Arte e investimenti
Anche il Vaticano nel Metaverso
La Santa Sede sta realizzando una raccolta virtuale di 800 opere d’arte fruibili tramite sensori e il progetto non avrà uno scopo lucrativo ma esclusivamente natura sociale
di Mauro Speranza 10 Maggio 2022 15:30
Non solo aziende, artisti e calciatori, ma questa volta le porte del Metaverso si aprono anche per il Vaticano. La Santa Sede, infatti, ha deciso di entrare nel nuovo universo digitale proponendo una Galleria di NFT dedicati alla sua collezione di opere d’arte.
La galleria virtuale del Vaticano dovrebbe vedere la luce ‘virtuale’ entro il 2022 e sarà composta da ‘Non Fungible Takens’, codici univoci e non replicabili, associati a degli oggetti, sia fisici che virtuali che renderanno fruibile online una raccolta di 800 opere tra le quali i capolavori di Michelangelo, Raffaello, Kandinsky, Dalì, Chagall, Picasso e van Gogh, oltre a manoscritti, oggetti preziosi e reperti. Le opere saranno fruibili sia tramite sensori di realtà virtuale sia sui comuni computer, ma gli NFT non verranno utilizzati per la vendita, vista la natura “esclusivamente sociale” del progetto, pensato con lo scopo esclusivo di valorizzare uno dei patrimoni museali più preziosi al mondo.
I tesori del Vaticano verranno riproposti in opere digitali collegate a Token grazie al lavoro della società Sensorium Galaxy, già attiva nella creazione di esperienze immersive per personaggi importanti dello spettacolo come David Guetta, Armin Van Buuren e Steve Aoki. La galleria vedrà anche la collaborazione di Humanity 2.0, un’organizzazione no profit gestita dallo stesso Vaticano e presieduta da Padre Philip Larrey. “Non vediamo l’ora di collaborare con Sensorium per esplorare nuovi modi per democratizzare l’arte, rendendola ampiamente disponibile alle persone di tutto il mondo, indipendentemente dai loro limiti socio-economici e geografici”, dichiara Padre Larrey, docente di Logica ed Epistemologia della Pontificia Università Lateranense in Vaticano, nonché autore di saggi sulla relazione tra tecnologia e società e sulle implicazioni filosofiche dell’intelligenza artificiale.
L’ingresso nel Metaverso non rappresenta la prima esperienza della Santa Sede nel mondo della tecnologia. Già nel 2013, il Padiglione del Vaticano presente alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia aveva ospitato una video-installazione sulla Genesi chiamata ‘In Principio (e poi)’, realizzato con Studio Azzurro. L’opera rientrava nella serie di esperienze interattive e immersive degli ‘Ambienti Sensibili’ di Studio Azzurro ed è ancora attualmente in esposizione permanente nella Sala 13 dei Musei Vaticani.
IL VATICANO NEL METAVERSO
La galleria virtuale del Vaticano dovrebbe vedere la luce ‘virtuale’ entro il 2022 e sarà composta da ‘Non Fungible Takens’, codici univoci e non replicabili, associati a degli oggetti, sia fisici che virtuali che renderanno fruibile online una raccolta di 800 opere tra le quali i capolavori di Michelangelo, Raffaello, Kandinsky, Dalì, Chagall, Picasso e van Gogh, oltre a manoscritti, oggetti preziosi e reperti. Le opere saranno fruibili sia tramite sensori di realtà virtuale sia sui comuni computer, ma gli NFT non verranno utilizzati per la vendita, vista la natura “esclusivamente sociale” del progetto, pensato con lo scopo esclusivo di valorizzare uno dei patrimoni museali più preziosi al mondo.
LE COLLABORAZIONI
I tesori del Vaticano verranno riproposti in opere digitali collegate a Token grazie al lavoro della società Sensorium Galaxy, già attiva nella creazione di esperienze immersive per personaggi importanti dello spettacolo come David Guetta, Armin Van Buuren e Steve Aoki. La galleria vedrà anche la collaborazione di Humanity 2.0, un’organizzazione no profit gestita dallo stesso Vaticano e presieduta da Padre Philip Larrey. “Non vediamo l’ora di collaborare con Sensorium per esplorare nuovi modi per democratizzare l’arte, rendendola ampiamente disponibile alle persone di tutto il mondo, indipendentemente dai loro limiti socio-economici e geografici”, dichiara Padre Larrey, docente di Logica ed Epistemologia della Pontificia Università Lateranense in Vaticano, nonché autore di saggi sulla relazione tra tecnologia e società e sulle implicazioni filosofiche dell’intelligenza artificiale.
I PRECEDENTI NELLA TECNOLOGIA
L’ingresso nel Metaverso non rappresenta la prima esperienza della Santa Sede nel mondo della tecnologia. Già nel 2013, il Padiglione del Vaticano presente alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia aveva ospitato una video-installazione sulla Genesi chiamata ‘In Principio (e poi)’, realizzato con Studio Azzurro. L’opera rientrava nella serie di esperienze interattive e immersive degli ‘Ambienti Sensibili’ di Studio Azzurro ed è ancora attualmente in esposizione permanente nella Sala 13 dei Musei Vaticani.
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