Prospettive di investimento

Azionario Messico: per Schroders il profilo rischio/rendimento è ora meno attraente

Al momento Schroders ha una view relativamente neutrale sul Messico. Guardando avanti, invece, gli sviluppi dipenderanno dalla crescita degli Stati Uniti della cui domanda il Paese centroamericano beneficia

di Leo Campagna 4 Maggio 2022 19:00

financialounge -  azionario messico Robert Davy Schroders
Il brusco aumento dei prezzi delle materie prime ha contribuito a frenare le Borse di tutto il mondo da inizio anno, compresi i Paesi in via di sviluppo (indice MSCI Emerging Markets -14,4% su base annua). In controtendenza invece, l’indice MSCI EM Latin America in rialzo del 10% su base annua, con la sola eccezione del Messico, in lieve calo.

UN’ECONOMIA ORIENTATA ALLE ESPORTAZIONI


“Il Messico è stato il mercato dell’America Latina con le migliori performance nel 2021, e tra i migliori all’interno dell’indice MSCI Emerging Markets. La sua economia è orientata alle esportazioni, soprattutto dei beni manifatturieri ed ha beneficiato della forte ripresa del Pil USA, e quindi della crescita della domanda. Ma è un importatore netto di combustibili e non ha quindi sfruttato il rimbalzo dei prezzi delle commodities dell’ultimo periodo” fa sapere Robert Davy, Emerging Market Equities Fund Manager, Schroders.

IL FENOMENO DEL ‘NEARSHORING’


La performance economica del Messico a fine 2021 e a inizio 2022 ha registrato un rallentamento, dovuto in parte alla disruption delle catene di approvvigionamento, al Covid-19 e ai cambiamenti normativi riguardo all’outsourcing del personale. “Sul lungo periodo il fenomeno del ‘nearshoring’ della produzione manifatturiera potrebbe continuare a supportare la crescita del Paese centroamericano. Un fenomeno guidato dalle aziende cinesi che stanno spostando gli impianti di produzione per avvicinarsi agli Stati Uniti” riferisce Davy.

L’INFLAZIONE HA SFIORATO IL 7,5% SU BASE ANNUA


Intanto l’inflazione ha sfiorato il 7,5% su base annua a marzo, un massimo ventennale, spinta dai prezzi dell’energia e dei beni alimentari più alti e dalle disruption delle catene di approvvigionamento. La banca centrale messicana ha risposto con un ulteriore rialzo di 50 punti base (+0,50%) a marzo, portando il policy rate al 6,50%. “I tassi più alti potrebbero contribuire a frenare ulteriormente la crescita. Tuttavia la penetrazione del credito è molto limitata rispetto ad altri mercati emergenti, e questo riduce l’impatto della politica monetaria sull'economia messicana” spiega il manager di Schroders.

IL PESO MESSICANO SI È APPREZZATO SUL DOLLARO


Sebbene, come detto, il Messico non sia un esportatore di materie prime, il peso messicano è comunque riuscito ad apprezzarsi di poco rispetto al dollaro. Il tasso di cambio reale resta al di sopra della media degli ultimi 5 anni, ma continua a essere inferiore rispetto alla media di lungo termine. “Alla luce di queste considerazioni, abbiamo una view relativamente neutrale sul Messico. Per il prossimo futuro, invece, gli sviluppi dipenderanno, almeno in parte, dalla crescita degli Stati Uniti” sottolinea Davy.

IMPATTI SUI TITOLI CICLICI DOMESTICI


A questo proposito, mentre al momento l’attività economica negli USA è stabile, le prospettive potrebbero volgere in negativo e impattare sugli scambi commerciali con il Messico. “Non si può escludere una contrazione della domanda di beni manifatturieri dagli USA e qualche segnale lo stiamo riscontrando nello spostamento dai beni ai servizi. I segnali di un rallentamento della ripresa ciclica sono già evidenti a livello di performance per i titoli ciclici domestici, come banche, cemento e real estate” dice Davy.

IL PROFILO DI RISCHIO / RENDIMENTO È ORA MENO ATTRAENTE


Il tutto senza trascurare il fatto che di recente sono tornate al centro della scena le preoccupazioni sulle possibili politiche dell’Amministrazione messicana. “È vero che le implicazioni risultano al momento limitate, ma la direzione intrapresa è preoccupante. Dopo essere stato uno dei maggiori mercati azionari per performance nel 2021, le valutazioni sono salite e il momentum è cambiato, rendendo il profilo rischio/rendimento meno attraente” conclude l’Emerging Market Equities Fund Manager di Schroders.

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