L'analisi
Volatilità ancora elevata sulle obbligazioni, Pictet spiega come posizionarsi
Jon Mawby, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, suggerisce di non inseguire i rendimenti e avere un approccio contrarian aggiungendo rischio quando altri investitori sono timorosi
di Stefano Caratelli 19 Aprile 2022 14:24
La volatilità dei mercati obbligazionari è in continuo aumento, e sembra destinata a continuare. La recente impennata dei rendimenti ha già inflitto perdite superiori al calo dell'11% circa della crisi finanziaria del 2008. Questo tipo di volatilità non scomparirà a breve, anzi è aumentata in modo brusco, e gli investitori dovranno imparare ad approcciare gli investimenti nel reddito fisso in maniera diversa e più attiva. Jon Mawby, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, sottolinea che comprendere il ciclo della volatilità è fondamentale e spiega come riuscirci.
L'era delle politiche monetarie non convenzionali che ha portato i rendimenti a livelli eccezionalmente bassi sta volgendo al termine, in un contesto di alta inflazione, per cui le obbligazioni non sono più il rifugio sicuro del passato, con rischi particolarmente significativi sulle scadenze più lunghe, su cui sono esposti soprattutto gli investitori istituzionali come i fondi pensione. Mawby fa risalire le radici di questa complessa situazione a oltre 30 anni fa, con la reazione delle politiche monetarie al crollo del mercato azionario del 1987, alla crisi immobiliare in Giappone, allo scoppio della bolla tecnologica, alla crisi del debito sovrano, fino al COVID.
Un altro effetto collaterale della repressione finanziaria è stato l'aumento della correlazione tra credito e azioni, per cui si è ridotto il margine di errore degli investitori. L’esperto di Pictet AM spiega che questo significa che il rendimento futuro del reddito fisso non sarà positivo come negli ultimi quattro decenni, e aggiungendo picchi di volatilità lo scenario diventa complesso per gli investitori si trovano davanti a uno scenario complesso. Avrà successo chi sarà in grado di evitare di commettere errori, come inseguire i rendimenti, riuscendo a sfruttare le opportunità che si presentano.
Questo è particolarmente vero in questo momento. Il numero di investitori nel mercato del credito è sbalorditivo, anche per via la quantità in continua crescita di prodotti passivi disponibili, il che ha accresciuto la volatilità, perché sempre più investitori entrano ed escono simultaneamente dal mercato, in particolare tramite gli ETF. Il tutto è stato accompagnato da un enorme deterioramento della qualità del credito delle obbligazioni societarie, il che ha fatto crescere significativamente i rischi.
L’esperto di Pictet AM spiega che non inseguire i rendimenti vuol dire ridurre il rischio quando le valutazioni sono tirate e aggiungere rischio quando altri investitori sono timorosi, con un approccio contrarian orientato al valore e unito a una valutazione oggettiva dello stato dei mercati del credito, che offre la base più solida per poter navigare i cicli di volatilità.
A marzo 2020 molti investitori che detenevano obbligazioni High Yield hanno subito perdite significative, ma chi aveva in precedenza adottato misure per ridurre al minimo il rischio ha potuto disporre di molte obbligazioni di buona qualità a prezzi inferiori di diversi punti percentuali rispetto al nominale. Mawby nota che oggi il credito Investment Grade appare particolarmente rischioso, perché in questo segmento l’asset allocation presenta margini di errore ridottissimi. Le "rising star", emittenti di qualità inferiore con prospettive in miglioramento, offrono invece opportunità rettificate per il rischio molto più interessanti.
L’obbligazionario presenterà inevitabilmente molti altri periodi di intensa volatilità, accompagnati da pesanti flessioni dai picchi ai minimi. La volatilità delle obbligazioni è aumentata anche se sui mercati azionari è rimasta relativamente stabile, una condizione anomala che ha lasciato impreparata la maggioranza degli investitori. Ma anche se possiamo individuare i potenziali rischi futuri, sottolinea in conclusione Mawby, non possiamo prevedere quale sarà il catalizzatore specifico.
Ciò che l’investitore può fare è posizionarsi in modo da beneficiare degli eventi prevedibili quando si verificheranno. Nel decidere l'asset allocation, spiega l’esperto di Picet AM, significa comprendere cosa rispecchia il valore equo e cercare di realizzare la maggior parte del rendimento totale disponibile, ma senza diventare avidi e inseguire inutilmente rendimenti.
UN’ERA CHE VOLGE AL TERMINE
L'era delle politiche monetarie non convenzionali che ha portato i rendimenti a livelli eccezionalmente bassi sta volgendo al termine, in un contesto di alta inflazione, per cui le obbligazioni non sono più il rifugio sicuro del passato, con rischi particolarmente significativi sulle scadenze più lunghe, su cui sono esposti soprattutto gli investitori istituzionali come i fondi pensione. Mawby fa risalire le radici di questa complessa situazione a oltre 30 anni fa, con la reazione delle politiche monetarie al crollo del mercato azionario del 1987, alla crisi immobiliare in Giappone, allo scoppio della bolla tecnologica, alla crisi del debito sovrano, fino al COVID.
CORRELAZIONE TRA CREDITO E AZIONI
Un altro effetto collaterale della repressione finanziaria è stato l'aumento della correlazione tra credito e azioni, per cui si è ridotto il margine di errore degli investitori. L’esperto di Pictet AM spiega che questo significa che il rendimento futuro del reddito fisso non sarà positivo come negli ultimi quattro decenni, e aggiungendo picchi di volatilità lo scenario diventa complesso per gli investitori si trovano davanti a uno scenario complesso. Avrà successo chi sarà in grado di evitare di commettere errori, come inseguire i rendimenti, riuscendo a sfruttare le opportunità che si presentano.
QUALITÀ DEL CREDITO DETERIORATA
Questo è particolarmente vero in questo momento. Il numero di investitori nel mercato del credito è sbalorditivo, anche per via la quantità in continua crescita di prodotti passivi disponibili, il che ha accresciuto la volatilità, perché sempre più investitori entrano ed escono simultaneamente dal mercato, in particolare tramite gli ETF. Il tutto è stato accompagnato da un enorme deterioramento della qualità del credito delle obbligazioni societarie, il che ha fatto crescere significativamente i rischi.
UN APPROCCIO CONTRARIAN
L’esperto di Pictet AM spiega che non inseguire i rendimenti vuol dire ridurre il rischio quando le valutazioni sono tirate e aggiungere rischio quando altri investitori sono timorosi, con un approccio contrarian orientato al valore e unito a una valutazione oggettiva dello stato dei mercati del credito, che offre la base più solida per poter navigare i cicli di volatilità.
L’ESEMPIO DEGLI HIGH YIELD A MARZO 2020
A marzo 2020 molti investitori che detenevano obbligazioni High Yield hanno subito perdite significative, ma chi aveva in precedenza adottato misure per ridurre al minimo il rischio ha potuto disporre di molte obbligazioni di buona qualità a prezzi inferiori di diversi punti percentuali rispetto al nominale. Mawby nota che oggi il credito Investment Grade appare particolarmente rischioso, perché in questo segmento l’asset allocation presenta margini di errore ridottissimi. Le "rising star", emittenti di qualità inferiore con prospettive in miglioramento, offrono invece opportunità rettificate per il rischio molto più interessanti.
RISCHI PREVEDIBILI, NON IL CATALIZZATORE
L’obbligazionario presenterà inevitabilmente molti altri periodi di intensa volatilità, accompagnati da pesanti flessioni dai picchi ai minimi. La volatilità delle obbligazioni è aumentata anche se sui mercati azionari è rimasta relativamente stabile, una condizione anomala che ha lasciato impreparata la maggioranza degli investitori. Ma anche se possiamo individuare i potenziali rischi futuri, sottolinea in conclusione Mawby, non possiamo prevedere quale sarà il catalizzatore specifico.
RICERCA DEL VALORE SENZA AVIDITÀ
Ciò che l’investitore può fare è posizionarsi in modo da beneficiare degli eventi prevedibili quando si verificheranno. Nel decidere l'asset allocation, spiega l’esperto di Picet AM, significa comprendere cosa rispecchia il valore equo e cercare di realizzare la maggior parte del rendimento totale disponibile, ma senza diventare avidi e inseguire inutilmente rendimenti.