Outlook per i prossimi mesi
Neuberger Berman: bisogna essere cauti, non ribassisti
Con l’economia che inizia a rallentare gli investitori potrebbero volersi posizionare per una volatilità persistente, ma la crescita degli utili continua a sostenere i titoli azionari
di Annalisa Lospinuso 20 Aprile 2022 18:30
Gli investitori potrebbero passare dal “buy the dip”, comprare sui ribassi, a una strategia controcorrente. Inflazione elevata, aumento dei tassi di interesse e indebolimento della crescita economica costringono, secondo Neuberger Berman, ad essere cauti ma senza necessariamente scommettere sui ribassi del mercato.
L’attuale solidità dell’economia fornisce un cuscinetto in grado di assorbire un rallentamento dell’attività economica, un’elevata inflazione e un inasprimento delle politiche monetarie. “Se da una parte riteniamo che l’elevata volatilità a cui stiamo assistendo sia destinata a persistere – sottolinea Joseph V. Amato, president and chief investment officer Equities di Neuberger Berman - un consistente calo dei mercati azionari rimane improbabile, purché gli utili tengano e si riesca a evitare una recessione”.
Prendendo in considerazione l’attuale consensus di mercato si prevede una crescita degli utili del primo trimestre pari a circa il 5%, anno su anno, per l’indice S&P 500. “In base ai dati storici – continua Joseph V. Amato nella sua analisi - è probabile che la crescita degli utili comunicati sarà leggermente più alta; un evento che saremmo portati a interpretare come un promemoria del fatto che l’economia si sta ancora riprendendo dalle conseguenze della pandemia di Covid-19. Per quanto riguarda il 2022 nella sua interezza, le previsioni degli utili relativi all’indice S&P 500, da parte degli analisti, si mantengono ancora tra il 5 e il 9%”.
Per il momento l’ipotesi che l’inflazione inizi a mettere sotto pressione i margini e ad erodere gli utili aziendali è lontana ed è contenuto anche il rischio di una recessione. “Il rischio maggiore, a nostro parere – aggiunge Amato - è legato alle conseguenze di un eventuale risposta aggressiva di politica monetaria volta a contenere l’inflazione. Diversi membri della Federal Reserve statunitense hanno dichiarato che, per tenere sotto controllo i prezzi, entro fine anno i tassi dovranno già essere al livello di neutralità (ovvero ad un livello che non stimola né frena l'inflazione e che assicura una crescita stabile del PIL a piena capacità nel mercato del lavoro) o essere al di sopra di questo livello”.
Nell’Equity Market Outlook di Neuberger Berman, Raheel Siddiqui fa notare che l’inasprimento delle politiche monetarie potrebbe far scendere gli indici a livelli corrispondenti a una moderata recessione industriale, pur senza anticipare una crescita economica negativa negli Stati Uniti. Brad Tank ha inoltre osservato che il mercato dei tassi d’interesse sembra riflettere le rassicurazioni sulla capacità delle banche centrali di gestire l’inflazione “senza infliggere danni collaterali eccessivi all’economia”. Le attuali aspettative di consensus relative all’indice azionario STOXX Europe 600 vedono una crescita degli utili per il 2022 e il 2023 pari rispettivamente al 10% e al 6,5%.
Per questo motivo conviene mantenere posizioni su titoli azionari di qualità più elevata, con un beta minore e orientati alla generazione di reddito, delle società più grandi rispetto a quelle più piccole, e dei mercati statunitensi rispetto a quelli di altri Paesi. L’economia continua a crescere, i consumatori a spendere e tante imprese a generare profitti. Gli investitori potrebbero voler posizionare i propri portafogli per mitigare la volatilità, ma siamo ancora convinti che quest’anno i titoli azionari siano in grado di generare performance positive.
VOLATILITÀ PERSISTENTE
L’attuale solidità dell’economia fornisce un cuscinetto in grado di assorbire un rallentamento dell’attività economica, un’elevata inflazione e un inasprimento delle politiche monetarie. “Se da una parte riteniamo che l’elevata volatilità a cui stiamo assistendo sia destinata a persistere – sottolinea Joseph V. Amato, president and chief investment officer Equities di Neuberger Berman - un consistente calo dei mercati azionari rimane improbabile, purché gli utili tengano e si riesca a evitare una recessione”.
CRESCITA VS. INFLAZIONE
Prendendo in considerazione l’attuale consensus di mercato si prevede una crescita degli utili del primo trimestre pari a circa il 5%, anno su anno, per l’indice S&P 500. “In base ai dati storici – continua Joseph V. Amato nella sua analisi - è probabile che la crescita degli utili comunicati sarà leggermente più alta; un evento che saremmo portati a interpretare come un promemoria del fatto che l’economia si sta ancora riprendendo dalle conseguenze della pandemia di Covid-19. Per quanto riguarda il 2022 nella sua interezza, le previsioni degli utili relativi all’indice S&P 500, da parte degli analisti, si mantengono ancora tra il 5 e il 9%”.
MINACCIA DELLA RECESSIONE
Per il momento l’ipotesi che l’inflazione inizi a mettere sotto pressione i margini e ad erodere gli utili aziendali è lontana ed è contenuto anche il rischio di una recessione. “Il rischio maggiore, a nostro parere – aggiunge Amato - è legato alle conseguenze di un eventuale risposta aggressiva di politica monetaria volta a contenere l’inflazione. Diversi membri della Federal Reserve statunitense hanno dichiarato che, per tenere sotto controllo i prezzi, entro fine anno i tassi dovranno già essere al livello di neutralità (ovvero ad un livello che non stimola né frena l'inflazione e che assicura una crescita stabile del PIL a piena capacità nel mercato del lavoro) o essere al di sopra di questo livello”.
LE BANCHE CENTRALI SONO L’AGO DELLA BILANCIA
Nell’Equity Market Outlook di Neuberger Berman, Raheel Siddiqui fa notare che l’inasprimento delle politiche monetarie potrebbe far scendere gli indici a livelli corrispondenti a una moderata recessione industriale, pur senza anticipare una crescita economica negativa negli Stati Uniti. Brad Tank ha inoltre osservato che il mercato dei tassi d’interesse sembra riflettere le rassicurazioni sulla capacità delle banche centrali di gestire l’inflazione “senza infliggere danni collaterali eccessivi all’economia”. Le attuali aspettative di consensus relative all’indice azionario STOXX Europe 600 vedono una crescita degli utili per il 2022 e il 2023 pari rispettivamente al 10% e al 6,5%.
POSIZIONAMENTO DEI PORTAFOGLI
Per questo motivo conviene mantenere posizioni su titoli azionari di qualità più elevata, con un beta minore e orientati alla generazione di reddito, delle società più grandi rispetto a quelle più piccole, e dei mercati statunitensi rispetto a quelli di altri Paesi. L’economia continua a crescere, i consumatori a spendere e tante imprese a generare profitti. Gli investitori potrebbero voler posizionare i propri portafogli per mitigare la volatilità, ma siamo ancora convinti che quest’anno i titoli azionari siano in grado di generare performance positive.