Ecco come funziona
Bonus mobili 2022, fino a 5mila euro anche per gli elettrodomestici
L’ultima legge di Bilancio prevede una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, a patto che la casa sia interessata da lavori di ristrutturazione
di Fabrizio Arnhold 19 Aprile 2022 12:25
Fino a 5mila euro da recuperare in 10 anni. Grazie al bonus mobili si può avere una detrazione Irpef del 50 per cento della spesa, per un tetto massimo di 10mila euro per il 2022, ossia recuperando 5mila euro in 10 anni per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici per le case in ristrutturazione. Occhio ai termini, che sono stati riportati nella circolare n. 9/E del 1 aprile 2022 dell’Agenzia delle Entrate.
La misura, contenuta nella legge di Bilancio, si può richiedere “a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto”. I lavori di ristrutturazione edilizia dell’immobile, quindi, non devono essere precedenti al 1° gennaio 2021, mentre gli acquisti devono essere successivi alla data di inizio lavori.
La data di avvio dei lavori di può essere provata dalle abilitazioni amministrative richieste o dalle comunicazioni richieste dalle norme edilizie, ma anche dalla comunicazione preventiva all’Asl. In caso non serve una comunicazione per il tipo di lavori da eseguire, può bastare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Chi possiede due immobili da ristrutturare, ha diritto all’agevolazione due volte: i 5mila euro si riferiscono a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
La detrazione fino a 10mila euro di spese sostenute (quindi fino a 5mila euro da recuperare in 10 anni), vale fino al 31 dicembre 2022. Dal 2023 e 2024 il tetto si dimezza a 5mila euro (quindi 2mila e 500 euro da recuperare). I mobili che rientrano nel bonus devono essere nuovi. L’agevolazione riguarda anche i grandi elettrodomestici, purché la classe energetica garantisca un buon risparmio (per esempio, non inferiore alla A per i forni). Attenzione al sistema di classificazione degli elettrodomestici perché dal 1° marzo 2021 nella nuova etichettatura non ci sono più i valori superiori alla A (A+ scompare), ma la classificazione va dalla A alla G.
Per richiedere la detrazione fiscale su mobili ed elettrodomestici, occorre che gli interventi di ristrutturazione della casa siano di manutenzione straordinaria (rifacimento del bagno, installazione di pompe di calore o sostituzione della caldaia). Imbiancare la casa è un intervento di manutenzione ordinaria che è ammesso solo per le parti condominiali. I lavori di ristrutturazione devono essere iniziati prima dell’acquisto dei mobili per richiedere il bonus.
Per avere diritto all’agevolazione fiscale, bisogna necessariamente pagare con bonifico o carta di debito (o credito) i mobili o gli elettrodomestici. Se si paga con contanti o assegni bancari, non si potrà richiedere il bonus. Non serve pagare i mobili con il bonifico con la dicitura relativa alle spese di ristrutturazione edilizia, basta che sia un bonifico ordinario. Il bonus si può richiedere anche se i mobili o il forno nuovo sono pagati a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con strumenti tracciabili e che il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.
I documenti da conservare sono l’attestazione del pagamento (quindi ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta elettronica, documentazione di addebito sul conto corrente); le fatture di acquisto dei beni, in cui sia specificata la natura, la qualità e la quantità dei bene e dei servizi acquistati. Da tenere anche lo scontrino, che riporta il codice fiscale dell’acquirente, che è di fatto l’equivalente della fattura.
OK PER LAVORI INIZIATI A GENNAIO 2021
La misura, contenuta nella legge di Bilancio, si può richiedere “a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto”. I lavori di ristrutturazione edilizia dell’immobile, quindi, non devono essere precedenti al 1° gennaio 2021, mentre gli acquisti devono essere successivi alla data di inizio lavori.
LA DATA DI INIZIO DI LAVORI
La data di avvio dei lavori di può essere provata dalle abilitazioni amministrative richieste o dalle comunicazioni richieste dalle norme edilizie, ma anche dalla comunicazione preventiva all’Asl. In caso non serve una comunicazione per il tipo di lavori da eseguire, può bastare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Chi possiede due immobili da ristrutturare, ha diritto all’agevolazione due volte: i 5mila euro si riferiscono a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
DAL 2023 IL TETTO DI DIMEZZA
La detrazione fino a 10mila euro di spese sostenute (quindi fino a 5mila euro da recuperare in 10 anni), vale fino al 31 dicembre 2022. Dal 2023 e 2024 il tetto si dimezza a 5mila euro (quindi 2mila e 500 euro da recuperare). I mobili che rientrano nel bonus devono essere nuovi. L’agevolazione riguarda anche i grandi elettrodomestici, purché la classe energetica garantisca un buon risparmio (per esempio, non inferiore alla A per i forni). Attenzione al sistema di classificazione degli elettrodomestici perché dal 1° marzo 2021 nella nuova etichettatura non ci sono più i valori superiori alla A (A+ scompare), ma la classificazione va dalla A alla G.
GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Per richiedere la detrazione fiscale su mobili ed elettrodomestici, occorre che gli interventi di ristrutturazione della casa siano di manutenzione straordinaria (rifacimento del bagno, installazione di pompe di calore o sostituzione della caldaia). Imbiancare la casa è un intervento di manutenzione ordinaria che è ammesso solo per le parti condominiali. I lavori di ristrutturazione devono essere iniziati prima dell’acquisto dei mobili per richiedere il bonus.
PAGAMENTI TRACCIABILI
Per avere diritto all’agevolazione fiscale, bisogna necessariamente pagare con bonifico o carta di debito (o credito) i mobili o gli elettrodomestici. Se si paga con contanti o assegni bancari, non si potrà richiedere il bonus. Non serve pagare i mobili con il bonifico con la dicitura relativa alle spese di ristrutturazione edilizia, basta che sia un bonifico ordinario. Il bonus si può richiedere anche se i mobili o il forno nuovo sono pagati a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con strumenti tracciabili e che il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.
CONSERVARE SCONTRINO O FATTURA
I documenti da conservare sono l’attestazione del pagamento (quindi ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta elettronica, documentazione di addebito sul conto corrente); le fatture di acquisto dei beni, in cui sia specificata la natura, la qualità e la quantità dei bene e dei servizi acquistati. Da tenere anche lo scontrino, che riporta il codice fiscale dell’acquirente, che è di fatto l’equivalente della fattura.
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