Parla la Bce
Lagarde: “Europa più esposta degli Stati Uniti alla guerra”
Per la presidente della Banca centrale europea “le aspettative di inflazione superiori al 2% devono essere monitorate attentamente”. Sul fronte energetico, un brusco boicottaggio del petrolio russo avrebbe un "impatto significativo”
di Fabrizio Arnhold 14 Aprile 2022 17:04
Nessuna sorpresa, la Bce lascia invariati i tassi di interesse a 0,00%. Il tasso sui depositi è fermo a -0,50%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale della Bce sono rimaste a 0,25%. “L’inflazione è aumentata in misura significativa e rimarrà elevata nei prossimi mesi, soprattutto a causa del forte incremento dei costi dell’energia”, ha commentato la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte.
“Aspettative di inflazione superiori al 2% devono essere monitorate attentamente”, ha aggiunto la Lagarde. Nella riunione di oggi, la Banca centrale europea ha affermato che la fine degli acquisti avverrà molto probabilmente nel III trimestre o alla fine. “La determinazione del consiglio è che si prenderà una decisione sulla base delle nuove stime di giugno”, ha continuato la presidente della Bce.
Per la Lagarde “un brusco boicottaggio del petrolio russo avrebbe un impatto significativo”, aggiungendo che questo deve rafforzare la determinazione a una transizione verso un’energia pulita per ridurre anche la dipendenza dalla Russia. Alcuni Paesi – ha aggiunto Lagarde – sarebbero impattati più di altri ma sotto la guida della Commissione Europea l’Unione sta lavorando a un approccio comune anche sugli acquisti.
"Siamo decisamente in un processo di normalizzazione della politica monetaria e siamo pronti ad agire rapidamente se occorre, lo abbiamo fatto due anni fa, possiamo farlo ancora". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. Lagarde ha sottolineato inoltre l'importanza di un approccio improntato alla flessibilità per prevenire la frammentazione finanziaria.
La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato che la guerra in Ucraina sta influenzando la situazione dell’Eurozona, soprattutto in termini di fiducia e di incertezza. “Le pressioni inflazionistiche si sono intensificate in molti settori e l’entità degli effetti dipende dall’evoluzione del conflitto. La crescita economica sarà lenta nel periodo a venire a causa del conflitto”. L’Europa è più esposta degli Stati Uniti alla guerra in Ucraina e ne subirà conseguenze maggiori. Ma la politica fiscale è ancora “fondamentale per la ripresa e il supporto fiscale resta cruciale”. Le misure della Bce resteranno graduali.
INFLAZIONE SUPERIORE AL 2% DA MONITORARE
“Aspettative di inflazione superiori al 2% devono essere monitorate attentamente”, ha aggiunto la Lagarde. Nella riunione di oggi, la Banca centrale europea ha affermato che la fine degli acquisti avverrà molto probabilmente nel III trimestre o alla fine. “La determinazione del consiglio è che si prenderà una decisione sulla base delle nuove stime di giugno”, ha continuato la presidente della Bce.
IMPATTO SIGNIFICATIVO DA BOICOTTAGGIO PETROLIO RUSSO
Per la Lagarde “un brusco boicottaggio del petrolio russo avrebbe un impatto significativo”, aggiungendo che questo deve rafforzare la determinazione a una transizione verso un’energia pulita per ridurre anche la dipendenza dalla Russia. Alcuni Paesi – ha aggiunto Lagarde – sarebbero impattati più di altri ma sotto la guida della Commissione Europea l’Unione sta lavorando a un approccio comune anche sugli acquisti.
POLITICA MONETARIA VERSO NORMALIZZAZIONE
"Siamo decisamente in un processo di normalizzazione della politica monetaria e siamo pronti ad agire rapidamente se occorre, lo abbiamo fatto due anni fa, possiamo farlo ancora". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. Lagarde ha sottolineato inoltre l'importanza di un approccio improntato alla flessibilità per prevenire la frammentazione finanziaria.
LA GUERRA INFLUENZA LA SITUAZIONE DELL’EUROZONA
La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato che la guerra in Ucraina sta influenzando la situazione dell’Eurozona, soprattutto in termini di fiducia e di incertezza. “Le pressioni inflazionistiche si sono intensificate in molti settori e l’entità degli effetti dipende dall’evoluzione del conflitto. La crescita economica sarà lenta nel periodo a venire a causa del conflitto”. L’Europa è più esposta degli Stati Uniti alla guerra in Ucraina e ne subirà conseguenze maggiori. Ma la politica fiscale è ancora “fondamentale per la ripresa e il supporto fiscale resta cruciale”. Le misure della Bce resteranno graduali.
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