La giornata sui mercati
Borse Ue in calo dopo il sell-off di Wall Street
Avvio sotto la parità per gli indici del Vecchio Continente, frenati dai timori di stagflazione. Gli investitori guardano anche alla Cina che conferma la sua politica zero-Covid che rallenta l’economia. Spread a 200 punti
di Fabrizio Arnhold 6 Maggio 2022 09:12
Le Borse europee iniziano l’ultima seduta in rosso, dopo la chiusura pesante di ieri di Wall Street e con la debolezza dei listini asiatici. A Milano il Ftse Mib apre a -0,39%, il Dax di Francoforte a -0,46%, il Cac 40 di Parigi a -0,081%, l’Ibex 35 di Madrid a -0,76% e il Ftse 100 di Londra a -0,19%. La Borsa di Tokyo, alla riapertura dopo tre giorni festivi, riesce a chiudere in territorio positivo, con l’indice Nikkei a +0,69%.
Gli investitori continuano a temere cha l’aumento dei tassi deciso mercoledì dalla Fed di 75 punti base, il più alto dal 2000, possa frenare la già fragile ripresa economica globale. L’ondata di vendite che sta interessando i mercati asiatici dipende dalla conferma di Pechino delle rigide misure anti-Covid che di fatto paralizza la produttività di ampi settori.
Sui mercati il pericolo è quello della stagflazione, ossia un aumento generale dei prezzi con una mancanza di crescita dell’economia. La paura ieri ha interessato anche Wall Street, con il tonfo del Dow Jones (-3,85%), e il crollo del Nasdaq (-5,76%), che ha fatto registrare la sua peggiore seduta dell’anno. Sullo sfondo resta la guerra in Ucraina con la conseguente crisi energetica.
Tornano a salire i rendimenti dei Treasury con il decennale Usa sopra la soglia del 3%. L’eventuale blocco del petrolio russo tiene sempre sotto pressione le quotazioni del greggio, con il Wti americano che scambia a 109,08 dollari al barile, mentre il Brent tratta a 111,78 dollari al barile. Sul fronte valutario, cambio euro/dollaro ancora in discesa a 1,0511, con il biglietto verde rafforzato dall’avversione al rischio. Lo spread tocca quota 200 punti base.
I TIMORI PER LA RIPRESA ECONOMICA
Gli investitori continuano a temere cha l’aumento dei tassi deciso mercoledì dalla Fed di 75 punti base, il più alto dal 2000, possa frenare la già fragile ripresa economica globale. L’ondata di vendite che sta interessando i mercati asiatici dipende dalla conferma di Pechino delle rigide misure anti-Covid che di fatto paralizza la produttività di ampi settori.
RISCHIO STAGFLAZIONE
Sui mercati il pericolo è quello della stagflazione, ossia un aumento generale dei prezzi con una mancanza di crescita dell’economia. La paura ieri ha interessato anche Wall Street, con il tonfo del Dow Jones (-3,85%), e il crollo del Nasdaq (-5,76%), che ha fatto registrare la sua peggiore seduta dell’anno. Sullo sfondo resta la guerra in Ucraina con la conseguente crisi energetica.
CALO DEI TREASURY
Tornano a salire i rendimenti dei Treasury con il decennale Usa sopra la soglia del 3%. L’eventuale blocco del petrolio russo tiene sempre sotto pressione le quotazioni del greggio, con il Wti americano che scambia a 109,08 dollari al barile, mentre il Brent tratta a 111,78 dollari al barile. Sul fronte valutario, cambio euro/dollaro ancora in discesa a 1,0511, con il biglietto verde rafforzato dall’avversione al rischio. Lo spread tocca quota 200 punti base.
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