Focus sulle azioni
Emergenti, per GAM opportunità per gli investitori attivi
Tim Love (GAM Investments) delinea un profilo di rischio-rendimento interessante grazie a valutazioni robuste, una diversa composizione dell’indice e a credenziali ESG
di Leo Campagna 9 Maggio 2022 14:49
Nel primo trimestre dell’anno le azioni dei mercati emergenti hanno registrato performance migliori rispetto alla maggior parte dei mercati avanzati, nonostante i forti contraccolpi subiti dall’asset class a seguito dell’invasione russa in Ucraina e del sell-off indiscriminato degli ADR cinesi nel timore di una loro esclusione dai listini di Borsa.
“Le valutazioni robuste e la diversa composizione dell’indice evidenziano un buon profilo di rischio - rendimento dei mercati azionari emergenti rendendoli interessanti rispetto ai mercati sviluppati” fa sapere Tim Love, Investment Director responsabile delle strategie azionarie dei paesi emergenti di GAM Investments. Il rapporto p/e (prezzo utili) a termine, per esempio, al 21 aprile 2022, si attestava a 19 per l’S&P 500 mentre non andava oltre 9,8 per l’indice MSCI EM e 7,5 per l’indice Hang Seng China Enterprises.
Non solo. Oggi l’indice MSCI EM è composto da un gruppo di mercati investment grade, con un rischio di credito più basso, attraente per chi investe in growth, value e yield. “Al 27 aprile 2022, Cina, India, Taiwan e Corea del Sud rappresentano circa il 69% dell’indice, e un altro 20% comprendeva Sudafrica, Arabia Saudita, Messico e Brasile. I paesi considerati più a rischio (Russia, Turchia, Perù, Venezuela, Argentina, Colombia, Ungheria, Romania, Paesi Baltici, Vietnam, Pakistan e Paesi africani, Sud Africa escluso), rappresentano invece meno dell’1% dell’indice MSCI EM Equity” riferisce Love.
“Dal momento che riteniamo che le valutazioni dei mercati emergenti siano vicine ai livelli del 2004, siamo convinti che nel lungo periodo i mercati emergenti non solo abbiano un potenziale di ribasso inferiore rispetto ai mercati sviluppati, ma anche un potenziale di rialzo superiore, essendo stati svalutati molto negli ultimi 15 anni” sottolinea il manager di GAM Investments. Secondo il quale anche i notevoli progressi in ambito ESG, per esempio in Corea del Sud, Cina, India e Taiwan sono incoraggianti agli occhi degli investitori che vogliono contribuire al cambiamento sostenibile e al miglioramento dei rating.
Un capitolo a parte lo merita la Cina, che, al 27 aprile 2022, rappresentava il 27,6% dell’indice MSCI EM e il cui indice azionario, nel timore di un coinvolgimento passivo del Paese nel conflitto tra Russia e Ucraina, ha toccato il minimo storico a metà marzo 2022. Nel recente discorso del vicepremier cinese Liu He sono state affrontate alcune tematiche preoccupanti, come la stabilità del mercato immobiliare e la questione degli ADR statunitensi, ma anche chiariti gli sviluppi relativi alla regolamentazione del settore tecnologico.
“Se si materializzeranno interventi concreti nella direzione indicata dal vicepremier cinese, pensiamo che il livello attuale dei mercati possa essere il minimo assoluto o almeno relativo. Questo ci fa intravedere opportunità interessanti negli ambiti in linea con le politiche introdotte, tra cui la catena di produzione di veicoli elettrici, il software tecnologico e le fonti di energia rinnovabili, come l’energia solare” puntualizza Tim Love. Il manager di GAM Investments, è pertanto ottimista e nonostante la recente volatilità vede opportunità interessanti per gli investitori attivi nei mercati azionari emergenti.
INTERESSANTE PROFILO DI RISCHIO - RENDIMENTO
“Le valutazioni robuste e la diversa composizione dell’indice evidenziano un buon profilo di rischio - rendimento dei mercati azionari emergenti rendendoli interessanti rispetto ai mercati sviluppati” fa sapere Tim Love, Investment Director responsabile delle strategie azionarie dei paesi emergenti di GAM Investments. Il rapporto p/e (prezzo utili) a termine, per esempio, al 21 aprile 2022, si attestava a 19 per l’S&P 500 mentre non andava oltre 9,8 per l’indice MSCI EM e 7,5 per l’indice Hang Seng China Enterprises.
LA COMPOSIZIONE DELL’INDICE
Non solo. Oggi l’indice MSCI EM è composto da un gruppo di mercati investment grade, con un rischio di credito più basso, attraente per chi investe in growth, value e yield. “Al 27 aprile 2022, Cina, India, Taiwan e Corea del Sud rappresentano circa il 69% dell’indice, e un altro 20% comprendeva Sudafrica, Arabia Saudita, Messico e Brasile. I paesi considerati più a rischio (Russia, Turchia, Perù, Venezuela, Argentina, Colombia, Ungheria, Romania, Paesi Baltici, Vietnam, Pakistan e Paesi africani, Sud Africa escluso), rappresentano invece meno dell’1% dell’indice MSCI EM Equity” riferisce Love.
VALUTAZIONI VICINE AI LIVELLI DEL 2004
“Dal momento che riteniamo che le valutazioni dei mercati emergenti siano vicine ai livelli del 2004, siamo convinti che nel lungo periodo i mercati emergenti non solo abbiano un potenziale di ribasso inferiore rispetto ai mercati sviluppati, ma anche un potenziale di rialzo superiore, essendo stati svalutati molto negli ultimi 15 anni” sottolinea il manager di GAM Investments. Secondo il quale anche i notevoli progressi in ambito ESG, per esempio in Corea del Sud, Cina, India e Taiwan sono incoraggianti agli occhi degli investitori che vogliono contribuire al cambiamento sostenibile e al miglioramento dei rating.
CINA, MINIMO STORICO AZIONARIO A METÀ MARZO 2022
Un capitolo a parte lo merita la Cina, che, al 27 aprile 2022, rappresentava il 27,6% dell’indice MSCI EM e il cui indice azionario, nel timore di un coinvolgimento passivo del Paese nel conflitto tra Russia e Ucraina, ha toccato il minimo storico a metà marzo 2022. Nel recente discorso del vicepremier cinese Liu He sono state affrontate alcune tematiche preoccupanti, come la stabilità del mercato immobiliare e la questione degli ADR statunitensi, ma anche chiariti gli sviluppi relativi alla regolamentazione del settore tecnologico.
SOFTWARE, VEICOLI ELETTRICI E ENERGIA RINNOVABILE
“Se si materializzeranno interventi concreti nella direzione indicata dal vicepremier cinese, pensiamo che il livello attuale dei mercati possa essere il minimo assoluto o almeno relativo. Questo ci fa intravedere opportunità interessanti negli ambiti in linea con le politiche introdotte, tra cui la catena di produzione di veicoli elettrici, il software tecnologico e le fonti di energia rinnovabili, come l’energia solare” puntualizza Tim Love. Il manager di GAM Investments, è pertanto ottimista e nonostante la recente volatilità vede opportunità interessanti per gli investitori attivi nei mercati azionari emergenti.