Investire in obbligazioni
Evitare eccessi di liquidità puntando su high yield emergenti e green bond
Cresce la necessità di soluzioni e investimenti sostenibili, in particolare nei green bond. Le tensioni internazionali forniscono una spinta allo yuan cinese mentre gli high yield emergenti offrono rendimenti interessanti
di Leo Campagna 2 Maggio 2022 14:35
I RISCHI DI UN ECCESSO DI LIQUIDITÀ
Come si apprende nell’articolo Consulenti: tre messaggi chiave da condividere con i millennial il 59% dei millennial ha cominciato a risparmiare per la pensione, tuttavia è riluttante a iniziare a investire i risparmi per paura di perderli. I depositi di liquidità sono probabilmente liquidi, protetti e immuni dalla volatilità dei mercati azionari, tuttavia non sono esenti da rischi. Secondo gli esperti di Invesco, compito dei consulenti è spiegare ai millennial i potenziali rischi associati all’accumulo di un livello di liquidità eccessivo in banca.
LA NECESSITÀ DI SOLUZIONI E INVESTIMENTI SOSTENIBILI
Le ondate di caldo sempre più frequenti rendono necessari investimenti in sistemi di raffreddamento per gli edifici e il trasporto degli alimenti. Dato che anche i sistemi di ventilazione e aria condizionata contribuiscono alle emissioni di gas serra sono necessarie soluzioni più sostenibili. Pauline Grange, gestore investimento responsabile e Jess Williams, analista investimento responsabile di Columbia Threadneedle Investment, nell’articolo Columbia: investire per combattere il cambiamento climatico spiegano perché sono necessari investimenti su larga scala nel settore energetico, sia nelle fonti rinnovabili che nella rete elettrica, nella mobilità e negli edifici ecosostenibili.
LA RESILIENZA DEI GREEN BOND
La situazione attuale, caratterizzata dal conflitto in Ucraina ha determinato un contesto di avversione al rischio causando l’allargamento dello spread di credito, cioè del differenziale di rendimento delle obbligazioni societarie rispetto ai titoli di stato. Tuttavia, come fanno sapere Agathe Foussard e Nelson Ribeirinho, Portfolio Manager di Mirova (gruppo Natixis IM) nell’articolo Greenium: come intercettare le principali opportunità d’investimento le obbligazioni verdi, in questo scenario, dimostrano una maggiore resilienza. I motivi per cui i green bond sembrano comportarsi meglio sono molteplici: per il loro profilo più difensivo, per le loro caratteristiche d’impatto, per la base di investitori che si ritiene abbia un orizzonte d’investimento più lungo.
EMERGENTI I PIÙ IMPATTATI, MA L’INDIA SI DIFENDE
Alcuni Paesi emergenti sono fortemente impattati per la dipendenza dalle importazioni agricole da Russia e Ucraina, come Egitto e Turchia, mentre altre economie minori dipendono in misura significativa, come Pakistan, Bangladesh, Libia, Marocco e Tunisia. Ma nel complesso questi Paesi hanno un’importanza molto marginale a livello di universo investibile. Marco Piersimoni, Senior Investment Manager e Flora Dishnica, Product Specialist di Pictet Asset Management, nell’articolo La guerra delle commodities ha vincitori e vinti, ecco chi sono secondo Pictet AM segnalano il caso dell’India, che da un lato subisce l’aumento dei prezzi dei fertilizzanti ma dall’altro, avendo mantenuto attivo il commercio con la Russia, importa petrolio a sconto il che dovrebbe attenuare l’effetto inflazionistico del rincaro energetico.
UNA SPINTA ALLA YUAN CINESE
Michaël Nizard, Head of Multi-Asset & Overlay, e Delphine Arnaud, Fund Manager Multi-Asset & Overlay, di Edmond de Rothschild Asset Management, nell’articolo Addio vecchia globalizzazione, arriva l'economia di guerra: cosa cambia per chi investe notano che già prima dell’attacco di Putin, la sfiducia nelle istituzioni internazionali era stata intaccata dalla presidenza Trump. Ora le sanzioni alla Russia rischiano di ridurre la sfera di influenza di chi le ha imposte, a cominciare da USA e Europa, e si può temere una diminuzione del peso internazionale delle valute forti tradizionali a favore della moneta cinese, mentre la carenza di energia e commodity indotta dalla guerra minaccia la stabilità sociale in molti paesi.
HIGH YIELD EMERGENTI, RENDIMENTI INTERESSANTI
La domanda che si pongono gli investitori è se l'aumento dei costi di finanziamento peserà sul debito emergente. Secondo Polina Kurdyavko, Head of Emerging Markets, Senior Portfolio Manager, BlueBay Asset Management, nel complesso la risposta è no perché "oltre il 90% degli emittenti dei mercati emergenti è in grado di far fronte a tassi USA più elevati e di fornire un carry più elevato rispetto ai crediti dei mercati sviluppati, senza problemi di sostenibilità del debito". In altre parole, i Paesi che avevano già problemi di sostenibilità scambiavano già a rendimenti elevati. "Il segmento high yield dell’indice sovrano offre un rendimento vicino all'8,5%, o uno spread di 650 punti base. Questo implica un tasso di default a una sola cifra per il debito sovrano dei mercati emergenti ad alto rendimento, qualcosa che credo sia improbabile che si materializzi nel nostro scenario di base", commenta nell’articolo "Mercati emergenti, perché non è il momento di cedere al panico", Kurdyavko.
UN MODESTO SOVRAPPESO SUL DEBITO EMERGENTE IN VALUTA LOCALE
Mantenimento di un modesto sovrappeso sul debito dei Paesi Emergenti denominato in valuta locale nel quadro di un generale sottopeso dei bond. Gran parte della restrizione monetaria è stata portata a termine e le valutazioni sono interessanti. Neutralità invece sul debito emergente in valuta forte, in quanto sensibile ai tassi USA in rialzo, con valutazioni oggi meno attraenti rispetto a quelle del credito USA. In generale, comunque, preferenza per l’assunzione di rischio sul debito piuttosto che sull’azionario, dove la preferenza va alle azioni dei mercati sviluppati, perché gli emergenti sono alle prese con le dinamiche della ripartenza, con le pressioni inflazionistiche e con politiche restrittive. Sono le indicazioni descritte nel commento settimanale di mercato del BlackRock Investment Institute e contenute nell’articolo BlackRock vede appeal nel debito emergente in valuta locale.
VALUTAZIONI DELLE MATERIE INTERESSANTI NONOSTANTE IL RALLY
Le valutazioni delle principali materie prime, pur aggiustate in base alla crescita e alle scorte, rimangono interessanti nonostante il recente rally, secondo Amundi, e sono tra le classi di attività più convenienti. Inoltre, come riportato nell’articolo Amundi vede opportunità nelle materie prime: ecco come coglierle le sanzioni sulla Russia e la limitata attività dei porti ucraini stanno creando una penuria generalizzata. Il problema più acuto per la zona Euro è l’enorme dipendenza di molti Paesi europei dal gas naturale russo, aggravata dalla crescente concorrenza tra gli acquirenti in mercati come la Cina, il che dovrebbero favorire la sostituzione del gas con fonti alternative, anche se problemi tecnici e infrastrutturali impediscono una soluzione rapida e a buon mercato.
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