Focus Russia

BlueBay: "Con bassa crescita e alta inflazione il debito emergente può offrire protezione"

Polina Kurdyavko, Head of Emerging Markets, Senior Portfolio Manager di BlueBay, analizza l’impatto dell’aumento dei prezzi delle materie prime e indica i bond emergenti High Yiled come forma di protezione

di Stefano Caratelli 15 Aprile 2022 15:00

financialounge -  BlueBay Asset Management ESG grano mercati emergenti
Se la crisi del Covid ha portato l’attenzione alle catene globali di approvvigionamento, il conflitto russo-ucraino l’ha concentrata sulla sicurezza delle forniture di materie prime. Gli investitori si chiedono quali sono le probabili implicazioni di un aumento dei prezzi delle materie prime sulle economie globali e quali strategie adottare per proteggere il capitale. Polina Kurdyavko, Head of Emerging Markets, Senior Portfolio Manager di BlueBay, sottolinea che bisogna distinguere tra l’impatto dei cambiamenti di prezzo e di volume e quindi valutare come questi cambiamenti variano a seconda del tipo di merce.

DIFFERENZE CON LA CRISI DEL 1973


Prima del conflitto, la Russia forniva l’11% del petrolio globale. Gli analisti di JP Morgan indicano che se il prezzo salisse tra 150 e 180 dollari in due mesi, l’inflazione mondiale aumenterebbe di tre punti percentuali e la crescita si ridurrebbe di altrettanto. Guardando invece ai volumi, l’esperta di BlueBay ricorda che nella crisi del 1973 furono tagliati del 25%, il che si tradusse in una perdita di sei punti di PIL degli Stati Uniti. Questa volta, l’intensità dello shock dell’offerta sarà probabilmente meno grave, dato che l’utilizzo di energia per unità di PIL si è ridotto del 50% e che l’offerta russa può essere parzialmente sostituita.

OPZIONI PROBLEMATICHE DAL PUNTO DI VISTA ESG


La Russia era anche un importante fornitore di altre materie prime, compreso il 25% del gas globale e l’11% del grano, che sono più difficili da sostituire a breve termine. Le economie europee non sono in grado di fare a meno dal gas russo e si troveranno probabilmente di fronte a due opzioni: aumentare gli investimenti nelle rinnovabili, e/o riportare in auge opzioni meno ecologiche, come il carbone, o ancora riportare in attività gli impianti nucleari. La seconda opzione sarà probabilmente problematica dal punto di vista ESG, e alcuni Paesi dovrebbero riconsiderare i propri obiettivi ambientali.

LA SFIDA DEL GRANO


L’approvvigionamento di grano è un’altra sfida, sottolinea l’esperta di BlueBay. L’India potrebbe aumentare la fornitura del 70% per compensare il 25% delle esportazioni totali russe, ma la qualità sarebbe probabilmente un problema. In tutto il mondo inoltre aumenteranno i rischi sociali con maggior inflazione e pressione sui deficit fiscali. Inoltre, le banche centrali globali sono abbastanza limitate nella possibilità di fornire ulteriori politiche accomodanti, ed è probabile che i tassi core continuino a salire alla luce di ulteriori pressioni inflazionistiche.

UN QUADRO CHE FAVORISCE MOLTI EMERGENTI


Il 70% dei Paesi Emergenti sono esportatori di materie prime, per cui l’aumento dei prezzi darà probabilmente una spinta significativa ai surplus delle partite correnti. A livello di macro aree, il Medio Oriente e l’America Latina saranno probabilmente i principali beneficiari. L’esperta di BlueBay non crede che la guerra russa in Ucraina segni la fine della globalizzazione, che ha fornito grandi benefici alle economie dei Mercati Emergenti, anche se sommata agli effetti della pandemia potrebbe averne rallentato il ritmo.

ALLA RICERCA DI PROTEZIONE


Kurdyavko nota che la globalizzazione ha riguardato molto di più il manifatturiero e i servizi che il settore primario. La Russia può essere una miniera o una fattoria dell’economia globale, ma non è mai stata veramente parte della supply chain manifatturiera, con meno del 2% del commercio globale. In un mondo a bassa crescita e alta inflazione la liquidità sta “creando un buco nelle tasche” degli investitori, che si chiedono come proteggere il capitale.

BOND HIGH YIELD IN VALUTA FORTE


Gli asset reali e gli strumenti ad alto reddito sono la risposta offerta da BlueBay, che segnala all’interno del debito dei Mercati Emergenti in valuta forte i bond high yield, con rendimenti a due cifre e una duration relativamente bassa. Una buona alternativa per compensare il 7%-10% di inflazione, a patto che i tassi di default rimangano sotto le due cifre, che è quello che BlueBay si aspetta, ritenendo anche che lo scenario attuale forniranno sostegno alle valute dei Mercati Emergenti e agli asset locali legati all’inflazione.

L’OPZIONE MENO PEGGIORE


In tempi di alta inflazione e bassa crescita, conclude l’esperta di BlueBay, è probabile che dovremo prendere decisioni difficili, e in tempi come questi potrebbe voler dire scegliere l’opzione “meno peggiore”, ma fortunatamente gli investitori hanno più alternative quando si tratta di proteggere il capitale.

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