convergeranno a questi livelli nel lungo termine.

DEBITO GLOBALE NEGATIVO A MENO DEL 10%


Generali Investments rileva anche che la quota di debito sovrano globale con rendimenti negativi è caduta significativamente da inizio anno. Facendo riferimento ai paesi del G10, il rapporto rispetto al totale è sceso a meno del 10%, mentre il rendimento medio è cresciuto dallo 0,9% all’1,6%.

RENDIMENTO DEL DEBITO SOVRANO EMESSO DAI PAESI DEL G10 (colonna di destra)




ATTESE INDICAZIONI SULLA FINE DEL QE DALLA BCE


Ora gli investitori cercano direzione guardando ai principali eventi dei prossimi giorni, a cominciare dalla riunione della Bce di giovedì 14 aprile, da cui i mercati si aspettano toni ‘da falco’ da parte della presidente Christine Lagarde, che potrebbe segnalare una conclusione del QE già a luglio. Il giorno dopo arriva anche la fiducia dei consumatori USA rilevata dall’Università del Michigan, che dovrebbe rallentare la discesa pur restando a minimi decennali.

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